Gran Raid delle Prealpi Trevigiane - Segusino (TV) - 19/05/2019 - spostata 01/09/2019

[elisa udine]

quoto Arla, hanno fatto bene ad annullarla.... bravissimi Cmq. sarà x la prossima....

[Frecciadelcarretto]

Update all'alba: finalmente al caldo ... Tutti!

Mizzeca sembra che avessi ancora l'occhio sx paralizzato dal freddo

E alla fine vedendo la cera e i tremori dei pari livello che avevano proseguito mi sono convinto che "aver fatto la scelta giusta" non era una frase fatta

Peccato perche' le gambe c'erano alla grande, ma alla fine mi sono divertito lo stesso a ciacolare coi compagni verdi

[runmarco]

Saggia decisione e comunque.......ottimi scatti

[maxcalce]

Ragazzi che avventura, mai avuto tanto freddo in vita mia. La S1 Ultra con -7 e la 100 miles of Istria con la bufera di neve sono passeggiate in confronto alla pioggia sparata dal vento micidiale che c'era sulle creste. Non c'era gore che tenesse. Arrivati fino a Praderadego dove ci hanno fermati, ma stavamo valutando sul serio la possibilità di fermarci sul San Boldo se le condizioni non fossero cambiate.

[ingpeo]

Peccato, ma doverosa decisione!

[F-lu]

Grazie agli inossidabili compagni di viaggio... e a domani per un resoconto dettagliato. Volevo solo dire una cosa, alla quale ci ragionavo in doccia: nonostante le inequivocabili pecche di logistica e balisaggio, faccio un plauso alla manovra di evacuazione totale di tutti gli atleti in gara da parte della organizzazione.
Bene o "benino" sono stati tutti riportati a valle su 4 ruote, al coperto.

[Jorgelin]

