Uso del cardiofrequenzimetro 2

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phantomfh
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da phantomfh »

Per me è la FC alla quale riesci tranquillamente a tenere una conversazione per tutto il tempo di corsa. Comunque, a mio parere, una sgroppata veloce una volta ogni tanto è comunque salutare perché si abitua l'organismo anche alle variazioni di intensità. Prova ad approfondire il metodo 80/20 (qualche spunto lo trovi anche nel mio diario).
Da soli si va più veloce, ma insieme si va più lontano.
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d1ego
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da d1ego »

Non è possibile. L'allenamento si basa sul principio di rompere un equilibrio e dare al corpo il tempo di ricostruirlo più forte (supercompensazione); non è possibile quindi allenarsi senza migliorare.
Poi bisogna vedere che cosa intendi per "salute" e "proficuamente allenante".
In ogni caso considera che la salute non è dovuta soltanto al buon funzionamento dell'apparato cardiocircolatorio, che immagino sia quello a cui stai pensando.
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BartX
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da BartX »

Vengo dal ciclismo su strada, dove parecchi anni fa, mi allenavo in modo molto metodico e scientifico (almeno per l'epoca). Li il fine era chiaro:arrivare prima degli altri. Ora mi trovo in una condizione più mentale che fisica dove ragionevolmente mi viene a mancare lo stimolo agonistico, ma inseguo quello che ho definito "aspetto salutare" Ovvero come investire in modo più proficuo possibile tempo/lavoro dedicato alla corsa. Tu dici non è possibile allenarsi senza migliorare...Magari fosse così. Ora prendiamo 2 persone che fanno 4 uscite settimanali di circa 45 minuti l'una. Uno tabelle scatti cavalcavia frequenze super controllate. L'altro si mette a 5.30 al km e ascolta musica. Alla lunga chi trae più benefici di massima? Chi più infortuni? Chi sottopone il sistema cardiocircolatorio ad un lavoro troppo intenso? Questi i miei dubbi.
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Andybike
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da Andybike »

Se ti alleni migliori. Quanto meno abbassi la frequenza cardiaca a parità di prestazioni, o diminuisci la sensazione di fatica a parità di prestazioni, o aumenti la velocità a parità di sensazione di fatica.

Riguardo ai benefici: dipende! Non siamo tutti uguali... e i benefici possono essere sia fisici che mentali, questi ultimi niente affatto trascurabili.
Infortuni: la corsa lenta e "distratta" ti espone ad avere maggiore contatto col terreno, e maggiore facilità di finire col piede dentro una buca, e in maniera più "pesante" rispetto alla corsa agile e accorta. Non è quindi sempre detto che la corsa lenta impatti meno sulle articolazioni rispetto alla corsa "meno lenta".

Lavoro troppo intenso: cosa intendi per "troppo"? Ovvio che a ogni lavoro deve seguire l'equo riposo. E' troppo intenso se non rispetti i naturali tempi di recupero del TUO organismo, ma per il resto stai ben tranquilllo che il nostro cuore, se è a quello che pensi, ha eccellenti capacità di autoregolazione ed è ben difficile che tu riesca a mandarlo fuori giri. Ti manda lui i necessari segnali con abbondante anticipo.

Cambia tutto se hai problematiche e malfunzioni cardiache...ma allora è il tuo medico che comanda, non tu.
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d1ego
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da d1ego »

Tanto per fare un esempio di concetto di salutare, sta prendendo sempre più piede la consapevolezza dell'importanza del mantenimento del tono muscolare (massa ma soprattutto forza) per contrastare la naturale sarcopenia dovuta all'età. Per questo fine, un allenamento "moderato" a fc basse e costanti è molto meno efficace di ripetute in salita, tanto per fare un esempio.
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steve_pre
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FC max - test sul campo per determinarla

Messaggio da steve_pre »

Ciao a tutti.
Come altri runner anche io corro sulla FC e non sulla velocità, ma il problema tipico del cardiofrequenzimetro è il dato di partenza della FC max. Ci sono tante formule, più o meno scientificamente provate. C'è un bell'articolo al seguente link https://www.runnersworld.it/files/artic ... trollo.pdf che fa un bel riassunto, oltre ai testi classici del mondo del podismo.

