[Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...

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engiel
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Messaggio da engiel »

Ciao a tutti..ho scoperto da poco la corsa e questo forum e questo angolino del forum...vi regalo il mio anno di corsa, se avete pazienza di arrivare sino in fondo...e vi prometto aggiornamenti

STAY TUNED

Partiamo da un semplice fatto: odio correre.

Ho sempre visto la corsa un inutile passatempo, a meno che, ovviamente, non dovessi andare in fretta e a piedi da un luogo ad un altro, oppure avessi un cane alle calcagna, oppure dovessi raggiungere un pallone, un bus, un buon posto al concerto.

Anche negli anni di campionati di calcio e allenamenti vari infrasettimanali, la parte più noiosa erano e rimangono i 10 minuti di corsa 'leggera'. Che poi ho sempre avuto un passo svelto, perciò la corsetta di gruppo era e resta un supplizio cui mi sottopongo malvolentieri.

Diverse volte ho provato a correre 'per correre' o 'per dimagrire', specie con qualche amico, ma sono state belle ed estemporanee esperienze durate un mese, massimo due...perchè correre, alla fine (e l'ho scoperto ora) è una scelta tua. Ed è una scelta forte e di sacrificio.... e raramente due o più persone hanno questo 'slancio' di andare a correre nel medesimo periodo della vita e con la medesima intensità. Ciascuno ha i suoi tempi.

Questo ti insegna la corsa. Ciascuno ha i suoi tempi, i suoi ritmi, i suoi movimenti. E quando superi il vecchietto, o la ragazza forte della tua baldanza giovanile, l'esultanza dura davvero poco: perchè quel vecchietto, quella ragazza, magari erano al loro 19esimo chilometro di una giornata di 'lungo' e tu eri ai tuoi primi 500 metri di una corsa che non arriverà mai ai 5mila. E quel vecchietto quella ragazza, domani (se tu ci sarai al medesimo posto e alla medesima ora) staranno magari facendo il loro allenamento veloce, sui 5mila. E 'sverniceranno' la tua maglietta, e la tua baldanza. E tu farai finta di non riconoscerli, per non restarci troppo male.

Ma allora perchè corri? molti me lo chiedono.

Evidentemente non perchè mi piace, ma corro per la stessa ragione per la quale ci sottoponiamo ad altre 'dolorose' esperienze che però poi ci fanno star meglio. Penso al dentista, al tatuaggio, alla dieta ferrea. Ti imponi un sacrificio perchè sai che dopo ne avrai giovamento.

E il mio giovamento è rappresentato dal non voler più avere ansie di: 'ho mangiato troppo, da domani dieta e corsa'.

Si, corro per mangiare quello che mi pare, se mi pare, quando mi pare.

Spararsi 15 km tre gg di seguito mi da la tranquillità di tornare a casa e prepararmi una carbonara alle nove di sera. Cosa che vivevo malissimo (ed è paradossale) nei tanti, troppi anni in cui ho messo su quei chiletti di troppo. Sono passato da 'sei un ingordo, da domani dieta e corsa' a 'grandioso stamattina! ora seconda colazione con pasta alla crema e cappuccino con cacao, te la sei meritata'.
Mi sembra un 'ottima cosa rapportarsi al mangiare con gioia invece che con senso di colpa.

Tanto tempo fa assistetti ad una chiacchierata tra due persone, una leggermente sovrappeso e una evidentemente sottopeso, in cui lo smilzo, raccontando al pingue che non stava affatto male di salute anzi, diceva al suo amico 'Vedi, per 20 anni, senza rendermene conto ho messo su un chilo all'anno...cosa vuoi che sia un chilo in un anno..meno di un etto al mese, impercettibile...ma dopo 20 anni sono 20 chili. E allora ho deciso di tornare in forma.E corro'. Nella mia presunzione giovanile pensai ' A me non può capitare, non dovrò mai correre per dimagrire... mica sono un ciccione incallito io'. E infatti in 15 anni sono 15 chili, non 20.

E dunque, alla soglia della fatidica età dei 40, a settembre 2014 ho deciso di correre, più per sfida che per convinzione. E in effetti, il monitoraggio del peso non mi dava grandi risultati, inizialmente. Poi però a Dicembre, dopo tre mesi di fatiche, mi sono ritrovato a stare sotto la psicologica cifra di 80 kg, con quasi 6 chili persi quasi senza rendermene conto. Perchè corro, non sono mica a dieta. Questo lo dico a tutti. Non sono a dieta, corro. Ci tengoa sottolineare la differenza.

