[DIARIO] L'improbabile corridore.

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Hellboy
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da Hellboy »

Va a finire che inizierò ad aggregarmi anch'io a questa squadra di "pazzi"!!!! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Grande JJ!!!! Sempre top i tuoi racconti!!! E top la prestazione!!!!

GRANDE!!!!!
"Sai cosa farò?
Prenderò tutta questa negatività e la userò come carburante per trovare il lato positivo!
È questo che farò!
Non è una stronzata...Ci vuole impegno!"


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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da JJruns »

Grazie Dragon! Grazie Hellboy! Troppo buoni. :beer:

@dragon: non mi tentare! Pensi che non l'abbia già adocchiata? C'ho una voglia di fare clic, guarda, che non ti immagini...
Sto cercando una soluzione perché in realtà il problema non sarebbe neanche la Giulietta e Romeo della settimana dopo, per quella amen, tanto sarebbe dura lo stesso arrivare in forma per provare il pb. È che la sera stessa del 8 febbraio sti malfatti mi hanno anticipato la partita Verona Juve ed è mesi che ho promesso al teppista di portarlo. Non mi vedo troppo bene ad andarci con 40-45 km sulle gambe, magari fangosi. Perché lo so che poi quando sono lì mica son capace di fermarmi dopo soli 3 o 4 giri. Però siccome non sono normale ci sto comunque pensando... :-" :-" :mrgreen: :mrgreen:

Edit: ho scritto nakakata... ](*,) 40-45 km a Pastrengo non li faccio manco nella prossima vita. Anche perché casomai devono essere multiplo di 6 visto che questa è la lunghezza del giro. Diciamo che a 30 km (quindi 5 giri) dovrei arrivarci... :nonzo:
Corri! :D
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da JJruns »

“Nooo… papone, ma vai a correre anche stasera?”
“Eh si, polpetta. Tu hai fatto allenamento ieri sera, io stasera. Sennò ti ritrovi un papà pancione.”
“Ma sei andato a correre anche ieri!”
“Si, ma finché tu facevi allenamento, non conta!”
“Si che conta”
“No che non conta”
“Si che conta!!”
“Ok, conta. Baratto?”
“Ok, baratto. 10 sfide a Nerf.”
“2 sfide”
“8”
“4”
“5”
“Ok, affare fatto!”

Vedi te se un povero cristiano può affrontare serenamente una serie di ripetute dopo una trattativa così estenuante.

Esco di casa che sono le 18:10, bella temperatura, un po’ troppa umidità, ma niente di eccessivo. In programma allenamento semplice semplice: ripetute! Un paio di km di riscaldamento e poi via, 1000 metri veloci e 1000 metri lenti di recupero. Quante? Boh.. Sono decisamente lontano dai livelli di forma pre Reggio Emilia. Allora, durante il riscaldamento, decido di darmi i voti
4 ripetute complete di recupero? Voto 4
6 ripetute complete di recupero? Voto 6
8 ripetute complete di recupero? Voto 8
…e così via.

Semplice no? Si dirà, beh.. dipende anche dal ritmo che si tiene. Si, certo, quando parto per la prima ho ben presente i tempi che vorrei fare sia sulle parti veloci che su quelle di recupero. Ma non ve li dico adesso, li scrivo più sotto. Ehi… cosa fai? Non andare giù, curiosone di un curiosone. Leggi qui.

