UTMB - CCC - TDS - OCC 2017
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Re: UTMB - CCC - TDS - OCC 2017
Non ci sono tratti tecnici per Utmb ma la quota per me rimane un aspetto importante da valutare, insieme al tipo di fondo (forestale piuttosto che roccia). Ma io sono abbastanza scarsa quindi devo valutare tutto!!!
Con il Sole tutti bravi, in mezzo alla nebbia o alla neve non so.
Coretto leggere le indicazioni di gara sul sito.
Sarebbe interessante una statistica su quanti arrivano al trail dalla strada e quanti dalla montagna.
Probabilmente dipende dal trail. C'è trail (collinetta) e trail (montagna).
Con il Sole tutti bravi, in mezzo alla nebbia o alla neve non so.
Coretto leggere le indicazioni di gara sul sito.
Sarebbe interessante una statistica su quanti arrivano al trail dalla strada e quanti dalla montagna.
Probabilmente dipende dal trail. C'è trail (collinetta) e trail (montagna).
Se esistesse veramente la costituzione robusta perché nei campi di concentramento tutti erano scheletrici? [Albanesi]
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Re: UTMB - CCC - TDS - OCC 2017
Ciao,lbardella ha scritto:Io sono veramente nuovo a questo tipo di corse, ho fatto solo brevi trail, quello che mi sono sempre chiesto è se in queste gare tipo UTMB ci siano passaggi impegnativi (a prescindere dal meteo) che richiedano più una preparazione da alpinista che da runner.CasalingaDisp ha scritto:Complimenti davvero a chi se l'è cavata con quel meteo. Tanti amici si sono ritirarti. Devo dire se la sono cavata quelli che venivano dall'alpinismo. È stata durissima anche per loro, ma l'ambiente di montagna lo governano.
Per gli altri ... sarà per la prossima
[emoji482]
Data per scontata la giusta preparazione atletica e tecnica per correre in montagna, mi chiedo se siano gare alla portata di chi arriva da corsa su strada o ci vuole esperienza da alpinista.
Tipo io non ho mai usato scarpe con ramponcini o cose del genere, per me la montagna è sempre stata camminare su sentieri che siano accessibili più o meno a tutti, mi chiedevo se una persona come me possa ambire a correre una gara tipo l'CCC, fermo restando, ripeto la giusta preparazione atletica e tecnica.
Per farla breve questa preparazione tecnica dovrebbe sconfinare nell'alpinismo?
Magari ho detto cavolate ma è un tipo di gara che conosco pochissimo
io ho corso nel 2014 la OCC e nel 2015 la TDS. A detta di tutti la TDS e'2 la piu' tecnica delle gare, piu' anche dell'UTMB. Ti posso dire per esperienza personale che pur non essendo assolutamente un alpinista non ho trovato particolari difficolta', certo ci sono alcuni passaggi che sono sicuramente "tecnici" o scoperti dove bisogna prestare attenzione ma niente (a mio avviso) che richieda una specifica preparazione da alpinista.
Certo poi che dipende da una persona all'altra e dal proprio rapporto con vertigini e altezze. Ad esempio in una discesa piuttosto ripida su roccia dove c'era una corda per aiutarsi a mantenere l'equilibrio ho visto persone completamente bloccate e con le gambe tremolanti e che hanno impiegato credo almeno mezz'ora e fare si e no 300 metri di discesa.
Con un ottimo allenamento trail e un bel cumulativo di dislivello secondo me tutte le gare UTMB sono fattibili.
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2020
Mar: OSR 30
Apr: Breakneck trail marathon
May: Bear Mountain 50K
Nov: NYC Marathon
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Re: UTMB - CCC - TDS - OCC 2017
Dipende anche cosa si intende con arrivare dalla montagna.
Per me è aver fatto una cosa come l'integrale di Peuterey, essere una guida alpina, aver aperto qualche via in alta montagna, aver tentato un 8000 o anche un 4000 ecc...
C'è montagna (ho fatto qualche tiro in parete e mi piace fare escursioni) e montagna (vedi sopra: sono un alpinista).
