[Diario] Road to UltraTrail
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Re: [Diario] Road to UltraTrail
dai che ogni tanto è bello correre anche sulla neve seppur molto faticoso se non altro per l'atmosfera ovattata che c'è, sempre bei posti vedo e vedo pure che che dal tuo paesello non hai difficoltà a trovar subito salite
guardando in rete quelle impronte sembrano più di verso volpe/lupo rispetto che cane
guardando in rete quelle impronte sembrano più di verso volpe/lupo rispetto che cane
…”quando l’uomo ha mete da raggiungere non può invecchiare” … cit. EF
fai correre anche tu il scopri->qui<-come!
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Re: [Diario] Road to UltraTrail
Si, Gamba!
Ho cercato anche io in rete dati sulle impronte, ma c'è scritto che avrei dovuto misurare lunghezza dell'orma, la distanza tra due orme e verificare l'andamento per capire meglio. La prossima volta ci farò più attenzione
Ho cercato anche io in rete dati sulle impronte, ma c'è scritto che avrei dovuto misurare lunghezza dell'orma, la distanza tra due orme e verificare l'andamento per capire meglio. La prossima volta ci farò più attenzione
Re: [Diario] Road to UltraTrail
bravo Victor!!
io ancora non ho avuto il coraggio di correre sulla neve... e quindi domenica ho trasformato il mio lungo in un giro con gli sci da scialpinismo
io ancora non ho avuto il coraggio di correre sulla neve... e quindi domenica ho trasformato il mio lungo in un giro con gli sci da scialpinismo
Re: [Diario] Road to UltraTrail
Che bello Victor!
Sulla neve si scoprono un sacco di impronte, ci si sente meno soli nei boschi
Sulla neve si scoprono un sacco di impronte, ci si sente meno soli nei boschi
Re: [Diario] Road to UltraTrail
Meno soli ma sempre un po' osservati
Correre sulla neve è divertente, ma magari per distanze un po' più brevi. Devo darmi una regolata
Correre sulla neve è divertente, ma magari per distanze un po' più brevi. Devo darmi una regolata
Re: [Diario] Road to UltraTrail
Riepilogo degli allenamenti settimanali:
Martedì:
Complice l'aumento della temperatura, decido di tornare a correre dopo le 19 nella zona industriale dove lavoro, dove oltre un mese di assenza (da quando a dicembre ho avuto la febbre in pratica). Nonostante i 30 km innevati della domenica, parto con ottime sensazioni, solo un leggero dolorino all'adduttore dx che scompare dopo il primo km.
E al secondo km ecco il patatrac: dolore nella zona sinistra dell'inguine che quasi mi impedisce di correre Avevo avvertito questo dolore già negli ultimi km dell'uscita di domenica, ma poi a freddo era sparito e me ne ero dimenticato. Dolorino che mi ha ricordato un po' quando ho avuto la pubalgia, ma la cosa strana è che avverto dolore solo nei tratti in salita, ma niente sia in piano che in discesa. Con la pubalgia invece non riuscivo a correre in nessun modo.
Comunque riduco il ritmo e concludo con 10 km di corsa ultralenta.
Giovedì:
Dopo l'uscita di martedì non ho avvertito più dolore all'inguine. Decido quindi di tornare a correre sul tapis in piano. Parto a 6'/km e attendo di sentire il dolororino, che però non arriva. Vado via via in progressione fino a 5'30'' e concludo coi soliti 10 km senza aver sentito ne dolore ne fastidi. Non so se sia già rientrato il problema ma sono comunque più fiducioso. Se correndo in piano non avverto dolore significa che almeno il problema non peggiora.
Domenica:
Mi organizzo con degli amici per correre a Cosenza, proprio per evitare le onnipresenti salite che ho dalle mie parti, ma per problemi logistici alla fine non riesco ad andare e mi tocca allenarmi nella mia zona.
Esco da casa alle 7:30 sotto una lieve pioggerellina e inizio il mio solito percorso. I primi 4,5 km sono di saliscendi e riesco a correre senza problemi seppur con molta lentezza preventiva. Poi si inizia a salire e comincio ad avvertire fastidio all'inguine, soprattutto nelle zone dove la pendenza è più elevata. Ma trattandosi appunto di fastidio vado avanti e salgo per 4 km. Arrivato nella parte piana non sento neanche più fastidio e vado avanti con positività per un altro paio di km. Quindi mi giro e torno indietro.
