[Diario] Casalingo e disperato

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mircuz
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Re: [Diario] Casalingo e disperato

Messaggio da mircuz »

Che bello, peccato per il tempo :( :beer:
Itadakimasu (con umiltà ricevo).
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run4fun
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Re: [Diario] Casalingo e disperato

Messaggio da run4fun »

Grande, bel giro!!!! :beer:
..si vive di emozioni e non di tempi, e chiudere una maratona con un sorriso è sempre una vittoria. © manuel28 - Runningforum :D

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stella66 Utente donatore Donatore
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Re: [Diario] Casalingo e disperato

Messaggio da stella66 »

Un Gran bel giro, peccato per il tempo! Mitica la mamma! Gli farei conoscere la mia, chissà che coppia!
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Alan
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Re: [Diario] Casalingo e disperato

Messaggio da Alan »

grandeeeee!!! :beer: :beer:
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CasalingaDisp
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Re: [Diario] Casalingo e disperato

Messaggio da CasalingaDisp »

Alan ha scritto:grandeeeee!!! :beer: :beer:
attendavamo tue notizie sperando ti volessi unire a noi, ma poi ho visto le disavventure del telefono &co
:mrgreen: :mrgreen:

prossimo weekend sei libero o gareggi?
Se esistesse veramente la costituzione robusta perché nei campi di concentramento tutti erano scheletrici? [Albanesi]
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Alan
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Re: [Diario] Casalingo e disperato

Messaggio da Alan »

Prox week end sono libero, a giorni alterni!!! :) ahhaahhaha
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apnet
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Re: [Diario] Casalingo e disperato

Messaggio da apnet »

sempre bello leggere i tuoi racconti.complimenti . sono quasi a pari :-)

at salut arzana , sempre ...... #ultrafolli
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CasalingaDisp
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Re: [Diario] Casalingo e disperato

Messaggio da CasalingaDisp »

#ultrafolli bellissimi, più le donne che gli uomini
mi sa anche più forti
:mrgreen:
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apnet
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Re: [Diario] Casalingo e disperato

Messaggio da apnet »

concordo, possiamo solo competere ( non sempre vincendo) sul lato alcolico :-)
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CasalingaDisp
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Re: [Diario] Casalingo e disperato

Messaggio da CasalingaDisp »

Cosa vuoi di più dalla vita??
Non lo so cosa voglio di più dalla vita, io ho già così tanto ...
:love:

Tra le cose che non avevo questi mesi era la voglia di correre e come sempre quando arrivano questi periodi in cui la corsa proprio non gira, torno al mio primo amore: la montagna. Così prendo la mia lunga lista dei desideri e di cime mai salite, prendo Lady Sport più agguerrita e determinata che mai a “togliersi dai coglioni” quelle salite di cui sempre la parlo. Le sue parole esatte “Togliamocele dai coglioni una volta per tutte!”
:shock:

Quindi dopo l’alta via del Baldo di giugno è seguito la smarrimento sulle 52 gallerie diventate solo 32, per le quali medito di scrivere un racconto-verità e confessare la leggerezza con cui ho rischiato le penne, perché sia di esempio ad altri.
Dopo c’è stata la bellissima, stupenda, appagante salita al Rif. Monte Altissimo di Nago (2078 mt) partendo da Torbole. 2000MT di salita continua e costante, in una giornata torrida, dove neanche i tafani e le mosche avevano la forza di tediarci nel bosco. Una strana coppia in reggiseno e turbante di seta sul capo, si è aggirata per i boschi coprendo i 26km totali tra discesa e salita, in poco più di 7 ore e mezzo. Bagno finale ça va sans dire!

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Lady Sport dev’essere impazzita perché non ha mai opposto resistenza alle mie minchia- adventures, neanche quando le ho portato un volantino dell’APT di Ledro e ho detto “Voglio andare qui e fare una foto come questa”. Ha fatto lo zaino e il giorno dopo eravamo sul Monte Tofino ( 2151 mt), la montagna più alta del gruppo montuoso della Pichea Alpi di Ledro. Posti mai sentiti, mai visti, ma sui quali abbiamo deciso di tornare perché c’è tanto, ma proprio tanto da camminare (o correre, se siete bravi).

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Vabbè basta montagna, basta weekend felici, sono lì al caffè con Perdente che mi dice “Andiamo a fare il giro del lago al Resia?”
Ogni anno diciamo che è l’ultimo e ogni anno arriviamo a pochi giorni e scatta l’iscrizione. Non è per la corsa in sé (bella, ma sempre uguale), non è per il pacco gara preferito dalla Princy e non è neanche per i banchetti di fragole, mirtilli e frutti di boschi vari, più buoni che abbia mai mangiato. Il vero motivo per cui andiamo a correre al Resia è perché si trova in uno degli angoli più remoti d’Italia, in una valle incantevole ma tremendamente lontana anche per noi di Quiet City. La corsa diventa la ”scusa” per visitare un po’ meglio quella zona: sabato corsa – domenica montagna.
Correre ... come posso pensare di correre? Ci sono quelli che ti dicono “Non sto correndo” che magari vuol dire che corrono blandamente i loro km settimanali, ma in realtà corrono. Quando io dico che sono ferma da due mesi vuol dire che a maggio il garmin dice ZERO km di corsa, a giugno 6 km di corsa e a luglio altri 6 km. Perdente dice che si è allenato e si sente pronto ... per una 5 km. Ma non ci frega, quest’anno andiamo in tenda, la macchina carica di sedie, tavolini, materassini, borsa frigo, melanzane alla parmigiana ... uagliòòò Jamm Bella!!
Siamo sotto al gonfiabile quando tutto questo non ci passava per la testa fino a 7 giorni prima. Lo speaker meno carico degli altri anni, attendiamo la nostra griglia davanti al Nordic Walking.