Per fare trail non serve essere alpinisti, nemmeno nelle gare difficilissime. Aiuta (ovvio) ma non è un requisito (altrimenti pochissimi iscritti per gara).
Per me è aver fatto una cosa come l'integrale di Peuterey, essere una guida alpina, aver aperto qualche via in alta montagna, aver tentato un 8000 o anche un 4000 ecc...
C'è montagna (ho fatto qualche tiro in parete e mi piace fare escursioni) e montagna (vedi sopra: sono un alpinista).
Per fare trail non serve essere alpinisti, nemmeno nelle gare difficilissime. Aiuta (ovvio) ma non è un requisito (altrimenti pochissimi iscritti per gara).
This girl can.
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Re: UTMB - CCC - TDS - OCC 2017
E poi ci sono anche Sky Race... dove potrebbe essere poco piacevole correre per chi sofre degli vertiginiCasalingaDisp ha scritto: Sarebbe interessante una statistica su quanti arrivano al trail dalla strada e quanti dalla montagna.
Probabilmente dipende dal trail. C'è trail (collinetta) e trail (montagna).
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Re: UTMB - CCC - TDS - OCC 2017
Mi sono divertito un sacco. Ho "giocato a tetris" con i mille mila impegni quotidiani per essere all'utmb. Sono partito stanco da casa ma malgrado i km fatti (in auto e a piedi) sono rientrato carico.
Bellissimo evento nel suo complesso: ha senso l'idea di voler partecipare a tutte le diverse gare che s-corrono attorno al bianco tra fine agosto e settembre...
Il mio utmb è stato un po' sfortunato perché viziato da equilibri instabili: il cronometro non l'ho mai guardato ma era doveroso chiudere il percorso.
Tema Facile-diffile: buona parte corribile e ci sono tratti un po' più tecnici nel finale (50km non sono pochi) ma bisogna oggettivamente dire che il meteo può condizionare enormemente il consumo di energie. Dover continuamente compensare gli appoggi perché il fondo è melmoso è logorante [100miglia sono sempre complicate da gestire]. Con il termometro sotto lo zero e il vento che ti spinge contro si bruciano milioni di calorie (oltre che neuroni... ) quasi impossibili da recuperare ad un "veloce" ristoro.
Al netto dell'infortunio bisogna scrivere che radici, pietre, meteo, altitudine contano relativamente. Il vero ostacolo è trovare la motivazione per andare avanti quando tutto rema contro . Per i non atleti la perseveranza combinata con un pizzico di umiltà è la vera pozione magica di panoramix.
Per concludere... Per chi è in categoria tapascione: se fossi arrivato 10 ore prima non avrei avuto una folla pazzesca ad attendermi...
Bellissimo evento nel suo complesso: ha senso l'idea di voler partecipare a tutte le diverse gare che s-corrono attorno al bianco tra fine agosto e settembre...
Il mio utmb è stato un po' sfortunato perché viziato da equilibri instabili: il cronometro non l'ho mai guardato ma era doveroso chiudere il percorso.
Tema Facile-diffile: buona parte corribile e ci sono tratti un po' più tecnici nel finale (50km non sono pochi) ma bisogna oggettivamente dire che il meteo può condizionare enormemente il consumo di energie. Dover continuamente compensare gli appoggi perché il fondo è melmoso è logorante [100miglia sono sempre complicate da gestire]. Con il termometro sotto lo zero e il vento che ti spinge contro si bruciano milioni di calorie (oltre che neuroni... ) quasi impossibili da recuperare ad un "veloce" ristoro.
Al netto dell'infortunio bisogna scrivere che radici, pietre, meteo, altitudine contano relativamente. Il vero ostacolo è trovare la motivazione per andare avanti quando tutto rema contro . Per i non atleti la perseveranza combinata con un pizzico di umiltà è la vera pozione magica di panoramix.
Per concludere... Per chi è in categoria tapascione: se fossi arrivato 10 ore prima non avrei avuto una folla pazzesca ad attendermi...
