Lavaredo Ultra Trail e Cortina Trail - Cortina d'Ampezzo (BL) - 23-25/06/2017

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Tommy2705
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Re: Lavaredo Ultra Trail e Cortina Trail - Cortina d'Ampezzo (BL) - 23-25/06/2017

Messaggio da Tommy2705 »

Grande Gab, ho percepito la tua sofferenza!
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dlondero
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Re: Lavaredo Ultra Trail e Cortina Trail - Cortina d'Ampezzo (BL) - 23-25/06/2017

Messaggio da dlondero »

gab_spencer ha scritto:Dopo essermi fatto medicare i piedi dico al medico di prevedere il fatto che calze e scarpe non sarei più stato in grado di metterle e quindi, scarpe.
Complimenti per non aver mollato!

Una curiosità: come mai così tante vesciche? Ti capita spesso su queste distanze o qualcosa è andato storto?
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ilcaso
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Re: Lavaredo Ultra Trail e Cortina Trail - Cortina d'Ampezzo (BL) - 23-25/06/2017

Messaggio da ilcaso »

grandissimo gab :smoked: :rambo: :smoked: ! ma soprattutto grandissima Claudia! =D> =D> =D> =D> =D>
Che fai vuoi mollare? se mollerai adesso lo farai per tutta la vita!
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Re: Lavaredo Ultra Trail e Cortina Trail - Cortina d'Ampezzo (BL) - 23-25/06/2017

Messaggio da gab_spencer »

dlondero ha scritto:
Una curiosità: come mai così tante vesciche? Ti capita spesso su queste distanze o qualcosa è andato storto?
Ci ho pensato... Tra le tante soluzioni la più logica mi sembra la prima che mi è venuta in mente appena ho tolto le calze al ristoro
C'erano i piedi cotti... Probabilmente la causa è quella dei guadi la mattina in val travenanzes... Non avevo messo vasellina come faccio di solito ed ecco qui il misfatto...

Sono quasi certo sia quello
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ilcaso
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Re: Lavaredo Ultra Trail e Cortina Trail - Cortina d'Ampezzo (BL) - 23-25/06/2017

Messaggio da ilcaso »

ma hai scarpe in gorotex?
io nei guadi praticamente non mi sono bagnato i piedi , ad ogni modo c'era un caldo che quel poco di bagnato si è asciugato subito
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Re: Lavaredo Ultra Trail e Cortina Trail - Cortina d'Ampezzo (BL) - 23-25/06/2017

Messaggio da gab_spencer »

Niente scarpe in goretex... Le scarpe infatti erano quasi asciutte... Le calze sono state perennemente umide... E credo siano quelle ad avermi cotto il piede

Ps: nei guadi ci sono entrato senza preoccuparmi troppo... Mi sono bagnato ma consapevolmente...
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molli73
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Re: Lavaredo Ultra Trail e Cortina Trail - Cortina d'Ampezzo (BL) - 23-25/06/2017

Messaggio da molli73 »

Anche io piedi finiti ed ultimi 9 km di via crucis. Nel mio caso credo siano stati i calzini della salomon che con il caldo hanno fatto questo scherzo.


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ellepi
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Re: Lavaredo Ultra Trail e Cortina Trail - Cortina d'Ampezzo (BL) - 23-25/06/2017

Messaggio da ellepi »

gab_spencer ha scritto:...
C'erano i piedi cotti... Probabilmente la causa è quella dei guadi la mattina in val travenanzes...
Stesso problema: pelle sotto i piedi completamente "arricciata" ed umida. Purtroppo neanche a me si sono asciugati i calzini (le scarpe si) e li ho cambiati a Col Gallina.
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bidioi
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Re: Lavaredo Ultra Trail e Cortina Trail - Cortina d'Ampezzo (BL) - 23-25/06/2017

Messaggio da bidioi »