Bene, provo a mente fredda a fare un racconto, sperando di non annoiarvi, di questa "breve" ultra.
Credo di esser stato abbastanza insopportabile durante tutta l'ultima settimana agli occhi di chiunque abbia raccontato che ieri sera sarei partito per questa gara. In particolare il socio gambacorta. Era una settimana che attendevo l'annullamento della gara, perché era una settimana che davano maltempo tra sabato e domenica. E così non è stato. Ieri avevo un umore pessimo, ma davvero tanto, cosa che non è da me. Ma l''idea di correre 20/24 ore sotto la pioggia mi faceva proprio incazzare.
Mi ritrovo quindi all'arrivo, verso le 19.30, coi soci gambacorta, immancabile , nonché F-Lu e Freccia, che finalmente ho l'onore di conoscere. Ci ripariamo in macchina mia a chiacchierare e poi alle 20 inoltrate prendiamo le corriere e ci dirigiamo alla partenza.
Tra ritardi e problemi a trovare la destinazione, arriviamo verso le 20. Ritiro il pettorale, mangio in fretta e poi mi cambio. Al briefing traspare (a posteriori) un po' di preoccupazione da parte degli organizzatori, ma l'adrenalina non ce lo fa percepire.
Mi sono preparato molto meticolosamente l'abbigliamento da indossare in gara, quello da tenere nello zaino e quello da lasciare alla base vita del Passo S.Boldo. Pur odiando la pioggia, sono convinto di avere fatto tutto il possibile per portare a termine la gara (allenamento a parte ).
Partiamo alle 23 esatte e, come prevedevo, il mio malumore sparisce d'incanto per lasciar spazio alla determinazione. Piove, più o meno forte, ma ho voglia di andare (correre è parola grossa ) e macinare km per arrivare al traguardo il prima possibile, odio la pioggia, come detto, e voglio sopportarla il meno possibile.
Seguo il socio gambacorta, poi ci alterniamo. Ad un certo punto forzo un po troppo in salita, me ne rendo conto, così mi riaccodo al socio e seguo diligentemente il suo passo. Arriviamo in tranquillità a quota 1060, dopo un tratto molto ripido e sassoso, a quello che conosco essere un primo piccolo GPM. Si scende un pochino e lasciamo finalmente andare le gambe, poi la salita riprende con una serie di tornanti. Lì veniamo con sorpresa superati da F-Lu e Freccia, si erano fermati poco prima perché F-Lu ha dovuto cambiare abbigliamento per problemi del suo Gore-Tex. Proseguiamo senza sosta la salita verso il Col Miotto. Appena prima dell'ultimo strappo, ai 12,5km io e gamba scorgiamo F-Lu che si dirige verso un furgoncino dell'organizzazione per ritirarsi. Non ci fa piacere, ma non ci perdiamo d'animo. La pioggia non ha mai smesso di scendere, non è piacevole, ma l'abbigliamento è perfettamente adeguato, non ci spaventa. Da lì abbiamo gli ultimi 200m D+ per arrivare in quota dove siamo totalmente esposti, senza essere protetti dalle montagne, ed il meteo cambia radicalmente. Vento fortissimo che frusta le nostre facce con pioggia ghiacciata, unitamente alla nebbia. poco si vede, le balise sono un po' scarse, ma portiamo pazienza e scolliniamo i quasi 1400 me del Col Miotto.
Conosco perfettamente il percorso e so che dopo il primo ristoro di Pianezze al 22°km si risale e poi si resta in quota fin quasi alla fine. Farsi 15/20 ore in quelle condizioni non ha senso, troppo rischioso. Medito quindi nella mia testa il ritiro proprio al ristoro. Scendiamo, scivolo senza gravi conseguenze, se non un po' di fango nelle mani ed in faccia, fino a quando raggiungiamo Freccia nuovamente, che vedo in condizioni poco rassicuranti. gambacorta subito dopo mi comunica la sua intenzione di ritiro e io lo appoggio, ormai avevo già deciso. Senza alcun rimpianto, quel che potevo fare lo avevo fatto. Scendiamo e risaliamo verso il ristoro e le balise sono sempre più rade, la paura di perdersi aumenta, ma fortunatamente non accade mai. Arriviamo infine a Pianezze alle ore 3 esatte, in linea al minuto con quanto previsto. Io e gamba ci ritiriamo subito, molti altri lo avevano fatto e lo faranno poco dopo. Convinciamo Freccia, tremante di freddo, a fare lo stesso.
Io mi spoglio e mi cambio anche se il Gore-Tex mi ha permesso di rimanere secco e caldo, la maglia è solo sudata, per nulla bagnata.
Ci rifocilliamo e ben presto prendiamo una navetta che ci riporta all'arrivo. Vediamo gente che aveva ripreso la strada dopo il ristoro che torna indietro, come immaginavo, sopra in quota le condizioni erano insopportabili. Stiamo facendo un trail, mica scalando un 8000.
Qui finisce la nostra gare, il resto sono piacevoli chiacchiere con i soci di giornata.
Apprendiamo che gli organizzatori, secondo il mio parere con ritardo, decidono di interrompere la gara, più tardi anche di cancellare gli altri due percorsi. Quando finalmente riusciamo a recuperare tutto il materiale, alle 9.30, prendiamo le macchine per tornare a casa, ma ancora qualcuno doveva essere riaccompagnato, segno che si son persi oppure han trovato condizioni difficili che li hanno notevolmente rallentati. Mi par di capire che comunque nessuno si è fatto male e alla fine siamo stati tutti recuperati.
Il mio ritiro, il primo in carriera, l'ho vissuto davvero col sorriso sulle labbra, di chi non ha nulla da rimproverarsi.
Ora avanti tutta verso la prossima gara!

[matrad]

Il racconto rende bene l’idea di cosa avete passato. Se le condizioni erano estreme sicuramente essendo notte è stata la scelta migliore.

[gambacorta]

beh direi @Jorge che hai scritto anche per me, avendo fatto "gara" parallela le considerazioni/impressioni son le medesime e nessuna amarezza poi, anzi ho capito che l'adrenalina ancora nn riesce ad annebbiarmi il cervello e riesco a ragionare e decidere cosa per me è bene in quel momento

[F-lu]

Certo che è stato un fine settimana assai movimentato!
...E per me è stato il primo ritiro.
Ho deciso di fermarmi perché il cambio guscio (dalla giacca in Gore al poncho) è stato fatto quando ormai avevo già imbarcato troppa acqua dalla coppa del -definitivamente defunto- antiacqua: le condizioni erano in continuo peggioramento, io non avevo più modo di tornare asciutto, nonostante avessi un cambio completo nello zaino... quindi non ho avuto dubbi o rimorsi in merito alla decisione presa. I volontari erano al posto giusto e nel momento giusto, nel mio caso.
Comunque sia per me è stata epica come giornata, dal ritrovo per salire sulle corriere in pieno stile "gita delle medie", alle ore di spasso con i soliti bagoloni, al pasta party a casa mia con il Freccia .. ce la siamo passata bene direi!

Atleticamente ero pure in giornata, mi sentivo proprio in forma. Beh la preserverò per la prossima passeggiata!!!

@Jorgelin pensa tra venti anni quando diremo davanti ad una chinetta calda "vecchio mio, ti ricordi il giorno del nostro primo ritiro?"