Classificazione dei Mezzi di Allenamento

Consigli, suggerimenti, discussioni generiche

Moderatori: franchino, fujiko, gambacorta, filattiera

Avatar utente
zeromaratone
Top Runner
Messaggi: 5428
Iscritto il: 17 mar 2014, 9:17
Località: Torino

Re: Classificazione dei Mezzi di Allenamento

Messaggio da zeromaratone »

Io però vorrei che me lo spiegaste... :nonzo:
Dal 2014:18 maratone, 6 stars finisher; 2018 100km del Passatore, Ironman70:3
I miei libri: Il Passatore da zero https://tinyurl.com/er5tzd3z +il mio blog [url]https://zeromaratone.blogspot.com[/url]
Dimitry
Aspirante Maratoneta
Messaggi: 215
Iscritto il: 30 set 2017, 21:05

Re: Classificazione dei Mezzi di Allenamento

Messaggio da Dimitry »

Passiamo a dare uno sguardo al campo bioenergetico. I muscoli possono essere considerati veri e propri motori, cioè macchine capaci di trasformare in energia meccanica altre forme d’energia. I motori, d’ogni genere, per poter funzionare hanno bisogno di carburante, anche i muscoli utilizzano un carburante, l’acido adenosin-trifosforico che s’indica più comunemente con la sigla ATP.

L'ATP è una grossa molecola contenente tre gruppi fosforici due dei quali sono uniti da legami altamente energetici la cui rottura libera una notevole quantità d’energia. Simbolicamente la molecola di ATP può essere presentata A-P-P-P. La reazione chimica di scissione dell'ATP in ADP + P (acido adenosindifosforico + gruppo fosforico) fornisce l'energia per la contrazione muscolare. La quantità di ATP depositata nel muscolo e disponibile per essere subito impiegata è assai limitata, è necessario quindi che l'ATP sia continuamente ricostituito. La carica energetica corrisponde alla frazione molare del pool adenilico rappresentato da ATP e suoi equivalenti.

Carica energetica = [ATP]+ ½[ADP]/[ATP]+[ADP]+[AMP].

Il metabolismo è tamponato ad un valore di carica di energia pari a 0,85, se tale valore scende per consumo di ATP, i processi che producono ATP vengono accelerati per mezzo di enzimi allosterici sensibili alle alte concentrazioni di ADP e di AMP fino a ristabilire la carica energetica di 0,85.

Il valore di ATP + 1/2ADP presente nel muscolo permettete il succedersi solo di alcune contrazioni per una durata di 3 secondi, per cui il muscolo necessita di riformare ATP per mantenere costante il valore di carica energetica di 0,85. Questo avviene aumentando la velocità di tre diversi sistemi: il sistema anaerobico alattacido, il sistema anaerobico lattacido e il sistema aerobico.

Nel muscolo sono presenti molecole di creatin-fosfato che può scindersi in creatina e gruppo fosforico, quest’ultimo con l’ADP va a riformare l’ATP. Questo processo di ricostruzione è rapidissimo, ma la quantità di CP presente nel muscolo è limitata per cui si esaurisce in 8-15 secondi. Questo sistema consente al muscolo di eseguire contrazioni molto rapide, anche d’intensità massimale, ma per periodi di tempo assai limitati. Il sistema è di importanza qualitativa nelle corse di piena velocità su distanze brevi (fino a 100 metri circa) ed in esercitazioni come salti, lanci, ecc. che richiedono un impiego d’energia massimale. L'utilizzazione di questo sistema può andare ben oltre gli 8-15 secondi qualora l'impiego muscolare sia tale da non richiedere la massima potenza del processo, ma percentuali più basse.


All’ abbassamento di carica energetica dal valore di 0,85, il secondo sistema che aumenta di velocità è quello anaerobico lattacido. Zuccheri semplici come glucosio o fruttosio vengono demoliti fino ad acido piruvico, da qui, per evitare che la glicolisi stessa si blocchi, l’acido piruvico subisce un ultima reazione che lo trasforma in acido lattico per ripristinare il potere ossidante necessario per spezzare altri legami più a monte. Maggiori sono le richieste di ATP, maggiori sono le idrolisi di ATP, più sale l’acidosi muscolare, più sale il valore di lattato dal valore basale, quindi il lattato può essere misurato quale stima indiretta dell’acidosi muscolare. Il processo anaerobico lattacido è di fondamentale importanza qualitativa per compiere prestazioni fisiche sub-massimali di durata compresa tra i 15 secondi e i 4 minuti circa.