E correre fa dimagrire e ho scoperto esserci davvero poco altro così efficace, sicuramente non le diete (che con me non funzionano affatto).

Inoltre ha dei particolari effetti collaterlai benefici...ad esempio svuota la testa dai troppi pensieri. E sposta in su l'asticella della tua capacità di reggere lo stress, la fatica, lo sforzo. Non solo quello fisico, anzi ...quello fisico è il meno difficile. Perchè è la mente a spingere le gambe oltre l'ostacolo. E' la testa che dice 'forse un altro km lo puoi fare oggi'. Le gambe si fermerebbero prima. Nel mio caso dopo 800 metri esatti.

Sì perchè anche oggi, come ogni giorno vissuto di corsa, infilarmi le scarpettine fluorescenti è una specie di supplizio...è la stessa sensazione del suono del trapano del dentista che senti mentre stai in sala d'aspetto...ti fa rendere conto che 'tra poco tocca a me soffrire'. So che tanti runner 'seri' e compagni di squadra storceranno il naso a questo paragone, ma io davvero, la vivo così. Un supplizio necessario. E i primi 800 metri ogni volta mi fanno rimbombare in mente il pensiero 'ma con questo caldo/freddo, non era meglio stare a casa? e poi, quanto hai detto che vuoi fare oggi? ma siediti da una parte su, non lo senti quel dolorino li sul fianco...non vorrai mica farti male?!'.
Ogni giorno così: la testa deve faticare più a chiudere il primo km che l'ultimo. Inerzia mentale iniziale.

Invece, nel tempo, la mente ti pone nuove sfide, nuovi ostacoli, nuovi traguardi. Ed è fondamentalmente questo che mi ha spinto e mi spinge a fare le 'garette', come le chiamo io. Senza una competizione all'orizzonte, senza un traguardo da tagliare, avrei smesso di correre dopo due mesi. Invece no, la mente si chiede e ti chiede ' ma riesci a correre davvero 5 km di fila? Ma davvero puoi fare 10 km in meno di un'ora? ma sei in grado di correre una mezza maratona?'. Da lì, nel bene e nel male, la strada è tutta in salita. Perchè non ci sono scorciatoie, nella corsa. Nessuno ti controlla se oggi hai fatto 9 o 10 km o riposato, sei tu con te e stesso e nessun altro. Le gambette, il cuore, il cervello è solo tuo, e ci si trova più spesso a dimostrarsi che puoi fare 1 km in più di quelli previsti, che non uno in meno.
Poi certo, ci sono le gare, il crono, i tempi, i confronti con te stesso e con gli altri. Ma per ogni gara da 10 km in mezzo alla folla ci sono 100 km di allenamento fatto in gran lunga da solo. Col tuo passo.

Perchè poi alla fine, corri spesso da solo. E ci devi stare con te stesso. Te lo devi proprio imporre, quell'ora in cui tu ascolti te. Ti ascolti e ti parli e parli con la tua rotula, con il tendine, con il polso, con il naso. E stai a sentire quello che hanno da dirti, mentre le scarpe risuonano nell'asfalto.
E tutto il resto scompare. Letteralmente. Le bollette della luce, le multe per divieto di sosta, i contributi da versare il mese prossimo, la malattia del gatto, il vicino rompiballe, il regalo di anniversario, quel lavoro da consegnare entro ieri. Tutto scompare in quell'ora.

E quando torni a casa le cose hanno ripreso le dimensioni REALI, sono bollette, animali, relazioni, lavoro, al massimo sono soldi che non hai. Ma solo questo : nulla per cui valga la pena di non dormire o non mangiare o bere troppo.
Ecco questo effetto della corsa è davvero figo. Rimette tutte le tue fatiche al loro posto, mantiene a bada tutte le ansie, ti insegna a programmare bene ogni giornata, perchè tra corsa,doccia e spostamenti vari, le giornate si accorciano ...ma il tempo scorre più lento. Perchè un'ora di corsa, su percorsi circolari o su tragitti lunghi, dura esattamente 60 minuti. E sono tanti e sono lunghi e sono tutti da fare.