Inizia la discesa e scendo sotto i 6'/km (vabbè, di solito scendo sotto i 5'...) e i primi km vanno pure bene, poi all'improvviso mi ritorna il dolore. Rallento vistosamente e il dolore torna ad essere un fastidio e pian piano me torno a casa.
Guardando però il lato positivo, rispetto a martedì il problema è migliorato parecchio, quindi credo non sia niente di grave.
In questa settimana farò quindi due sedute di tapis a casa e domenica magari un lungo in piano, se stavolta riesco ad organizzarmi!
Martedì:
Complice l'aumento della temperatura, decido di tornare a correre dopo le 19 nella zona industriale dove lavoro, dove oltre un mese di assenza (da quando a dicembre ho avuto la febbre in pratica). Nonostante i 30 km innevati della domenica, parto con ottime sensazioni, solo un leggero dolorino all'adduttore dx che scompare dopo il primo km.
E al secondo km ecco il patatrac: dolore nella zona sinistra dell'inguine che quasi mi impedisce di correre Avevo avvertito questo dolore già negli ultimi km dell'uscita di domenica, ma poi a freddo era sparito e me ne ero dimenticato. Dolorino che mi ha ricordato un po' quando ho avuto la pubalgia, ma la cosa strana è che avverto dolore solo nei tratti in salita, ma niente sia in piano che in discesa. Con la pubalgia invece non riuscivo a correre in nessun modo.
Comunque riduco il ritmo e concludo con 10 km di corsa ultralenta.
Giovedì:
Dopo l'uscita di martedì non ho avvertito più dolore all'inguine. Decido quindi di tornare a correre sul tapis in piano. Parto a 6'/km e attendo di sentire il dolororino, che però non arriva. Vado via via in progressione fino a 5'30'' e concludo coi soliti 10 km senza aver sentito ne dolore ne fastidi. Non so se sia già rientrato il problema ma sono comunque più fiducioso. Se correndo in piano non avverto dolore significa che almeno il problema non peggiora.
Domenica:
Mi organizzo con degli amici per correre a Cosenza, proprio per evitare le onnipresenti salite che ho dalle mie parti, ma per problemi logistici alla fine non riesco ad andare e mi tocca allenarmi nella mia zona.
Esco da casa alle 7:30 sotto una lieve pioggerellina e inizio il mio solito percorso. I primi 4,5 km sono di saliscendi e riesco a correre senza problemi seppur con molta lentezza preventiva. Poi si inizia a salire e comincio ad avvertire fastidio all'inguine, soprattutto nelle zone dove la pendenza è più elevata. Ma trattandosi appunto di fastidio vado avanti e salgo per 4 km. Arrivato nella parte piana non sento neanche più fastidio e vado avanti con positività per un altro paio di km. Quindi mi giro e torno indietro.
Inizia la discesa e scendo sotto i 6'/km (vabbè, di solito scendo sotto i 5'...) e i primi km vanno pure bene, poi all'improvviso mi ritorna il dolore. Rallento vistosamente e il dolore torna ad essere un fastidio e pian piano me torno a casa.
Guardando però il lato positivo, rispetto a martedì il problema è migliorato parecchio, quindi credo non sia niente di grave.
In questa settimana farò quindi due sedute di tapis a casa e domenica magari un lungo in piano, se stavolta riesco ad organizzarmi!
Re: [Diario] Road to UltraTrail
In bocca al lupo Victor, spero che il dolorino non sia nulla di importante. Incrocio le dita!
Re: [Diario] Road to UltraTrail
Grazie, Gaietta! E complimenti per ieri anche qui!
Re: [Diario] Road to UltraTrail
Grazie mille Victor
Re: [Diario] Road to UltraTrail
Ricapitoliamo la settimana:
Martedì:
Ormai solita corsa infrasettimanale sul tapis. Fatti 10 km di corsa molta lenta e naturalmente senza avvertire alcuno dolore in zona adduttore.
Giovedì:
Vedi martedì, con la differenza che sono andato leggermente in progressione e ho finito i 10 km intorno ai 5'30''/km .
Domenica:
Riprovo ad organizzarmi con gli amici per correre insieme in zona Cosenza/Rende alle 8:30 su percorso pianeggiante in modo da non sollecitare troppo il mio adduttore sx.
La mia intenzione è quella di arrivare un'oretta prima all'appuntamento con gli altri in modo da correre già una decina di km da solo, ma purtroppo non riesco a fare tanto presto. Arrivo intorno alle 8 e faccio una breve corsetta da solo di circa 3 km.