Re: UTMB - CCC - TDS - OCC 2017
Complimenti a inchi e bidioi, e anche a StefanoG che penso abbia fatto una scelta saggia (io ne so qualcosa di crisi ipotermiche in gara ed è meglio prevenire che trovarsi in situazioni pericolose). Tanta ammirazione per tutti quelli che ci provano (e col sistema dei punti non penso che ci siano degli sprovveduti)...se i mutamenti climatici faranno si che anche di notte sul Bianco ci saranno 20 gradi può darsi che mi decida anche io a provarci dopo un paio d'anni di preparazione! Vi invidio un sacco.
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Re: UTMB - CCC - TDS - OCC 2017
Ci è voluta una settimana.
Mi ci sono voluti sette giorni, sette giorni di isolamento, di stacco totale, di cercare di far finta di nulla, che non fosse successo nulla di particolare, che tutto era come prima.
Dopo sette giorni, invece, di colpo, ti alzi dal letto e bum, capisci che fare finta non serve a nulla, che è un'ostinazione totalmente inutile, controproducente.
Ci sono voluti sette giorni ma alla fine me ne sono accorto. E' stato come risvegliarsi da un sonno profondo. Uno di quei sonni che quando ti svegli non ricordi nemmeno più come ti chiami.
Per me è stato così.
Sette giorni dopo la mia CCC, mi sono risvegliato e ho scoperto che non ero più quello di una volta, non ero più quello che mi ostinavo ad essere nel corso di questi ultimi sette giorni.
Non è una questione di numeri: pur non avendo mai fatto 101km, pur non avendo mai fatto 6100m di dislivello, pur non avendo mai corso per 24h, i numeri non c'entrano nulla.
Non è qualcosa che si può contare o misurare. Non è nemmeno qualcosa che si può catalogare o che, peggio ancora, si può chiudere e mettere dentro ad una scatola e nascondere in cantina. No, non è nulla di tutto questo.
Sto parlando di molto di più.
Sto parlando di qualcosa che fino al momento esatto in cui la provi non sapevi di averla dentro. Sto parlando di quei momenti in cui maledici te stesso per aver scelto di partecipare ad una gara del genere. Sto parlando di quando l'acqua e il gelo dei 2600 metri del Col Ferret ti fanno capire di quanto sa essere dura, aspra, bastarda la montagna. Sto parlando della notte, di quella più buia e fredda, di quella che riesci a vedere la luce delle stelle anche se piove da quanto sei isolato dal mondo "civilizzato". Sto parlando del rumore dei campanacci delle mucche che c'e' talmente freddo che lo confondi per il tifo di un ristoro. Ma poi capisci che sono le 4 di notte, che non c'e' nessun ristoro e soprattutto che sei a più di 2000 di quota e devi ancora arrivare a Catogne.
Come fai a misurare queste cose? Come fai misurare il calore del brodino caldo che ti danno a Trient quando ormai bevevi acqua ghiacciata dalle tue borracce ormai ghiacciate da più di un'ora? Come fai a misurare il piacere che provi quando, dopo quasi 50km di gara, il tuo amico Ciro ti segue correndo, con i jeans, il giubbotto e le Superga, da La Fouly a Champex, incitandoti e facendoti provare un sollievo indicibile da quegli interminabili km di asfalto? Come fai a misurare le lacrime di gioia mista a dolore che ti scendono dagli occhi quando, dopo più di 23h, arrivi a La Flegere e realizzi che sì, è finita, stavolta è finita davvero.
Queste cose non si misurano. Si provano. Si vivono. Si ricordano. E ti cambiano. Per sempre.
Ed è così che sono io, adesso, cambiato. Non più lo stesso.
Dopo il traguardo di Chamonix, dopo l'abbraccio di Consuelo che si è fatta 3 nazioni in macchina pur di seguirmi, di aiutarmi e di incitarmi.
E' così che sono io adesso, dopo tutto quel brodino caldo, quel gelo, quell'acqua, dopo tutti quei km, dopo tutto quel dislivello, fango, cadute, sassi, dopo tutto quel Monte Bianco sempre addosso agli occhi, dopo tutta quella maestosa, paurosa, sprezzante imponenza.