Sono sul solito anello di circa 2 km, è il percorso deputato a questo tipo di allenamenti, quasi tutto su marciapiede ben asfaltato, ben illuminato, abbastanza largo. Ha il difetto di racchiudere una bellissima pista di atletica che mi fa venire voglia ogni volta che la vedo, ma che purtroppo credo non avrò mai la possibilità di calpestare, fa orari assurdi, lunedì e mercoledì dopo le 20 e poi bisogna essere iscritti ad una società, cosa che per il momento non mi ispira. Ma vabbè… si sa mai nella vita, per il momento me la vedo solo da distante.
Primo mille bene, ormai non è la prima volta che faccio questi allenamenti, ho imparato a non partire troppo forte. Vado solo a sensazione, non guardo mai l’orologio per non farmi influenzare, voglio tenere un ritmo ben sostenuto, ma non eccessivo. Primo recupero ok, sempre a sensazione, devo recuperare con il passo più veloce che mi permetta appunto di riprendere fiato.
Bene anche la seconda serie. A metà del terzo 1000 veloce comincio a sentire un filo di stanchezza. Un po’ troppo presto. Ma finisco. Recupero, a sensazione mi sembra di aver rallentato.
Parte il quarto 1000. Dopo qualche decina di metri.. cric.. crac… plic.. plac.. rumore strano, ogni 4-6 passi. Da dove stracacchio viene?? Dopo un pò capisco. Scarpa destra. Ussignur… Ho le Carbon, costate una cifra. Si saran mica già rotte? Dopo 150 km. Maledico tutti i commessi di quel negozio di NY dove le ho comprate e pure tutti i loro parenti. Procedo tenendo il ritmo, ma tra un filo di stanchezza e il nervosismo per questo inconveniente, il quarto mille mi sembra infinito. Quarto recupero: sto benino e stavolta mi sembra di tenere un buon ritmo per essere una fase di riposo. Ma soprattutto, ad un certo punto non sento più il rumore dalla scarpa destra. Era un sassolino!! Ma vaff… che spavento.

Più rilassato parto per il quinto 1000 veloce. Ok, mi dico, finisci questo e ti prendi un’insufficienza, ma almeno non è grave, chi non ha mai preso un 5 a scuola? Vado, vado, vado.. ma quasi mi ammazzo! Nel percorso c’è infatti una curva un po’ stretta e pure cieca, non si vede chi sta arrivando in senso contrario. E chi sta arrivando? Due mocciosi tra i 13 e i 14 anni, in bicicletta! Sul marciapiede! Senza luci! Porchevola la pupazzola… Sto correndo tra i 13 e i 14 km/h e sono pure un vecchietto cinquantenne con relativa prontezza di riflessi. In più, stanchino. E mi ritrovo ‘sti due mostri davanti all’improvviso.
Non so come riesco a saltar giù dal marciapiede giusto in tempo. Si, giusto in tempo per schivarli e per ruggire un “Non è una ciclab…. panf panf….. ileeeeeeeeee!!!!!!!!!!”
Cacchio, stavolta ho rischiato grosso. Andata bene per fortuna, ma dovrò stare più attento in futuro.

Finisco il quinto mille e comincio a non averne più. Anche il recupero non è il massimo come sensazione. Ma non vuoi almeno prendere un 6? Uno striminzito 6 in pagella è il minimo, dai… Forza, bestiassa, poche storie e mena… Così mi faccio convinto e parto per il sesto mille. Che chiudo anche un po' in accelerazione pur temendo l’autoespulsione di qualche pezzo dell’apparato respiratorio, alveoli, bronchioli o quelle robe lì…
Bon, fatta, corro il 1000 di recupero, con il riscaldamento sono a 14 km, ma 15 è più bello come numero e quindi faccio un chilometrino di defaticamento, piano piano.

Risultato:
15 km in 1:13:40, passo medio complessivo 4:55/km.

La serie è andata così (ritmo veloce, ritmo recupero):

4:28/km  5:01/km
4:27/km  5:06/km
4:23/km  5:01/km
4:27/km  5:04/km
4:25/km  5:02/km
4:21/km  5:04/km

Quindi voto: 6?
Niet!!
Un pochino sotto, diciamo 6 meno meno. Perché le sensazioni erano quelle di essere sotto i 4:20/km sui tratti veloci e sotto (magari di poco, ma comunque sotto) i 5/km nei recuperi. Che poi erano i ritmi che avevo in mente all’inizio.

Vabbè, comunque ne ricavo lo stesso un po’ di soddisfazione, era da molto che non facevo ripetute. C’ho da lavorare un bel po’ per tornare ad una forma decente. Ma c’è tempo…

PS. Poi, le sfide a Nerf sono state 7 e ho vinto io. 4 a 3! Il che mi ha fatto guadagnare un pugno sulla spalla tiratomi dalla peste che non sa perdere. Ehehehe…

PS 2. Come? Non sapete cos’è una sfida a Nerf? Bene, meglio così. Non indagate oltre… Ne va della vostra salute genitoriale. :mrgreen:
Ultima modifica di JJruns il 31 gen 2020, 16:53, modificato 1 volta in totale.
Corri! :D
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iBob Utente donatore Donatore
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da iBob »

Grande JJ! Mi sono finalmente finito di recuperare anche tutti i tuoi racconti, sono stati veramente divertenti da leggere :mrgreen: :mrgreen:
Ormai la sezione diari del forum mi ha praticamente sostituito i libri :smoked: :study:
Work in progress...