Il terzo sistema che aumenta la propria velocità è quello aerobico, sostanze derivanti da zuccheri, grassi, o aminoacidi vengono ossidate nei mitocondri, in presenza di ossigeno, originando ATP, anidride carbonica ed acqua. Il questa situazione, teoricamente, il lavoro può essere protratto per lunghi periodi di tempo, in quanto il sistema aerobico permette lo smaltimento del lattato e la ricarica continua del CP. Il ripristino delle riserve energetiche consumate durante l'attività muscolare è assolto completamente dal processo respiratorio. Al termine di un’attività fisica, durante il riposo o fase di recupero per riportare il valore di carica energetica a 0,85, non cessa il fabbisogno d’ossigeno che si mantiene elevato per un periodo di tempo più o meno lungo, secondo l'intensità e la durata del lavoro precedente. La quantità d’ossigeno necessaria a ristabilire l'equilibrio della carica energetica del nostro organismo prende il nome di "debito d’ossigeno".

Dopo questa veloce panoramica risulta evidente che i tre meccanismi non funzionano come gli stadi di un missile, bensì appena la carica energetica scende sotto 0,85 vengono tutti messi in allarme per ripristinare la carica energetica stessa. Dal punto di vista della classificazione dei mezzi di allenamento si poneva il problema di una netta divisione, si ricorse quindi al principio dell’effetto prevalente, ovvero il meccanismo che in maniera prevalente forniva gli ATP immediatemente spendibili.

Il problema successivo comportava studiare gli effetti di combinare insieme meccanismi energetici e la loro scalabilità in volume ed intensità. Volume ed intesità sono inversamente proporzionali, ciò significa che ad maggiore intensità corrisprondono minor volume, mentre a maggior volume minor intensità.

Il valor maggior di intensità si esprime in POTENZA biomeccanica ed bioenergetica, quindi un gradino sotto in CAPACITà biomeccanica ed bioenergetica ed infine in RESISTENZA biomeccanica e bioenergetica.

La potenza bioenergetica è legata alla liberazione di prodotti di reazione nell’unità di tempo, maggiore è questo valore maggiore è la potenza realizzata. Avremo quindi una potenza alattacida legata alla produzione nell’unità di tempo di creatina, ADP, AMP, gruppi fosforici e protoni; una potenza lattacida legata alla produzione nell’unità di tempo di piruvato, poi lattato, potere riducente, ATP acqua e protoni e una potenza aerobica legata alla produzione nell’unità di tempo di ATP, potere riducente, acqua e anidride carbonica.

Risulta evidente che la POTENZA è legata HOW FAST, “quanto veloce”, massima liberazione di prodotti di reazione nell'unità di tempo realizzabile con prove di elevatissima intensità, quindi basso buffer e basso volume.

La CAPACITà dei rispettivi meccanismi energetici invece è lagata HOW MUCH ovvero al valore assoluto di prodotti di reazione, realizzabile con un maggior volume, più buffer quindi intensità leggermente inferiore.

Infine la RESISTENZA dei tre meccanismi energetici è legata HOW MUCH ACCUMULATION, ovvero per quanto tempo si può continuare a sopportare l’accumulo dei prodotti di reazione finali (protoni, gruppi fosforici, lattato, AMP, ADP, creatina) senza un decadimento delle prestazioni, ecco che avremo sviluppato il volume massimo, più buffer e quindi i valori più bassi di intensità.
Avatar utente
mbuto
Aspirante Ultramaratoneta
Messaggi: 524
Iscritto il: 21 mag 2014, 16:47
Località: Roma

Re: Classificazione dei Mezzi di Allenamento

Messaggio da mbuto »

mamma mia, complicatissimo per le mie modeste conoscenze della fisiologia umana.....ma da tutte queste considerazioni, si può evincere qualcosa di utile per noi comuni corridori?
:-)
2013 "Mezza di Roma" - 2h 4min 41sec
2014 "Per antiqua itinera" - 50min 3sec
Avatar utente
zeromaratone
Top Runner
Messaggi: 5428
Iscritto il: 17 mar 2014, 9:17
Località: Torino

Re: Classificazione dei Mezzi di Allenamento

Messaggio da zeromaratone »