I piedi in acqua per me sono rigeneranti. Con il caldo dell'altro giorno non ho esitato minimamente a immergerli nell'acqua gelida. Mi trovo bene con la pasta di Hoffman (decisamente migliore della fissan). In quest'occasione ho usato calze Xbionic (skyrun) e injinji. Calzini di scorta sempre nello zaino insieme ad una scatola di compeed.
Se il problema sono le dita consiglio anche di utilizzare dita tagliate di guanti in lattice per "fissare" eventuali cerotti o bendaggi.
Decisamente forte @Gab per essere arrivato in fondo!
(...) Solo chiacchiere e distintivo (...)
Immagine Immagine
Fatdaddy

Re: Lavaredo Ultra Trail e Cortina Trail - Cortina d'Ampezzo (BL) - 23-25/06/2017

Messaggio da Fatdaddy »

Niente, dopo giorni che looppo su un foglio bianco cercando di dar concretezza scritta alla moltitudine di sensazioni provate in 27 ore di gara, mi arrendo all’evidenza di non riuscire a trasmettere nulla che dia solo una vaga idea di che cosa sia stato l’ennesimo “viaggio” (troveremo un sinonimo per l'abusato termine) e mi affido ad una scarna cronaca degli eventi!

....

....
Ah, ah, ah!! Pensavate di cavarvela così?
E invece vi beccate tra i denti anche il pippone del Fat ecchisenefrega se siete ancora assonnati o in piena pennica digestiva, mal che vada potete saltarlo a piè pari!

Prima della partenza testosteroniche pacche sulle spalle con i compagni di avventura, ma anche tanti baci e abbracci (ché noi ultratrailer saremo anche eroici paladini dalla scintillante armatura, ma sotto sotto siamo degli inguaribili sentimentali, bisognosi come pochi del contatto fisico anche quando arriveremo a puzzare come solo noi siamo in grado di puzzare), "Che dici, Gae? Andiamo?" e dopo un attimo lo perdo :lol:, sbaglio strada per ingabbiarmi infilandomi in un vicolo cieco, torno indietro e mi ingabbio (e se questo è l’inizio, la vedo durissima arrivare in fondo!)
La musica che dovrebbe caricarci gli ormoni di motivazione e voglia di spaccare il culo ai passeri è affidata ad Ennio Morricone: per carità, immenso ed indiscusso Maestro, ma mi esalta il morale come una birra calda ed una pizza fredda, per cui in totale solitudine, pur essendo puntolino colorato tra 1.600 puntolini colorati, mi isolo in me stesso preferendo continuare a canticchiare, ondeggiando ritmicamente la testa, Thunderstruck degli AC/DC trasmessa poco prima a palla dallo speaker, del resto i gusti son gusti, ogni scarraffone è bello a mamma soja e non ci sono più le mezze stagioni, prima o poi bisogna pur farsene una ragione.
Solitamente arrivo sulla linea della partenza teso come una corda di violino ed impiego qualche ora a sciogliere dubbi e paure, trovando il mood giusto solo dopo decine di km e dislivelli, ma le ore che precedono lo start mi vedono inspiegabilmente sereno e tranquillo, dirò di più, felice!
Ca**o, sto per fare qualcosa che so già mi rivolterà fisicamente ed emotivamente come un calzetto, ed io sorrido come un bambino con un pass illimitato per le giostre (Ah, i benefici della demenza senile! :-" ).

Pim, pum, pam, si parte (cit.): coreografia vorrebbe si corresse come dannati per tutto Corso Italia ostentando ritmi di corsa insostenibili per più di 50 metri di pianoro e solo per la vista del pubblico pagante, ma in realtà si procede come mucche al pascolo, avendo l’organizzazione ridotto la corsia di marcia ad una strisciolina di qualche metro che ci costringe da subito a sincopati stop and go (in effetti in questo patetico spettacolino di tiraemolla mi sento sufficientemente pirla da augurarmi che il buio mi inghiotta in fretta!!).
Terza LUT, intervallata da un Cortina, e quindi quarta volta che transito davanti al “muretto del pianto”, dove la prima volta mi sono inchiodato un tempo indefinito a lottare con giacca e zaino, prima di esser sconfitto da entrambi…vabbè…storia morta e sepolta ma ogni volta mi intenerisco nel transitarvi davanti ed un brivido freddo mi scorre lungo la schiena.