E' così che sono adesso ed è così che sarò per chissà quanto tempo. Perchè tutte queste cose non si misurano. Rimangono nel cuore e ti cambiano. Per sempre.
Mi ci sono voluti sette giorni, sette giorni di isolamento, di stacco totale, di cercare di far finta di nulla, che non fosse successo nulla di particolare, che tutto era come prima.
Dopo sette giorni, invece, di colpo, ti alzi dal letto e bum, capisci che fare finta non serve a nulla, che è un'ostinazione totalmente inutile, controproducente.
Ci sono voluti sette giorni ma alla fine me ne sono accorto. E' stato come risvegliarsi da un sonno profondo. Uno di quei sonni che quando ti svegli non ricordi nemmeno più come ti chiami.
Per me è stato così.
Sette giorni dopo la mia CCC, mi sono risvegliato e ho scoperto che non ero più quello di una volta, non ero più quello che mi ostinavo ad essere nel corso di questi ultimi sette giorni.
Non è una questione di numeri: pur non avendo mai fatto 101km, pur non avendo mai fatto 6100m di dislivello, pur non avendo mai corso per 24h, i numeri non c'entrano nulla.
Non è qualcosa che si può contare o misurare. Non è nemmeno qualcosa che si può catalogare o che, peggio ancora, si può chiudere e mettere dentro ad una scatola e nascondere in cantina. No, non è nulla di tutto questo.
Sto parlando di molto di più.
Sto parlando di qualcosa che fino al momento esatto in cui la provi non sapevi di averla dentro. Sto parlando di quei momenti in cui maledici te stesso per aver scelto di partecipare ad una gara del genere. Sto parlando di quando l'acqua e il gelo dei 2600 metri del Col Ferret ti fanno capire di quanto sa essere dura, aspra, bastarda la montagna. Sto parlando della notte, di quella più buia e fredda, di quella che riesci a vedere la luce delle stelle anche se piove da quanto sei isolato dal mondo "civilizzato". Sto parlando del rumore dei campanacci delle mucche che c'e' talmente freddo che lo confondi per il tifo di un ristoro. Ma poi capisci che sono le 4 di notte, che non c'e' nessun ristoro e soprattutto che sei a più di 2000 di quota e devi ancora arrivare a Catogne.
Come fai a misurare queste cose? Come fai misurare il calore del brodino caldo che ti danno a Trient quando ormai bevevi acqua ghiacciata dalle tue borracce ormai ghiacciate da più di un'ora? Come fai a misurare il piacere che provi quando, dopo quasi 50km di gara, il tuo amico Ciro ti segue correndo, con i jeans, il giubbotto e le Superga, da La Fouly a Champex, incitandoti e facendoti provare un sollievo indicibile da quegli interminabili km di asfalto? Come fai a misurare le lacrime di gioia mista a dolore che ti scendono dagli occhi quando, dopo più di 23h, arrivi a La Flegere e realizzi che sì, è finita, stavolta è finita davvero.
Queste cose non si misurano. Si provano. Si vivono. Si ricordano. E ti cambiano. Per sempre.
Ed è così che sono io, adesso, cambiato. Non più lo stesso.
Dopo il traguardo di Chamonix, dopo l'abbraccio di Consuelo che si è fatta 3 nazioni in macchina pur di seguirmi, di aiutarmi e di incitarmi.
E' così che sono io adesso, dopo tutto quel brodino caldo, quel gelo, quell'acqua, dopo tutti quei km, dopo tutto quel dislivello, fango, cadute, sassi, dopo tutto quel Monte Bianco sempre addosso agli occhi, dopo tutta quella maestosa, paurosa, sprezzante imponenza.
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21,097km: 1:38 Fusignano 2019
42,195km: 3:38:11, Russi 2019
50km di Romagna: 4:50:01, CastelBolognese 2015
100km del Passatore: 11:40:40, FI-Faenza 2015
NCR: 27:10:27, Cesenatico 2017
UMS21: 50:42:00, 2021
2024: UMS24, LUT, GTC100, TDS24
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100km del Passatore: 11:40:40, FI-Faenza 2015
NCR: 27:10:27, Cesenatico 2017
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