Dubito che Moen legga questa roba a colazione... dai andiamo al sodo: in mara secondo la mia Vo2Max potrei fare 3:30.
Come mi devo allenare?
Dal 2014:18 maratone, 6 stars finisher; 2018 100km del Passatore, Ironman70:3
I miei libri: Il Passatore da zero https://tinyurl.com/er5tzd3z +il mio blog [url]https://zeromaratone.blogspot.com[/url]
Avatar utente
fujiko
Pink-Moderator
Messaggi: 24258
Iscritto il: 18 set 2014, 13:54
Località: Roma - Palermo

Re: Classificazione dei Mezzi di Allenamento

Messaggio da fujiko »

Invito a riscoprire il dono della sintesi, grazie :D post più corti e meno papelli, please
Never trouble trouble till trouble troubles you, 'cause if you trouble trouble, you'll only double trouble and trouble others, too.
Avatar utente
Piergiorgio C.
Novellino
Messaggi: 7
Iscritto il: 30 nov 2017, 11:27
Località: casarano

Re: Classificazione dei Mezzi di Allenamento

Messaggio da Piergiorgio C. »

A me sta girando la testa, quindi, per recuperare, domattina presto mi faccio i miei 12 km sperando di non fare danni al mio già delicato apparato cardio musco schele respiratorio.....scherzi a parte sarebbe bello saperne di più e se un semplice podista possa poi avvantaggiarsene
PB HM 1.49.26 (HM del Salento 25.03.2018) 10km 45.17 (Corri a Galatina 6.05.18)
Dimitry
Aspirante Maratoneta
Messaggi: 215
Iscritto il: 30 set 2017, 21:05

Re: Classificazione dei Mezzi di Allenamento

Messaggio da Dimitry »

E' già una sintesi.

Si, tra poco si parla di allenamenti, ma quelle due cose in croce prima bisogna assimilarle, misurazione e bioenergetica nei tre concetti potenza- capacità-resistenza.
Avatar utente
zeromaratone
Top Runner
Messaggi: 5428
Iscritto il: 17 mar 2014, 9:17
Località: Torino

Re: Classificazione dei Mezzi di Allenamento

Messaggio da zeromaratone »

Non riesco ad assimilare questo punto;
La CAPACITà dei rispettivi meccanismi energetici invece è lagata HOW MUCH ovvero al valore assoluto di prodotti di reazione, realizzabile con un maggior volume, più buffer quindi intensità leggermente inferiore.

non ho capito quali sono i prodotti di reazione e quale sia il buffer...
Dal 2014:18 maratone, 6 stars finisher; 2018 100km del Passatore, Ironman70:3
I miei libri: Il Passatore da zero https://tinyurl.com/er5tzd3z +il mio blog [url]https://zeromaratone.blogspot.com[/url]
Dimitry
Aspirante Maratoneta
Messaggi: 215
Iscritto il: 30 set 2017, 21:05

Re: Classificazione dei Mezzi di Allenamento

Messaggio da Dimitry »

Ognuno di quei tre meccanismi enegetici ha i suoi prodotti di reazione, anche se alla fine, a collo di bottiglia, si tratta di ricaricare ATP da AMP e ADP e ricaricare la creatina in creatinfosfato.

Esiste quindi un capacità alattacida, lattacida ed aerobica.

La potenza è il rapporto CE1/t1 cioè la massima carica energetica fratto il tempo, realizzabile quindi ad alta intensità e basso volume, ovvero in una o massimo 2-3 prove (Media dei 2-3 rapporti CE/t)

La capacità è tutta la carica energetica prodotta in valore assoluto, cioè CE1/t1 + CE2/t2 + CE3/t3 + CE4/t4 + CE5/t5

Per massimizzarla, rispetto alla potenza, serve più volume, (prove 1, 2, 3, 4, 5) dato chè cumulativa, ma anche intensità ancora alta, fino a che ad un certo punto c'è un decadimento della prestazione e il denominatore aumenta. La sua media CE/T risulterà quindi leggermente più bassa del rapporto di max potenza.

Il buffer è lo scarto sull'intensità massima.

Se la potenza è intensità 95%-100% del ritmo gara, buffer 0-5%.

La capacità è 90-95% del RG con buffer più alto, 5%-10%.

La resistenza sarà 80%-90% del ritmo gara, buffer del 10-20%.
Rispondi

Torna a “Allenamento e Tecnica”