Primi chilometri di odioso asfalto e poi finalmente ci si imbosca, come di incanto scende il silenzio e mi godo lo spettacolo di centinaia di lucine che si inerpicano nella notte: già, la notte… la magia di correre all’inseguimento del proprio cono di luce sotto una stellata pazzesca (Dio, ditemi che non sono l’unico pirla tra milleseicento che ogni tanto spegne la frontale per alzare gli occhi al cielo!)… la poesia dell’udire un frusciare di rami spezzati chiedendosi con un misto di curiosità ed inquietudine di quale animale possa trattarsi (salvo scoprire con imbarazzo che il più delle volte è semplicemente qualcuno in cerca di privacy e di un cespuglio dove poter pisciare in santa pace)… il pensiero affettuoso rivolto a tutti coloro che hanno smesso di pensarti e a quest’ora se la stanno dormendo beatamente.
Ecco, appunto. Dormire. Le prime crisi, forti, fortissime, di sonno. Sto correndo da qualche ora e non riesco a tenere gli occhi aperti: peggio, sto proprio dormendo. Cammino dormendo e mi sveglio di soprassalto. Brutta, bruttissima sensazione, già capitata altre volte ma mai così forte, segno che sarò anche mentalmente sereno e fluido (Babs... :mrgreen: ) ma fisicamente sono già sfatto come una carogna.
Voglio la luce, ca**o! Voglio l’alba, ca**o! E l’alba arriva piazzandomi davanti agli occhi lo spettacolo pazzesco delle montagne illuminate da una luce rossastra, dandomi quell’energia sufficiente a reagire e ad affrontare il “rifugio Auronzo-con-che-fa-rima-Auronzo?”, già bastardo di suo ma quest’anno (come già hanno fatto notare altri) reso ancor più bastardo dal farcisi avvicinare prendendo la panoramica larga, giusto per allungare lo strazio di una meta che sembra sempre irraggiungibile come una escort d'alto bordo, prima che finalmente ti si conceda come una mignotta da raccordo anulare.

Al briefing ci hanno messo in guardia contro il caldo ed i possibili temporali serali (che poi, che senso ha il termine “mettere in guardia” contro qualcosa da cui non puoi difenderti in alcun modo se non con stoica sottomissione e remissiva accettazione mentale dei capricci del meteo? Bah.): i secondi arriveranno dopo forcella Giau, il primo mi arriva come un calcio dritto nelle palle appena scollinata forcella Lavaredo e continuerà a calciare nello stesso punto sino a Cimabanche. Deng. Deng. Deng...
Addio poesia, addio spirito trail, addio zen e pensiero positivo: sono cotto, disidratato, corricchio e cammino, smadonno senza ritegno e senza dignità. Ho le gonadi scartavetrate dall’arsura (considerate che in inverno corro con gli svolazzini e reputo una temperatura superiore ai 18° come la soglia massima di sopportazione prima di strinare), ad ogni rivolo d’acqua immergo bandana e testa, bevendo come un cammello e toccando il fondo del baratro della mia corsa: arrivo a Cimabanche con una proiezione ottimistica di chiusura in 29h (ottimistica non tanto per il crono, quanto per la convinzione di arrivare comunque alla fine), sono 1.200° ma…lo spirito è alto! Nonostante tutti gli sforzi del meteo avverso e il sentirmi prossimo alla decomposizione, continuo a sorridere come un idiota, a sentirmi vivo come non mai, ad assistere in silenzio al dialogo interiore tra testa e cuore (“Stiamo da Dio!!! E' bellissimo!!!”) e gambe (“Ma che straminchia dite??”) a sentire dentro di me quello sfarfallìo di ali che mi spinge felice verso una felicità ancora più grande.
Quattro chiacchiere con un Gae incerto sul suo destino, "Che dici, Gae? Andiamo?", bevo qualcosa, mi giro, lo perdo di nuovo :lol:, e riparto ancor più incerto di lui verso il mio di destino, a braccia aperte, qualunque esso sia.
(continua?)
Ultima modifica di Fatdaddy il 29 giu 2017, 9:39, modificato 2 volte in totale.

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