[DIARIO] L'improbabile corridore.

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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da JJruns »

17 Febbraio 2019
Giulietta & Romeo Half Marathon – Verona

“Spegni quel coso e vai a preparare la colazione”
“Eh?”
“Dai su, spegni quel trabiccolo che sta vibrando da due minuti, sono le 6:45 e ha rotto a sufficienza. Prepara la colazione anche per me, Polpetta lo porto io sulla neve”
Io lo sentivo che mia moglie stava parlando a me, ma non è che ci stessi capendo molto. Trabiccolo che vibra? Colazione anche per me? Polpetta sulla neve?
Poi, dopo qualche decina di secondi e un calcio della consorte, ricordo: Ah sì, oggi c’è la Giulietta e Romeo e Polpetta ha la gita sulla neve.

“Scusa” dico a mia moglie “ma tu non stavi male?”
“Si, ma no” (un classico femminile, n.d.r.)
“Ascolta” le dico, intuendo cosa sta escogitando - “ieri ti è arrivata una mail da John Carpenter per un nuovo remake sugli zombie, cercano attori non professionisti e hanno pensato a te viste le tue condizioni”
“Sei un deficiente e vai a farmi ‘sto caffè” ride mia moglie.

E così è andata, alla fine ha voluto accompagnarlo lei. Che donna! Se così non avesse deciso, avrei dovuto far le corse per portarlo al punto di ritrovo per poi precipitarmi affannosamente in zona partenza.

Mi alzo, preparo la colazione per tutti, esco sul balcone, un’alba strepitosa mi fa compagnia. Oggi si corre e mi scopro un filo euforico. Come dicevo, la scelta di mia moglie mi libera un po’ di tempo e riesco a gestire tutto senza ansia, ho abbastanza tempo per fare tutto come si deve. Facciamo colazione insieme, do un bacio a moglie e Polpetta ed esco di casa.
Sono giorni che le previsioni meteo ci dicono che oggi sarà una giornata pienamente primaverile e quindi chissà cosa mi aspettavo alle 7:30. In realtà, c’è ancora freddo a quell’ora come testimonia lo strato di ghiaccio sulle macchine parcheggiate. Siamo uno o due gradi sopra lo zero, per fortuna che mi sono coperto bene. Grattino di plastica alla mano ed eseguo il de-frozen del vecchio Passat che ogni mattina mi regala un miracolo accendendosi una volta ancora.
Quando arrivo in centro trovo facilmente parcheggio e la città, ormai ben illuminata dal sole pieno già abbastanza alto, è sostanzialmente ancora vuota, ciò che si vede in movimento è facilmente individuabile in runners che parteciperanno alla corsa, hanno tutti la sacca bianca dell’organizzazione messa a tracolla.
Seconda colazione in un bar: brioche alla crema e cappuccino, da vero runner. E poi, ringraziando mentalmente ancora una volta mia moglie per il tempo che mi ha concesso, riesco a raggiungere il punto di ritrovo con gli amici di RF. Che bella compagnia! E’ stato davvero un momento piacevole. Foto di rito (la trovate sul thread dedicato) e poi, via verso le navette che ci porteranno in zona stadio. Il tragitto corre veloce, nel bus sono seduto di fianco a Pablo e gli trituro i cabasisi con la mia storia orto-dentistica. Ma è un bravo ragazzo e sopporta pazientemente. Giungiamo al palazzetto, saluto tutti e vado a cambiarmi. La temperatura ora si è già alzata notevolmente, al sole c’è proprio caldo. Prendo quindi un’eroica decisione: corro senza la termica, solo maglietta e manicotti che tanto si possono togliere o quanto meno abbassare.

Il palazzetto brulica di runner, c’è anche qualche accompagnatore, amico o parente, che osserva le fasi di preparazione dei partecipanti e vistosamente pensa: SPQR. Che non è il famoso acronimo romano, ma il ben più azzeccato all’occasione, Sono Pazzi Questi Runners.
Esco dal palazzetto, consegno la borsa e mi ritrovo per il raduno RF part 2 davanti ai camion raccolta sacche. Si sta bene in compagnia degli amici di RF, il fatto di dover correre con impegno di lì a poco è un qualcosa che resta sullo sfondo. Un po’ troppo sullo sfondo. Cioè, diciamocela tutta, non ci sto’ pensando proprio per una bella cippa. In realtà, vorrei offrire un giro di birre ai ragazzi di RF. Una botta in testa e mi risveglio. Saluto tutti e vado a scaldarmi un po’. Cuffiette pre-gara, play-list, corsetta lenta e qualche allungo e sono già in griglia. Tolgo le cuffiette 5 minuti prima della partenza. Come sempre, è un momento bellissimo. Forse, in futuro cambierà, se farò altre gare magari diventerà un’abitudine e non ci farò più caso, ma per ora non è così: ho una scossa di adrenalina pura quando vedo il fiume di gente che comincia a muoversi, dapprima lentamente, solo al passo, poi un po’ più veloce fino a raggiungere la corsa.

