Perché ci facciamo del male?

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shaitan
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Re: Perché ci facciamo del male?

Messaggio da shaitan »

Tanto come dice anche di sé stesso un mio compagno di squadra che fa la mezza in 1h15, siamo tutti dei pippardoni
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shaitan
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Re: Perché ci facciamo del male?

Messaggio da shaitan »

Rileggendo sono abbastanza d'accordo con lo schema di @bully anche se aggiungerei una cosa importantissima: valutare cosa ti fa male (e cercare di capire perché) prima di cambiare per il gusto di cambiare.
Perché se un heel striker ha problemi, che ne so, ai polpacci o al tda e si butta nel minimalismo e nel cambio tecnica perché "è giusto cambiare se ti fa male" secondo me si schianta con ancora maggior durezza ;-)
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C3pO
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Re: Perché ci facciamo del male?

Messaggio da C3pO »

Oggi sono andata a correre senza pensare molto alla tecnica “minimal”, e ho notato di atterrare leggermente di meno con l’avampiede. Tornata a casa avevo la zona metatarsale decisamente meno dolorante del solito. Neanche fastidio ai polpacci
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bully
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Re: Perché ci facciamo del male?

Messaggio da bully »

Ottimo!

ritornando al Topic, bisogna evitare di farci del male! perciò tutto quello che può facilitarci in questo deve essere benvenuto!
Come detto ogni fisico è peculiare perciò è bene trovare la tecnica ed i supporti giusti per ognuno e non è detto che siano li stessi...

@C3pO il correre più distesi e tranquilli già di per se fa tanto!
'non si smette di correre perchè si invecchia ma si invecchia perchè si smette di correre'

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Louis
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Re: Perché ci facciamo del male?

Messaggio da Louis »

C3pO ha scritto: 31 ago 2018, 14:05 sicuramente se mi fossi allenata in palestra come un podista, avrei avuto meno problemi, ma è anche vero che con “non ho il fisico” intendo che non sono una di quelle tante persone fortunate che pur correndo molto e facendo poco niente palestra non si fanno male ( ne conosco a bizzeffe ), o che semplicemente se la cavano con qualche drills prima degli allenamenti. Io ci ho marciato così più di un anno, correndo e basta, e non mi sono mai fatta male. Quando ho iniziato a fare anche altro, son cominciati tutti i problemi. Quindi non sono neanche sicurissima che il cross training sia la cosa migliore. Bisogna imparare ad ascoltare il proprio corpo, per non farsi male..
Io sono d'accordo che ci rompiamo praticamente soltanto per sovraccarico.
Nel 2012, con un'età molto simile alla tua (22 anni), sono arrivato a correre 15km in un'ora. Correvo soltanto 1 ora un giorno sì e uno no. Tiravo sempre, in progressione, mi divertivo. Lo sai quando mi sono infortunato? Quando invece dei soliti 14.4, 14.8, 14.6, ecc... inserì una mezza maratona inventata su un percorso un po' ondulato. Qualche volta dopo mi sono fatto male al polpaccio. Non facevo palestra, non facevo tecnica, correvo a sensazione... eppur mi muovevo... e senza acciacchi per di più.

L'anno scorso ho aumentato gradualmente il kilometraggio. Capitò di correre 50km in 4 giorni e forse durante un riscaldamento di poggiare male il ginocchio. Sindrome femoro-rotulea.
Da allora ho ripreso, ma ogni 2-3 mesi più o meno mi fermo perché il dolore aumenta. Come diceva pippotek, ci sono infortuni che non passano con il riposo. In particolare quest'ultimo, dopo 2 mesi di stop completo (gennaio+febbraio), non è passato! Allora che senso ha fermarsi?
Ora corro, faccio ripetute, qualche lungo e invece sta regredendo! Non tutti gli infortuni sono uguali. Se volessi che questo passasse (e non passa da quello che si legge), non dovrei correre più. Sarebbe latente alla fine.
Ah, ho pure modificato completamente l'appoggio di testa mia, perché mi ero accorto che atterrando di avampiede il ginocchio non mi faceva per niente male.
Così ho smesso perlomeno di tallonare e ora bene o male appoggio di mesopiede. L'ortopedico mi ha detto che così mi sarei creato altri squilibri. Infatti...
Questo passaggio non è stato indolore. Dolori e infiammazioni croniche dei polpacci fanno parte della ricetta che mi ha permesso di modificare la tecnica.
Se li avessi catalogati come infortuni, mi sarei dovuto fermare. Invece ci ho corso sopra, ascoltando il corpo e sono andato avanti.
Adesso sto vivendo un periodo molto roseo in cui ho meno problemi a polpacci e ginocchia.
Ovviamente il cross training (nuoto, pattinaggio) ha aiutato parecchio.