Alle 8:30 parto con gli altri (siamo addirittura in e dopo un km ognuno va avanti col suo ritmo. Io mi aggrego al più lento del gruppo perchè non ho alcuna intenzione di forzare il ritmo.
L'andatura è tranquilla e il percorso quasi in piano; non avverto alcun fastidio/dolore all'adduttore. Intorno al 10° km il mio compagno di corsa si ferma per un dolore alla gamba e io aumento un po' l'andatura, raggiungendo un altro gruppetto che avevo davanti. Ad un certo punto ad uno del gruppo viene l'idea di raggiungere il castello di Cosenza e, in mezzo ai dissenzi generali, naturalmente proprio io che non dovrei fare salite/discese ripide dico che per me va bene
Salutiamo gli altri e in due iniziamo a salire verso il castello. La salita diventa sempre più ripida ma non ho alcun problema e salgo abbastanza agevolmente. Alle ultime due ripide rampre il mio compagno invece si arrende e inizia a camminare e, per non lasciarlo da solo, mi fermo anche io. Arriamo quindi davanto l'accesso del castello, lui scatta qualche foto al panorama, e iniziamo la discesa.
A scendere ho ancora più paura di farmi male che a salire, ma continuo a non avere fastidi.
I km vanno avanti e arrivati al 23 il mio amico si ferma sfinito. Io invece non mi sento ancora neanche stanco e vado avanti un altro po', fino a chiudere a 26 km e con l'ultimo km in accelerazione sotto i 5'/km, contento di aver finalmente corso senza alcun fastidio o problema.
Ma naturalmente nel pomeriggio, a freddo, il dolore è tornato, per poi scompare di nuovo stamattina...
Ma resto fiducioso, perchè almeno sto via via migliorando (e se mi fermassi forse guarirei anche prima ma non riesco a prendere questa decisione )
Martedì:
Ormai solita corsa infrasettimanale sul tapis. Fatti 10 km di corsa molta lenta e naturalmente senza avvertire alcuno dolore in zona adduttore.
Giovedì:
Vedi martedì, con la differenza che sono andato leggermente in progressione e ho finito i 10 km intorno ai 5'30''/km .
Domenica:
Riprovo ad organizzarmi con gli amici per correre insieme in zona Cosenza/Rende alle 8:30 su percorso pianeggiante in modo da non sollecitare troppo il mio adduttore sx.
La mia intenzione è quella di arrivare un'oretta prima all'appuntamento con gli altri in modo da correre già una decina di km da solo, ma purtroppo non riesco a fare tanto presto. Arrivo intorno alle 8 e faccio una breve corsetta da solo di circa 3 km.
Alle 8:30 parto con gli altri (siamo addirittura in e dopo un km ognuno va avanti col suo ritmo. Io mi aggrego al più lento del gruppo perchè non ho alcuna intenzione di forzare il ritmo.
L'andatura è tranquilla e il percorso quasi in piano; non avverto alcun fastidio/dolore all'adduttore. Intorno al 10° km il mio compagno di corsa si ferma per un dolore alla gamba e io aumento un po' l'andatura, raggiungendo un altro gruppetto che avevo davanti. Ad un certo punto ad uno del gruppo viene l'idea di raggiungere il castello di Cosenza e, in mezzo ai dissenzi generali, naturalmente proprio io che non dovrei fare salite/discese ripide dico che per me va bene
Salutiamo gli altri e in due iniziamo a salire verso il castello. La salita diventa sempre più ripida ma non ho alcun problema e salgo abbastanza agevolmente. Alle ultime due ripide rampre il mio compagno invece si arrende e inizia a camminare e, per non lasciarlo da solo, mi fermo anche io. Arriamo quindi davanto l'accesso del castello, lui scatta qualche foto al panorama, e iniziamo la discesa.
A scendere ho ancora più paura di farmi male che a salire, ma continuo a non avere fastidi.
I km vanno avanti e arrivati al 23 il mio amico si ferma sfinito. Io invece non mi sento ancora neanche stanco e vado avanti un altro po', fino a chiudere a 26 km e con l'ultimo km in accelerazione sotto i 5'/km, contento di aver finalmente corso senza alcun fastidio o problema.
Ma naturalmente nel pomeriggio, a freddo, il dolore è tornato, per poi scompare di nuovo stamattina...
Ma resto fiducioso, perchè almeno sto via via migliorando (e se mi fermassi forse guarirei anche prima ma non riesco a prendere questa decisione )