Via. Passo sotto l’arco della partenza e faccio partire l’orologio.
La tattica di gara è ben memorizzata; so di non aver seguito una preparazione adeguata causa i piccoli inconvenienti di inizio gennaio e l’ultimo ben arrivato mal di denti della settimana precedente la corsa. Ora posso anche dirlo, ero, anzi sono, sotto antibiotici per combattere l’infezione. Ma non sto male, anzi mi sento proprio benone. E quindi ci provo, obiettivo PB, cioè percorrere i 21 km più manciata di metri in meno di 100 minuti. Come si fa a resistere ad un numero così tondo tondo? Non si può. E quindi eccola qui la tattica, banale banale: primi 15 km costanti per arrivare agli ultimi 5-6 km ad un media di pochi secondi più alta di quella sufficiente per ottenere l’obiettivo, cioè 4:43 min/km.
Passano velocemente i primi 2-3 km, ho tutte le antenne messe in posizione di massima allerta, siamo in tantissimi e tutti con la propria velocità, scontrarsi è un attimo ed infatti assisto a ben due cadute, per fortuna sempre senza gravi conseguenze.
Il percorso è tosto, ci sono due salitine subito, la prima è il ponticello su Canal Camuzzoni, breve ma bello pendente (maledetto, ti dovrò/dovremo passare 3 volte) e poi la seconda, meno pendente ma più lunga. Il tutto nei primi due km. Ma vado bene, mi sembra addirittura piano, magia della competizione, quel rettangolino di carta con un numerino che ci si spilla sulla maglietta ha poteri straordinari. Primi km in: 4:54, 4:47, 4:47 e 4:42. Sensazioni ottime. La giornata è bellissima, che cielo blu, la mia città che risplende di una luce magica, correre oggi dà una gioia che è difficile descrivere a chi non ha mai corso, ma per fortuna non sto scrivendo nel forum “Torte fatte in casa: trucchi e segreti per la crostata perfetta” e so quindi che mi capirete.
E’ tutto perfetto, moltissimo perfetto, troppissimo perfetto. Infatti, eccallà, la sghignazzata furba dell’amico destino. Sto terminando il 5° km, siamo alla fine del lungadige che unisce Ponte della Vittoria a Ponte Risorgimento. Siccome sono un vecchio marpione della corsa cerco la traiettoria migliore (leggasi, cerco la strada più corta per guadagnare qualche decimo di secondo). Stringo verso sinistra per tagliare il più possibile la curva, c’è una transenna, la vedo. Poi, non la vedo più. Vedo al suo posto un omone altissimo che mi sta correndo incontro con tutta l’intenzione di spiaccicarmi, sarà stato 3 metri. Cacchio fa a essere così alto, mi dico, sono 1,90 io. In realtà, è così alto perché lo sto guardando comodamente sdraiato sull’asfalto. Porc.. Sono caduto. Doveva accadere prima o poi. Sono caduto per la prima volta da quando corro (vabbè, corro… passatemi la licenza poetica). Ma come cappero ho fatto a cadere? Neanche il tempo di invocare qualche patrono che sento una voce, una bella voce. “Scusa, oddio, scusami tanto” Mi rialzo, la voce appartiene ad una dea pettoralizzata. Nel senso che aveva il pettorale. Beh, si.. anche altri due pettorali. Insomma 3 bei pettorali in tutto. Si ripete: “Scusa! Non ho visto la transenna e per evitarla ti ho sgambettato”. Ora, diciamocelo chiaro: fosse stato un qualsiasi altro runner maschietto mica l’avrebbe scampata così, 4 ostie se le sarebbe beccate. Ma lei no, era una dea. Potevo arrabbiarmi davvero? No. E quindi: “ma no, figurati, lascia stare, son cose che capitano, mica l’hai fatto apposta e poi, non mi son fatto niente, non ti preoccupare. Che fai stasera? Ti va un drink Gensan?” Ok, ok… l’ultima parte non l’ho detta davvero, però il resto si, davvero, mancava poco che le dicessi: “ma no, scusa tu, non dovevo correrti davanti, mi perdonerai mai?”