E poi ci sono le gare, c'è l'agonismo, c'è la voglia di capire se sei migliorato e di quanto, ci si confronta sul passo, sul PB (personalbest) sulla categoria; ci sono i premi, gli avversari, i compagni, c'è il raffronto di quella gara piuttosto che quell'altra, sul tempo dell'anno scorso e sul clima del mese prossimo. Ma questo conta e vale nelle misura in cui sei 'drogato' di competizione. Io per ora non lo sono, credo, piuttosto sono drogato dell'effetto benefico che la corsa ha DOPO che la finisci, perchè nel prima e nel durante è una 'cazz di fatica. E non è che mi piaccia tanto faticare.

Cosa voglio dire con questo articolato e palloso panegirico? Assolutamente nulla. Non vi invito a correre con me perchè in quel tempo sono concentrato su di me, non è un tempo 'sociale' è un tempo individuale. Ovviamente ci sono piacevolissime parentesi di chiacchierate fatte con chi ha un passo più svelto del tuo e ti aspetta e non te lo fa nemmeno pesare. Ci sono state e ci sono persone che hanno avuto voglia e ancora ne hanno, di corrermi accanto o di biciclettarmi dietro o davanti per chilomentri sopportando il fatto che risponda a monosillabi, in apnea.
Ma questa è anche una metafora della vita: spesso nei momenti difficili basta avere qualcuno accanto che corre o cammina di fianco e 'veglia' su di te e ti allunga un sorso d'acqua. Senza dire nulla, senza frasi ad effetto da eroe dei film americani.

Non voglio nemmeno convincervi ad iniziare, perchè per tanti anni amici e parenti correvano e corrono e non è stato 'per loro' che ho iniziato, nonostante i ripetuti inviti. Ciascuno ha il suo passo e il suo tempo. Il mio non era ancora arrivato e forse lo è ora. Il vostro....chissà!

E quando, con la tua perfetta tenuta da runner incroci qualcuno, o lo superi o lo vedi sorpassarti o lo vedi fermarsi e riprendere fiato, non sai davvero che allenamento sta facendo. Non sai nulla se sia un campione o un cardiopatico. Non sai se è un master che corre da anni o se ha iniziato ieri; non sai se sta ultimando un lunghissimo allenamento da 30 km o se è alla sua prima e unica uscita, perchè scoraggiato. Non sai che fatica, che sforzo, che motivazioni, che gioia, che soddisfazioni stanno dietro quella canotta sudata. Non sai se sia più veloce, più resistente, più bravo di te. Ma dopo qualche migliaio di chilometri corsi impari che non ti interessa nemmeno saperlo. Tu stai facendo la tua corsa, e lui/lei la sua, come nella vita, non sappiamo mai che battaglie gli altri stanno combattendo.

Perciò saluta, sorridi e magari incoraggia chi vedi fermarsi ansimante a metà della salita. Senza presunzione, però, con la consapevolezza che ieri o domani ci sarai tu fermo, ansimante a bordo strada. E quanto fa piacere sentirsi dire: 'Dai! riparti...facciamo un tratto assieme!'

Con la corsa ho capito che alle volte si può persino mandare all'aria il cronometro, il cardiofrequenzimetro, la tabella e l'ansia da prestazione per fare gli ultimi km assieme. Con un perfetto sconosciuto. E arrivare assieme al traguardo. Ma era un allenamento, perciò nessun gonfiabile, nessuna medaglia, nessun tifoso, nessun realtime. Solo il piacere di fare un tratto di asfalto assieme condividendone la durezza e la fatica. E gioendo dentro dell'avercela fatta, anche questa volta. Domani chissà.

Questa è la corsa. Per me

Buona strada a tutti
PB 10k (unofficial): San Gavino 2016: 41'10" (4'07" a km)
PB 12k: CA -Vivicittà 2016: 50m 21s (4'11'' a km)
PB Half Marathon: OR :1h 33m 20s (4'25'' a km)

Il mio diario: viewtopic.php?t=41962
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Moran Utente donatore Donatore
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...

Messaggio da Moran »

Bello, davvero bello. :)
5k: 23'44" (all. 2022)
HM: 1h51'59" (Cagliari Respira 2021)
30k: 3h00'18" (passaggio Padova 2017)
Maratona: 4h14'26" (Padova 2017)
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LittleJames88
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...

Messaggio da LittleJames88 »

Mi piace la tua idea di corsa, condivido tutto quello che hai scritto e guardando i tuoi pb non vai nemmeno piano, insomma complimenti per tutto!!!
30 Novembre 2014
Sono entrato in piazza S.Croce salutando il pubblico come se fossi lo sportivo più famoso di questo mondo e sotto il traguardo ho alzato le braccia come se fossi arrivato primo.Forse non tutti lo sanno, ma io contro me stesso ho vinto.