Strava: https://www.strava.com/athletes/30048846
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Conca
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da Conca »

@JJ....te sì un mito!
1:20:50 13 ott 19 Mezza Treviso

2:57:14 1 dic 19 Valencia
viewtopic.php?p=2342392#p2342392
Tony78
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da Tony78 »

Dovresti pensare di scrivere un libro :mrgreen:
10k 43'02" (Monza 2021) Mezza Maratona 1h32'17" (Monza 2021) Maratona 3h33'35" (Pisa 2021) 50k 5h04'51" (Castel Bolognese 2022)
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da Bbagghins »

Bravissima JJ! Io invece delle sfide a Nerf ho le sfide con le pistole laser... e da buon genitore cattivo le vinco tutte! :twisted: :mrgreen:
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da JJruns »

Grazie a tutti.

Ehehehe... sarei un papà, eh.. :mrgreen: :mrgreen: Però so fare le lavatrici, stendere, fare la spesa e cucina di sopravvivenza.. :smoked:
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lablinux
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da lablinux »

Mi basterebbe arrivare a fare le ripetute a 5 e il recupero in ginocchio o a gattoni
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da JJruns »

16 Febbraio 2020
GIULIETTA & ROMEO Half Marathon


Caro diario, eccomi qui a raccontarti una corsa davvero sorprendente. Si tratta sicuramente del mio record personale di gran lunga più inaspettato. Non che abbia migliorato di chissà quanto in termini cronometrici, ma è pur sempre il tempo migliore che, nella mia bradipa carriera di podista, sia mai riuscito a registrare sulla distanza della mezza maratona. Senza girarci troppo attorno posso già dirti che ho fermato il cronometro su 1:34:22, il precedente record era una trentina di secondi in più ottenuto nella mezza maratona di Mantova lo scorso autunno.

E’ sorprendente perché ci sono arrivato decisamente poco preparato. Dopo la pausa natalizia l’inizio del 2020 non è stato proprio dei più esaltanti: una contrattura al polpaccio destro rimediata quasi subito (ti ricordi quella marcia non competitiva del primo dell’anno con la signora del minestrone e il suo minaccioso mestolo roteante? Ecco, nell’uscita di un paio di giorni dopo, la volpe che ti scrive ha pensato bene di fare un allenamento di qualità, un 15 km progressivi al dodicesimo dei quali.. zacchete.. contrattura! What a genius!), poi una sorta di potente raffreddore e mal di gola verso fine gennaio, il tutto permeato dall’onda lunga della stanchezza post maratona di Reggio Emilia.

Si, perché magari può sembrare esagerato, ma ti assicuro che un reale e completo recupero dallo sforzo di una maratona non avviene in un paio di settimane. Ormai ne ho corse cinque e ho una buona base per giudicare. A me personalmente servono almeno 6-8 settimane per tornare ad essere abbastanza riposato, settimane durante le quali invece avverto un senso di stanchezza un po’ difficile da descrivere. Magari li fai anche i tuoi allenamenti, magari vengono anche bene, però ti senti sempre un po’ troppo tirato, a volte si rende proprio necessario uno sforzo di volontà per mettersi le scarpe e uscire. C’è una specie di stanchezza mentale prima ancora di quella fisica.

Insomma, quando alle 10 di domenica 16 Febbraio sono in griglia, pronto a correre la mia settima Half Marathon, non sto certo pensando a poter battere me stesso.
Anche se… Anche se devo pur dire che qualche segnale positivo c’era. Innanzitutto, le ultime due settimane sono andate bene e un paio di buoni allenamenti sono riuscito a completarli. Poi, il sabato prima scopro anche di essere abbastanza adrenalinico, ho proprio voglia di correre. Infine, la bellissima giornata con temperatura ideale per correre, la marea di gente (più di 7000 persone!) e il breve raduno con altri forumer di RF mi caricano ancora di più. Conosco finalmente Conca, un grandissimo, una forza di volontà in lega di titanio-grafene, il mitico riccardoyaya, strepitoso atleta in procinto di correre al Passatore, rivedo Pablo che per il momento resta sulla mezza maratona, ma sa bene che il suo futuro sta nel raddoppio e quindi la Regina! e poi Belvale, e ci diciamo che dobbiamo fare in fretta sta mezza maratona che alle 12.30 abbiamo un appuntamento importante, altroché corse, gioca il Verona! e poi Dragonady, grandissimo trailer che ogni tanto si diletta sull’asfalto, ‘na scheggia!