Mi ripiglio dal mozzarellone mode e riparto, una piccola escoriazione al ginocchio destro che si fa dimenticare in meno di 500 metri. E continuo con il mio ritmo. Nonostante la caduta arrivo bene al giro di boa allo stadio con questa sequenza: 4:49 – 4:45 – 4:36 – 4:40 – 4:49 – 4:48. Chiudo la mezza mezza-maratona in 50’10”. In perfetta media, forse un filo troppo veloce. E me ne rendo conto. Anche se sto ancora benone, rallento un po' i 2 km successivi, undicesimo in 4:56 e dodicesimo in 4:46.
Seconda difficoltà della corsa: accenni di crampi al polpaccio sinistro. Per fortuna sono solo accenni seppur fastidiosi. La mente malata mi dice, beh, è perché hai rallentato, riprendi come prima che andavi benone. E così faccio. Tredicesimo km in 4:35 galvanizzato anche dal pubblico davanti a Castel Vecchio. Non male considerato anche i fastidiosissimi sampietrini delle vie del centro. Ma la stanchezza comincia a farsi vedere un filino. E quindi mi dico che sono un cappero ad aver accelerato, la media in quel momento è a 4:46/km, lascia stare JJ, corri solo per tenerla a quel valore, né più veloce né più lento. E disciplinatamente, per quanto questa definizione possa applicarsi alle due J, infilo al quattordicesimo un 4:50 e al quindicesimo un 4:49.
Bene, mi dico, mancano solo s…. ahioooo, caxxxx…. Bucadimmerda. Centrata in pieno. Dolore acuto. Mi vengono in mente ventisettemilatrecentoventidue improperi diversi, ma scelgo un più consono, collaudato ed efficace: mavaffa… che odono almeno 250 corridori tra quelli prima e dopo di me. Una cinquantina di metri mi tranquillizzano, la caviglia è a posto, dolore rientrato quasi istantaneamente, è andata bene.
Arriviamo alla resa dei conti. Sedicesimo km con aggiunta buca in 4:45, diciassettesimo in 4:43.
Ora, è il momento di mettere le carte sul tavolo, tra me e me so che sto bluffando un po’, tipo quando hai il due di spade in mano durante una partita a poker. Sono al gancio, come si suol dire. Ma ormai son qui, proviamoci. Ed accelero un po'. Ma proprio solo un po’. Talmente po’ che l’accelerata dura lo spazio di 200 metri e non di più. Non ho forza per aumentare.
Forse, la mente non aspettava altro, un bel appiglio per cominciare a mandare ordini a raffica: voi, quadricipiti, fate male, voi, polpacci, induritevi, voi, polmoni, auto-sputatevi fuori, voi capelli, ah no… voi non ci siete più da un bel po’.
E così cedo di testa, so che anche mantenendo la stessa andatura di prima chiuderei in 102/103 minuti. Che alla fine è un bel risultato, ma non così bello da soffrirci sopra. Diciottesimo km in 4:49. Poi, rallento. Rallento. Diciannovesimo km in 5:04. Oh.. che dici, facciamo via XX Settembre camminando? Si, dai, come quando eri piccolo e andavi con mamma e papà in centro a mangiare il gelato. Zac… Eccolo li, il JJ camminante. Circa 100 metri al passo. Aaaa… che bellezza. Un po’ di aria nei polmoni. Ma si, sotto l’ora e 45 ci stai comodo comodo. E invece, alle spalle arriva un ruggito: Daiiii, sono gli ultimi km, forzaaaaaaa!!! Mi giro, sono i palloncini blu dell’1h:45’ appunto. Ma come, così vicini? Allora mi scuoto dal comodo torpore, chiudo il ventesimo km in 6:19 nonostante i 100 metri al passo. Poi, i palloncini mi sorpassano alla velocità dell’Enterprise nella sigla iniziale di Star Trek quando si infila nell’iperspazio. Mi do una botta in testa: Oh, rinco, se non ti dai una mossa non stai nemmeno sotto i 105 minuti. E riparto faticosamente. Chiudo il ventunesimo km in 5:15 ripassando dietro l’Arena per la quarta volta in quattro gare diverse.
Ultimi metri come sempre spettacolari in piazza Brà, in fondo vedo il cronometro che snocciola i secondi dopo l’ora e 44 minuti. Fatta, dai, JJ. L’obiettivo minimo sotto i 105 minuti l’hai centrato. E taglio bene il traguardo seppur abbastanza provato. Tempo allo sparo: 1h45’18”, real time 1h44’14”