Perdente “Un segno premonitore funesto ...”
CasDisp “Cosa?”
Perdente “Ho perso la cuffietta dell’auricolare per la musica”
CasDisp “Ci vediamo dopo all’accampamento?”
Perdente “Ok. Quanto pensi di metterci?”
CasDisp “Non meno di 2 ore ... temo dovrò camminare ... non so proprio come sono messa”
Perdente “Anche io non escludo di camminare”
CasDisp “L’unica cosa che voglio fare bene è l’ultimo tratto”

L’ultimo tratto è la parte più difficile di questa corsa, almeno per me. La prima parte è in leggera discesa e con la foga della partenza copro i primi 5 km con disinvoltura. Si arriva alla diga, si attraversa e la bellezza è ovunque: il verde del lago, l’azzurro del cielo, i boschi, i prati. Ed ecco il divertimento, ecco un susseguirsi di dolci sali e scendi, di curve e scorci sul lago. Ultima discesa intorno all’11° km, ancora un ristoro, poi il lago gira e si torna verso la partenza e il campanile immerso nel lago. Lo vedi ... è lì davanti, mancano solo 4 merdosi chilometri di piattume. Solo 4 merdosi chilometri di piattume.

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Questo sarà il mio mantra. Parto nella confusione, passo tranquillo, gente ovunque, strada sterrata che non facilita, gambe che non so cosa fanno, ma non me ne curo e come da copione arriva la diga senza che mi renda conto di aver iniziato a correre. La attraverso con il sole in faccia, trovo il mio spazio tra i partecipanti diradati e mi lancio sul divertimento. Questa meravigliosa ciclabile che sale e scende, i “leggitori” di pettorale che con uno stentato italiano mi chiamano per nome, La luce del sole che ti acceca seguita dal buio del bosco o dalle ombre delle montagne, le gambe che stanno bene, il fiatone che non arriva neanche in salita!
Corro tutto. Corro tutte le salite dove altri anni camminavo. Corricchio anche il salitone, complice un anziano centenario che con bastoncini e flebo tenta si superarmi. No! Un centenario con la flebo non può superarmi! Se corricchia lui, posso corricchiare anche io. E’ un lampo, sono alla fine del lago, c’è l’ultimo ristoro poi devo vedermela con il merdoso piattume, devo risolvere questa faccenda una volta per tutte. Sono troppi anni che arrivo qui e mi “perdo”. Perdo concentrazione, perdo tempo, trovo scuse, rallento. Quest’anno dimostro maturità ... è solo una questione di testa!
E’ tutto perfetto, ho guardato saltuariamente il garmin solo per controllare l’andatura: non ho mai visto un 7. Sempre sotto. Come è possibile questo miracolo?
Mi impongo massima concentrazione: Sono solo 4 merdosi chilometri di piattume!
ca**o non ho mai corso così bene e così veloce-per-me!?!?
Sono solo 4 merdosi chilometri di piattume, non voglio mollare un solo centimetro di ciclabile, appoggio bene il piede e via.
Sono solo 4 merdosi chilometri di piattume e io sto accelerando senza che neanche mi venga il fiatone.
Ok, non resisto più voglio sapere il tempo, ma per non rischiare tracolli psicofisici da runner instabile decido di guardare il tempo solo all’ultimo ristoro. Lo vedo da lontano, cambio la schermata del garmin, ma non leggo. Pochi merdosi metri di piattume, bevo, guardo il tempo e confermo quello che speravo: posso fare il PB!!
Punto un partecipante alla volta, lo affianco lo supero e spero che il Garmin non si stia sbagliando che non sia uno scherzo crudele, che abbia perso la traccia non so dove/come/quando, non potrei sopportarlo!
Non è uno scherzo. Ho corso a 6’40. La regina del passo saltellato, quel 7 incastonato nel garmin, oggi non è comparso. Ho migliorato di un paio di minuti il mio miglior tempo, quello di quando ero giovane e magra.

Una domenica spaziale, un ghiacciaio sopra la testa, il sole che scalda le ossa dopo una notte in tenda a zero gradi.
Cosa vuoi di più dalla vita? Lunedì mattina in ufficio, abbronzata come un raccoglitore di pomodori, scuoto la macchinetta del caffè per implorare caffeina e la collega “Come stai bene, ti trovo dimagrita?” Eh no, tutto ma dimagrire ancora non mi riesce!
:mrgreen:


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Se esistesse veramente la costituzione robusta perché nei campi di concentramento tutti erano scheletrici? [Albanesi]

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