Sono in griglia azzurra, davanti a me vedo i palloncini blu dell’ora e 30, mi giro, c’è la griglia rosa, dentro ci sono i palloncini arancioni dell’ora e 35, più indietro quelli dell’ora e 40. I 100 minuti oggi sono il mio obiettivo. In quel preciso momento, onestamente, non mi aspetto nulla di più, 100 minuti di corsa per completare 21097 metri. Poi mi rigiro, vedo di nuovo quelli dell’ora e trenta, mi sorprendo a chiedermi quando mai riuscirò a chiudere una mezza maratona con quel tempo, vuol dire andare a 4:15/km!

Inno di Mameli, occhi chiusi, solita pelle d’oca, per fortuna ho i manicotti, non si vede nulla. E poi, partenza. Complicata, devo dire. La viabilità in zona stadio è cambiata rispetto alle ultime edizioni. In più ci sono anche ulteriori lavori in corso. E una marea di corridori!
Curva a sinistra, via Fra Giocondo, poi curva a destra per imboccare via Negrelli e by-passare i lavori in corso. Quando la percorro tutta c’è una svolta a sinistra per reimmettersi in via Albere sul percorso originale, quello degli anni scorsi. Solo che la curva è proprio secca e ci sono macchine parcheggiate che ostacolano non poco. Non so come, ma riesco a evitare all’ultimo secondo uno schianto micidiale con una Panda, che sarà anche una Panda, ma andarci addosso a quasi 15 km/h è un’esperienza che tenderei ad evitare sempre, figurarsi se dietro ci sono quasi 7000 bipedi che corrono!

Come? Schianto ai 15 km/h? Già.. Non ho sbagliato, stavo proprio andando quasi a quella velocità, poco più di 4 min/km! Eh??!?? Ma sei fuori? Ma sei fuori fuori?? Questo è quello che mi dico quando cedo alla tentazione di guardare l’orologio dopo i primi due km. Mi ero riproposto di premere il pulsantino di inizio attività e poi di guardare il Gps solo alla fine. Ma durante i primi due chilometri è successa una cosa folle. E non ho potuto non cedere alla tentazione.

E’ accaduto infatti che davanti a me c’erano i palloncini blu. Ok, l’ho già detto. Lasciatemelo ripetere. C’erano i palloncini blu. Bon.. son contento, adesso l’ho scritto, messo nero su bianco, deve essere vero. I palloncini blu, come dicevo prima, sono quelli che stanno sotto i 90 minuti per fare una mezza maratona. E che è successo? E’ successo che dopo i primi due chilometri, invece di vederli sparire nello spazio ignoto più profondi, me li sono trovati lì, ad una trentina di metri, non di più.

Oh Gianni, ma che stracacchio stai combinando? Troppo forte!! Stai correndo troppo forte!!
Ma no, dai, non sto facendo così tanta fatica, avranno avuto un problema loro, i palloncini color grande puffo. Toh.. guarda che c’è lì, il cartello dei 2 km, spetta un po’ che faccio il lap manuale… clic.. e guardo. E quasi, da tanta è stata la sorpresa, mi pianto sul primo albero di corso Porta Nuova. Otto minuti e 42 secondi per fare i primi due chilometri. Breve calcolo mentale (sono al secondo km, riesco ancora a fare 2+2 e ottenere il risultato giusto con ragionevole certezza): se considero che i primi 300-400 metri li ho corsi piano a causa della calca sto andando intorno ai 4:00 – 4:05 al chilometro. Manco le ripetute da 400 metri le faccio a ‘sta velocità!

In uno stato di incredulità percorro tutto Corso Porta Nuova. Impossibile, mi dico. Impossibile, non sto provando quella fatica che dovrei invece sentire ben chiara a questo ritmo. Ok, basta orologio! Ora non lo guardo più. E non guardo nemmeno quegli insidiosissimi palloncini blu. Voi non dovete essere lì. Stop. Via, via, correte via che mi fate venire strane idee in testa.
Abbasso la testa, corro e basta, non guardo più avanti di 4 metri, sto solo attento a non intralciare. Passa il cartello del terzo km, passa quello del quarto, pure quello del quinto. Alzo la testa e… Ma sono ancora lì!!! I palloncini blu sono ancora lì, a poche decine di metri davanti a me.