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elisa udine
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...

Messaggio da elisa udine »

bellissimo!!!
21km: 1h36'33" 2020
42km: 3h24'02" Cividale 2019
6h: 70,3km Biella 2021
75km: 7h21'20" Ob Mrzli Reki 2019
100km: 9h18'51" Imola 2021
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engiel
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...

Messaggio da engiel »

Grazie a tutti!!

Oggi proprio non c'ho voglia, la tabella dice 15 km 'medio'...ma ieri notte ho giocato a calcetto e le gambe chiedono tregua, considerando anche i 10 km del mattino di ieri.
come sempre, andrò a sensazione...in base a come evolve la giornata. Certo, i 73,1 kg misurati stamattina sono un bell'incentivo ad uscire anche oggi, ma tra le cose che ho capito di me è che una uscita 'stanca' diventa un insopportabile peso per la testa e per la giornata.
vedremo.
stay tuned
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ale_pinna
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...

Messaggio da ale_pinna »

Ho iniziato da poco la mia storia nel mondo della corsa e sono rimasto affascinato dal tuo racconto...bravo davvero.
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engiel
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...

Messaggio da engiel »

Cap 1: quello che ho capito dell'allenamento sportivo da runner

se aspetti di avere voglia di correre...resterai vittima del campo gravitazionale del divano; se invece della preparazione ne fai una specie di rito, abbinando il colore della maglia a quello dei lacci e il pantaloncino alle scarpe, alle volte sembra anche una cosa f**a, andare a correre. alle volte; fai strecthing, anche poco, 15 secondi a posizione, per ogni gamba, e stira pure la schiena...è un momento per adattare il corpo alla temperatura e preparare la mente alla corsa; parti lento e finisci veloce, se puoi. sennò parti lento e finisci lento. ma fai quello che avevi pensato, alle volte ti 'esce' un chilometro in più, raramente un metro in meno; agli inizi, che reggi solo 15 o 20 minuti, corri per 15 o 20 minuti. non strafare e consolida ciò che hai già corso, prima di lanciarti nuove sfide; si si, quando poi arrivi a 45 minuti ci sono pure giornate che ti fermi, all'inizio; fermarsi, camminare invece che correre, riprendere il fiato, non sono macchie indelebili sulla tua canotta, succede a tutti, persino in gara, figurati in allenamento. nessuna tragedia; correre sempre negli stessi luoghi annoia, varia, ma se devi fare un certo numero di km o un certo tempo, controlla prima il percorso e assicurati che ciò che hai pensato di correre 'ci stia' nella mappa di googlke earth.non puoi mica girare in tondo attorno alla amcchina perchè ti mancano 200 metri, e non puoi nemmeno fare 3 km in più perchè hai sbagliato i conti. verifica prima; all'inizio c'è il panico da 'auto abbandonata troppo lontano', tranquillo, se non riesci a tornare di corsa puoi farlo camminando. l'auto sarò ancora li; cardiofrequenzimetro, gps, cronometro sono robe da vedere con calma, dopo. non è il tom tom che fa il runner, all'inzio, e magari nemmeno dopo tanti anni, ti basta runtastic o endomondo o strava o quello che vuoi per tenere traccia dei tuoi allenamenti e farti rendere conto, nel tempo, di quanto sia importante un diario, per fortificare la determinazione; saluta, sorridi e guarda avanti, non le scarpe. correre è una esperienza di fatica, di gioia, di sudore e di endorfine, tutte cose che ci accomunano, come l'adrenalina per un gol allo stadio; usa la musica, se ti annoi troppo, ma sceglila prima e che sia ritmata sui tuoi passi. gigidalessio non è musica (da runner). è un'ora per te, puoi persino ampliare le tue conoscenze musicali e inserire hardrock. la musica, comunque ti serva a farti compagnia, non a sballarti, se non senti il tuo passo/fiato, è troppo alta, abbassala; correre (a lungo) è una attività aerobica, perciò ciò che 'comanda' il tuo passo non è nè la voglia nè la musica e nemmeno il didietro intrigante che si vede davanti a te e che vorresti raggiungere. ciò che comanda è il fiato. studia, varia, ascoltati respirare, cerca di capire se sei un tipo da 3+3 o 2+2 o 3+2, questo solo conta. Certo che te lo spiego...3+3 vuol dire 3 'inspirate'+3 'espirate'. ad ogni atto repiratorio corrisponde un passo. Normalmente più sono frequenti gli atti respiratori più