Per il discorso sulla salute cuore, dai Diego, pure qui ne dobbiamo parlare? Ipocondr..? :D
Un cuore o è sano o non lo è.
Poi aggiungerei: c'è differenza tra un ex-sedentario e uno sportivo "dalla nascita".
Ipotizzo: lo sportivo, anche con un'alimentazione discreta, se non troppo avanti con l'età, avrà una buona salute dell'apparato cardiovascolare. L'ex-sedentario, invece, a meno che non sia stato maniaco salutista, avrà mediamente una situazione peggiore con qualche deposito di colesterolo sulle pareti delle arterie in più. Eh sì, lui potrebbe fare danni se qualche placca si stacca e va in circolo, ma questa cosa a una visita medico-sportiva non la verificano. Soluzione? Non fare sport ad alta intensità? E se la placca si stacca lo stesso con uno starnuto, perché facendo low training hai un sistema immunitario più debole? :mrgreen:
Così come alla visita medico-sportiva non ti fanno arrivare a FC da gara. Io nella mia visita sto anche 50bpm sotto la frequenza media di gara. Che senso ha? Ok, esclude i mali peggiori, ma non so nulla su eventuali malfunzionamenti in una situazione più critica, come per esempio gli ultimi km di una 10km. Secondo te quando vedo 200bpm sul rettilineo finale di una 10km mentre la famosa formula 220-età mi dice che sono +10bpm in paradiso, dovrei rallentare?
Sono nato e cresciuto tirando alla morte e non sono morto. A quasi 30 anni confido nell'empirismo che fino ad ora non mi ha ucciso. È vero, forse tra qualche decennio mi dovrò dare una regolata, ma immagino che anche la visita medica sarà diventata più accurata. Mi pare che da 40 anni in su facciano test più accurati, vero? In ogni caso avevo già intenzione di fare qualche domanda alla prossima visita.

Per concludere, ci facciamo del male per migliorare, perché qualche ora settimanale di male ci fa stare meglio 24/7 e ci permette di allungare la vita, statisticamente, di 10-20 anni. Non mi sembra un cattivo investimento, dopo tutto. Le articolazioni e i tendini si riparano, si sostituiscono... un buon apparato cardiovascolare si costruisce e si mantiene per tutta la vita.
«My feet are getting tougher, I can run farther every day. I have to trust my body to know what to do.» (Jake Sully, Avatar)

PB | 10k 37'57" 16-07-17 Gara | 14.8k 58'08" 25-11-18 Gara/GPS | Mezza 1h27'46" 22-06-12 All.
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d1ego
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Re: Perché ci facciamo del male?

Messaggio da d1ego »

Sono d'accordo quasi su tutto. Sicuramente sul fatto che ci si infortuna per il sovraccarico. Mi piace anche la considerazione sulla placca che si stacca quando si stacca. Anzi, ho sentito teorie secondo le quali il dimagrimento causa l'aumento del colesterolo nel sangue. D'altra parte l'attività fisica riduce la formazione di queste placche e... Meglio tardi che mai!
La salute del cuore... Boh... Certo ci sono difetti congeniti che se ci sono, ci sono. Però a me l'ipertensione è diminuita ed i battiti a riposo sono passati da 65 a 55 in un paio di anni. Questa è salute, no?
Sempre solo per esperienza personale che condivido con te: io non avevo mai corso più di 6-8 km perché oltre mi faceva male un ginocchio. Mi dissero che era il condilo mediale e che si poteva operare. Quando due anni è mezzo fa ho ripreso a correre, dovendo correre piano, ho approfittato per provare a correre meglio e... Il dolore al ginocchio è scomparso. Mi torna soltanto se corro con scarpe troppo protettive, tipo Ghost o Cumulus... Boh...
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Dr.Kriger
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Re: Perché ci facciamo del male?

Messaggio da Dr.Kriger »

Beh, insomma, la cosa dell'ignorare il caldo la faccio anche io. E in effetti è vero che poi ti sembra di volare in inverno. Solo che, quando corri a 30 °C e con l'umidità folle che c'è al nord, comunque devi rallentare. Amen, lo si accetta. Spesso concludo anche di 10''/km in più dell'ultimo record. Altrimenti ti fai male e anche di brutto.

Sperando di non essermela gufata per l'avvenire, i maggiori problemi li ho avuti solo all'inizio, cioè quando l'organismo non era ancora adatto alla corsa. Siccome il mio intento era correre per la salute, ho impostato un allenamento che si basa sempre su sedute di un'ora, tirando non troppo spesso al limite (poi, con l'esperienza, mi sono accorto che è anche meglio così per la prestazione!). Conclusione: sì, il sovraccarico è la principale causa degli infortuni. A volte la capocchia non lo vuole capire e si pensa che sia un allenamento sbagliato (difficile se si ha un minimo di conoscenza) o la postura (la miglior postura è quella naturale e spontanea).
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oscar56
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Re: Perché ci facciamo del male?

Messaggio da oscar56 »

Infatti leggo post del tipo "oggi corsetta di recupero 15 km...." quando ne bastano 6 o 7
dal 2012 5K 24'48 - 10K 52'40"- Mezza 1h57'45
1986 5K 16'15-10k 34'28-Mezza 1h24'14"-30km 2h15'12 (MI-PV)
Adesso 7 al km e amen :thumleft:
http://www.parkrun.it/milanonord/
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d1ego
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Re: Perché ci facciamo del male?

Messaggio da d1ego »

sono "acciaccato" da 10 giorni. Guardando indietro non vedo proprio dove potrei aver sovraccaricato. Forse ho ignorato qualche fastidio ma la mia regola è sempre stata fastidio= si continua, dolore= si smette...
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Dr.Kriger
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Re: Perché ci facciamo del male?

Messaggio da Dr.Kriger »

Occhio che però il fastidio diventa facilmente dolore. Anziché accettarli, prova a indagare su cosa può essere. Si può sovraccaricare in tanti modi, ad esempio in qualità o quantità. Non saprei dirti nel tuo caso, ma prova a rifletterci anziché accettarli e sperare che non diventi dolore.
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