Sta cosa non è possibile, continuo a dirmi, stanno andando troppo piano, se tenessi davvero il loro passo dovrei avere il polmone destro sulla spalla a mo’ di zainetto Invicta e quello sinistro impegnato a farmi da scaldacollo. Eppure sono lì! Al sesto km cedo di nuovo alla tentazione, premo pulsantino GPS e guardo: ultimi 4 km fatti in 17 minuti spaccati. Devo arrendermi all’evidenza: sto riuscendo nell’impresa di tenere i 4:15/km. La cosa mi agita un po’. Dopo 6 km non avverto grande fatica a correre con podisti che faranno i 21 km in meno di 90 minuti.
Ok, niente panico (cit.)

Procediamo e vediamo che succede. E succede che anche i km che vanno dal settimo al nono passano senza che i pacer si allontanino. Un po’ allungano sui piccoli strappi in salita, ma poi mi riporto sotto sul pianeggiante o nelle lievi discese. Sto andando oltre ogni più rosea aspettativa, non c’è che dire. E comincio davvero a cullare un sogno semi proibito, uno di quelli un po’ scandalosi che non si possono proprio confessare. E se la facessi a star con loro fino alla fine? Oh… ormai siamo quasi a metà eh.. e sono ancora lì.
E’ con questi pensieri che arrivo al ristoro del decimo km. E decido di fare il contrario di quello che avevo programmato, cioè mi fermo a bere mezzo bicchiere d’acqua quando invece avevo pensato di saltare i ristori.

E così, ho spezzato l’incantesimo! Avrò camminato si e no 5 metri, eppure… eppure mi son quasi bloccato. Nel ripartire cerco di recuperare la ventina di metri che i pacer hanno guadagnato. Ma, improvvisa come un lampo estivo, un’enorme sensazione di fatica mi travolge. Non riesco a riprendere il passo di prima, vedo molti concorrenti sorpassarmi, provo a stare attaccato ad uno di loro, ma niente. Incantesimo spezzato! Ok, JJ, è stato bello cullare questa ambizione, ma ora le sensazioni parlano chiaro. Non ho idea del come una brevissima pausa possa aver causato questo repentino crollo. Razionalmente, è ovvio che non sia stata quella la causa reale. Sarebbe successo comunque, stavo tenendo un ritmo che non mi appartiene ora come ora. Probabilmente, il bicchiere d’acqua preso al volo non è stato altro che l’innesco, la miccia, il catalizzatore che ha anticipato l’inevitabile.

Mi prendono due minuti di smarrimento, peraltro ingiustificato. E smarrimento de che? Dai, caro, su, svegliati, ripigliati, sei a metà gara e, se ci pensi, hai la possibilità di centrare comunque un gran tempo e forse il tuo PB.
Ecco cosa ti dà un po’ di esperienza, la capacità di affrontare queste piccoli crisi. E allora, mi metto ad un passo un po' più comodo, la tirata iniziale mi lascia oltre 4 minuti di vantaggio sul mio PB.
Caro JJ, devi solo gestire questa seconda parte. E così passo ad un ritmo intorno ai 4:30 / 4:35 minuti per chilometro. Che comunque, per il lumaco che son, è ancora un bel andare.
Torniamo verso il centro, sento che la stanchezza è in crescita nonostante il ritmo un po’ più lento. Ora ci metto solo una ventina di secondi in più per chiudere un chilometro, ma le sensazioni dilatano a dismisura la percezione del tempo che passa. In più, scopro di soffrire parecchio i sanpietrini a questa velocità.