si va veloci. o si è stanchi. durante l'allenamento perciò si può e si deve variare; puoi guardarti intorno, mentre corri, osservare il panorama, gli alberi, il tramonto, il mare. ma non distrarti troppo, perdi il passo. se corri a bordo strada o su ciclabile, calpestare la striscia continua può ipnotizzarti e farti sentire meno la fatica, controlla se è vero; correre è naturale per l'uomo, correre 3 o 4 o 5 vv a settimana no. Perciò devi programmare, sacrificare, inserire. non essere schiavo, ma nemmeno troppo lassista. ad ogni modo 3 vv a settimana è davvero il minimo sindacale; contraraiamente a ciò che si pensa più allenamento non implica più ore di corsa. se corri un'ora 3 vv a settimana e vuoi passare a 4, considera che puoi fare 3 uscite da 50 e una da un'ora e un quarto; quando superi l'ora di corsa, cerca di andare su percorsi con fontanelle, reidratarsi 'costa' 10 secondi di stop, ma fa recuperare minuti di freschezza; correndo si suda, lo sanno tutti, quindi non ti crucciare se sei grondante. piuttosto metti una maglia di ricambio e un asciugamano in auto, per cambiarti; non badare troppo al meteo, se puoi evita le ore più calde estive e i temporali con fulmini, ma bagnarsi non fa male, la nostra pelle è idrorepellente, mentre magari è utile metetre una crema protettiva da giugno, specie sulla faccia; anche a fine corsa fai un pò di streching. considera che dopo un intensa attività aerobica il nostro corpo continua a 'bruciare' per circa mezz'ora, perciò hai tutto il tempo che vuoi per stirarti e magari fare pure quei 5 addominali che sognavi da sempre di fare; una volta che hai una certa autonomia ed esperinza e un certo allenamento, prova a capire quale sia il tuo passo 'lento', ovvero quel passo che ti permette di correre e parlare con lieve affanno. ok, se non affanni stai camminando, e se non riesci a parlare sei troppo veloce. ci sei? ecco, da quella velocità si parte se vuoi fare 'lavori' diversi e utilizzare una delle migliaia di tabelle che girano su internet; se corri da 2 o 3 mesi e senti parole come fartlek, ripetute, personalbest, minutiachilometro, sappi che in tutte le lingue le prime cose che ti insegnano sono le parolacce, perciò sorridi e digli tranquillamente 'corro da poco, non ti capisco'. in ogni caso a te ancora non servono e non serviranno mai, se non fai agonismo; allenarsi da soli è un conto, allenarsi in gruppo è un altro. ma i gruppi 'lenti' tendono a rallentare, i gruppi veloci non ti aspettano. Perciò valuta quante volte ripetere l'esperienza in un mese e con chi. l'allenamento è un momento di poca socialità, per il runner vero, quindi non stupirti se grugnisce; A fine allenamento alle volte sarai così stanco da non voler/poter parlare con nessuno, spiegalo prima in famiglia..alle volte servono due ore per riprendere i sensi, specie all'inizio. Se vuoi allenarti con qualcuno è estremamente importante la puntualità, i tempi di tutti sono contati e non c'è cosa peggiore che dover ritarare l'uscita per 'colpa' di qualcuno che ha ritardato e che costringe tutti a rientare prima/dopo; se corri e qualcuno ti si affianca, non guardarlo male e non pensare troppo male. ovviamente ci sta provando, ma in genere i runner sono quelli che trovano i cadaveri, non i serial killer;se poi ti proprone di entrare nella sua società, allora puoi stare tranquillo/a, è un runner vero che ti osserva correre e vede potenzialità atletiche in te, stai andando forte! ad ogni modo si entra nelle società (tra l altre cose) per fare gare agonistiche, quindi valuta se la cosa ti interessa, non tutte le gare sono 'aperte' solo alle società, ma correre in gara 'da soli' è totalmente diverso che farlo con dei compagni di squadra/amici.
per oggi è tutto

buona strada
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torciaumana
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...

Messaggio da torciaumana »

Bel diario Engiel. Ti seguo. :thumleft:
Un uomo non è vecchio finché i rimpianti non sostituiscono i sogni. (JB)

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Le mie corse https://www.strava.com/athletes/9675685
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...

Messaggio da enricoshark »

Bellissimo! :) mi piace molto il tuo modo di vedere la corsa
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...

Messaggio da engiel »

grazie!
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