In particolare vi vorrei sottoporre il test sul campo spiegato in penultima pagina:

"Se invece vuoi affidarti a un test da campo “fai da te” piuttosto attendibile, puoi provare a eseguirlo su una pista o, meglio, su un tratto in salita moderatamente ripido che ti permetta di esprimere un discreto impegno pur continuando a correre agevolmente. Devi disporre di un cardiofrequenzimetro ed essere ben riposato, ben idratato e ben riscaldato (almeno 20 minuti di corsetta). A questo punto corri forte da 2 a 3 minuti, poi torna indietro a ritmo molto lento fino al punto di partenza (se hai scelto la salita, o in un punto qual-siasi se sei in pista, ma recuperando almeno 4-5 minuti). Ripeti altre due volte incrementando ogni volta il ritmo. Nella terza e ultima progressione dovrai immaginare di essere con Stefano Baldini all’Olimpiade di Atene... ma senza perdere la lucidità per tener d’occhio il display del “cardio” durante e subito dopo aver concluso la prova: puoi considerare la tua Frequenza Cardiaca Massima il valore più alto che hai letto"

A parte il fatto che il cardio registra in autonomia il valore più alto, cosa ne pensate?

Grazie.
Ciao
#boh
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zeromaratone
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Re: FC max - test sul campo per determinarla

Messaggio da zeromaratone »

L’argomento è già stato sviscerato sul forum: sì può essere un metodo utile per stabilire la FC massimale

viewtopic.php?f=1&t=46434&p=2189985&hil ... e#p2189985
Dal 2014:18 maratone, 6 stars finisher; 2018 100km del Passatore, Ironman70:3
I miei libri: Il Passatore da zero https://tinyurl.com/er5tzd3z +il mio blog [url]https://zeromaratone.blogspot.com[/url]
BartX
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da BartX »

d1ego ha scritto: 19 dic 2018, 13:57 Non è possibile. L'allenamento si basa sul principio di rompere un equilibrio e dare al corpo il tempo di ricostruirlo più forte (supercompensazione); non è possibile quindi allenarsi senza migliorare.
Poi bisogna vedere che cosa intendi per "salute" e "proficuamente allenante".
In ogni caso considera che la salute non è dovuta soltanto al buon funzionamento dell'apparato cardiocircolatorio, che immagino sia quello a cui stai pensando.
Teoricamente giusto, praticamente no. E' possibilissimo allenarsi senza migliorare anzi ... è la condizione più diffusa. Altrimenti sai quanti campioni in giro! :D
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robertovedovi67
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da robertovedovi67 »

E' scientificamente provato che nella corsa, e più in particolare in una gara dal ritmo tirato, fanno la loro bella parte l'adrenalina e le endorfine, è il nostro corpo che si adatta allo stress indotto dall'esercizio prolungato. La domanda è questa: è normale che in una gara (dai 10 Km fino alla mezza) si riesca a mantenere così alto il livello dei propri battiti (Fc Media > del 90% della FcMax) per tutta la prestazione ? Dato per certo di avere un certificato che abilità all'attività agonistica, si corrono dei rischi a livello cardiaco ?
5 Km 22:23 (MA RA + TH ON - NN RUNNING TEAM X MAURTEN - 06/06/20)
10 Km 44:59 (MA RA + TH ON - NN RUNNING TEAM X MAURTEN - 06/06/20)
21,097 Km 1:40:08 (MM S.Miniato - 08/12/19)

Immagine Roberto
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zeromaratone
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da zeromaratone »

Certo che si corrono dei rischi perché correre per 21km al 85-90% della tua FC massimale non è esente da rischi cardiaci. In realtà un evento funesto (detto MIS morte improvvisa da sport) durante una gara è molto raro, paragonabile a prendersi un fulmine a ciel sereno. 4 casi su un milione!
È molto più pericoloso andare in macchina o essere un pedone. È più frequente morire di infarto se non sei un atleta e hai una vita sedentaria, cioè è proprio vero che ne “uccide più la gola che la spada” come si diceva una volta !
Dal 2014:18 maratone, 6 stars finisher; 2018 100km del Passatore, Ironman70:3
I miei libri: Il Passatore da zero https://tinyurl.com/er5tzd3z +il mio blog [url]https://zeromaratone.blogspot.com[/url]
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