Come posso concludere? Beh, semplicemente dicendo che il rammarico di non essere riuscito a stare sotto i 100 minuti è durato il tempo necessario per camminare dal traguardo fino alle file delle ragazze che ti danno la medaglia. Cioè, niente in tutto. Sono contentissimo, è stata una bellissima giornata, ho dato tutto quello che avevo, potevo far fermar il cronometro uno o due minuti prima, ma non ne sarebbe valsa la pena e non avrei comunque centrato l’ambizioso obiettivo. Ci saranno altre occasioni. Oggi era giusto così.

PS. Ho il pettorale della dea sgambettatrice. Che faccio? :mrgreen: :pig: :mrgreen: :pig: (dai che scherzo)
Corri! :D
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victor76 Utente donatore Donatore
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da victor76 »

Complimenti, JJ.! Rimettersi a correre dopo aver camminato è sempre molto difficile e tu sei riuscito a superare la mini crisi. Bravo!
5 km: 21'20'' (4'16''/km) ---10 km: 43'54'' (4'23''/km)
21 km: 1h35'29'' (4'32''/km) --- 30 km: 2h37'57'' (5'15''/km)
42 km: 4h07'29'' (5'52''/km)
--- 6 ore: 50,506 km (7'08''/km)

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gambacorta Utente donatore Donatore
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da gambacorta »

ben fatto JJ, gara e racconto spettacolari :thumleft:
…”quando l’uomo ha mete da raggiungere non può invecchiare” … cit. EF
fai correre anche tu il :pig: scopri->qui<-come!
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Pablo70
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da Pablo70 »

MITICO Gianni,
leggere il tuo diario è già emozionante, fare poi parte del racconto è sensazionale. :thumleft:
Ora cura per bene la testata nucleare che hai sotto al molare, non puoi diventare l'azionista di maggioranza della OKI. :mrgreen:
Pablo
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5k 0:20:18 10k 0:41:07 - 21k 1:28:57 42k 3:29:42 Sarnico Lovere '19 1:58:39

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Eihan
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da Eihan »

Gran bel racconto! Peccato che non hai centrato l'obiettivo, ma date le peripezie che hai dovuto affrontare già solo per partecipare e anche durante la gara, è un'ottima cosa essere arrivato al traguardo ;)
PB:
5km 20'17"(4'03)-18/11/18
10km 40'52"(4'05)-18/11/18
Mezza 1:31'36"(4'20)-17/2/19
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JJruns Utente donatore Donatore
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da JJruns »

Grazie, ragazzi!
Ora vediamo un po' cosa si affaccia all'orizzonte.
Alla fine son convinto di una cosa: una gara va bene non tanto per quanto ti segna il cronometro alla fine, ma per quanta voglia ti lascia di farne un'altra subito dopo aver tagliato il traguardo. Lo so, discorso da tapascioni, ma in fondo quello sono, no? :mrgreen:
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dragonady
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da dragonady »

Bel racconto JJ! Prendi la corsa proprio nel modo che mi piace di più, ovvero ad ogni azione spiacevole/sfigata corrisponde una reazione testarda/menefreghista! Tutti gli aggettivi in senso buono s'intende, alla fine conta divertirsi, e se l'obiettivo crono non arriva..cosa cambia? Di corse ce ne sono sempre, la medaglia (ieri molto Bella) la prendiamo comunque e il ricordo di una bella corsa rimarrà! Un piacere averti trovato...belle scarpe! Ciao grande, alla prossima
"...Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori..."
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JJruns Utente donatore Donatore
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da JJruns »

Grazie, dragon!!
Bella vero la medaglia? Per me è un gioiellino, davvero.
Belle scarpe anche le tue. :smoked:
Corri! :D
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elisa udine
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da elisa udine »

grandissimo JJ! ottimo spirito! le corse con le peripezie alla fine sono le più divertenti da raccontare! ovviamente dopo, sul momento magari meno.... :wink:
ed è proprio vero che una gara è andata bene se hai voglia di farne subito un'altra :beer:
21km: 1h36'33" 2020
42km: 3h24'02" Cividale 2019
6h: 70,3km Biella 2021
75km: 7h21'20" Ob Mrzli Reki 2019
100km: 9h18'51" Imola 2021
viewtopic.php?t=40338 :flower:
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d1ego
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da d1ego »

Ottimo, bene!
#8020endurance - #team8020 - Il mio diario: viewtopic.php?t=46915
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