Basta, basta, basta pensieri negativi. Guarda su, c’è il sole, guarda quanto è bello Castel Vecchio e là in fondo, Porta Borsari. Guarda Ponte della Vittoria, e l’Adige con i cocai (gabbiani) sulle sue rive.. E dai, che siamo al 16° km e fra un po’ passiamo di nuovo sul ponte e poi si passa in Piazza Erbe.
Solo pensieri positivi, solo pensieri positivi, sennò ti fermi. Corso Santa Anastasia, dai che là in fondo c’è un po’ di gente a fare il tifo e ti carichi un po’. E poi lo sai, il percorso lo conosci a memoria, passata piazza Erbe è fatta, mancano solo 3 km. Guardo l’orologio. Proiezione 1:34 e una manciata di secondi, sto perdendo tantissimo. Però, mi dico, è strano.. dovrei sentire i pacer dell’ora e trentacinq… Un urlo improvviso: “FORZA, FORZA, FORZAAAAAAAA… Dai ragazzi, noi siamo quelli dell’ora e 35, dai che ci siamo, CI SIAMOOOOOOO!!!!”

Ecco, manco il tempo di pensarlo e si materializza il timore, mi hanno preso! Mi giro e mi rincuoro un po’: ma no dai, sono ancora a circa 60-70 metri, forse di più (tra parentesi, ma quanto stracacchio forte urlava quel pacer?? Mi sembrava di averlo a mezzo metro dalle chiappe!)
E ora si apre una nuova partita!
Bon, adesso si gioca a guardie e ladri! Io scappo e voi mi dovete prendere! Il pensiero mi fa sorridere e mi dà un bel po' di carica. Passa il 18° km, sulla lieve pendenza di Via S. Nazaro uno dei pacer dietro incita di nuovo il loro gruppo: “Dai, ragazzi, daiiiii… ultima salitina, poi si scende!!”
Sta mentendo, mi dico, chissà se lo fa apposta, so bene che ci sarà un altro strappetto prima della fine, quello di Ponte Navi.
Mi giro per controllare: cacchio, cacchio, cacchio… mi hanno preso circa 30 metri… Avanti, avanti, guarda avanti e pesta un po’, dai che non ti prendono… Via XX Settembre, dopo una micidiale curva a 180° che mi disintegra le gambe, restituisce un po’ di discesa. Nel fare la curva vedo in faccia i lupi cacciatori che mi vogliono mangiare, via, via, brutti predatori, e rallentate un po’ no? Che vi costa? Ma proprio amme dovete venire a prendere?

E’ la quinta volta che percorro in gara via XX Settembre, nelle precedenti occasioni ero letteralmente sulle ginocchia, mentre ora… pure! Però c’ho i giaguari dietro che vogliono assaggiarmi. Ahoo… guardate che non so di niente, non sono buono da mangiare… Insomma, tra un pensiero scemo e l’altro, continuo a correre. E si vede che corro abbastanza discretamente visto il branco dietro non si avvicina. Non più di tanto almeno. E poi, li voglio vedere adesso: via S. Paolo offre un effimera discesa che ti fa sbucare su Ponte Navi con la sua bella simpatica rampetta. La faccio a tutta, conscio del fatto che, se rallentassi, poi farei fatica a riprendermi. Passo via il ponte, la splendida San Fermo sulla sinistra, mi giro di nuovo e i mostri invece sono ancora lì. Però adesso, manca davvero poco, 1 km e poco più. Mi trovo un nuovo obiettivo: il giro intorno all’Arena sparando tutto quello che ho, le altre 4 gare ho sempre corso dietro all’anfiteatro alternando un penoso jogging ad una indecorosa camminata. Ci arrivo, mi sorpassa una ragazza che corre benissimo con un tecnica a mio avviso eccelsa. La prendo come riferimento, cerco di reggerne il ritmo, non sento più i pacer dietro, gira, gira, gira l’Arena, ecco l’ala, ci siamo, la ragazza se ne va, non ce la faccio ad andare come lei, ma comunque sento che sto spingendo. Ed ecco, finisce l’ombra dell’anfiteatro, sole sul Liston, butto giù tutto quello che ho, vedo il tempo sul cronometro avvicinarsi all’ora e 35 e provo a starci sotto anche considerando il gun time. Ma non ce la faccio e passo sotto l’arrivo quando il cronometro è a 1:35:02.

Finita, guardo l’orologio, real time di 1:34:22, ho il cuore in gola per la volata finale, ma tiro lo stesso un urlaccio per scaricare l’adrenalina, un paio di signore tra il pubblico non nascondono in alcun modo la loro perplessità e pure un po’ di sdegno, ma amen.. non si può piacere a tutti.
E nell’accasciarmi sulla transenna per aspirare qualsiasi atomo di ossigeno nei paraggi, mi dico: che bellezza ste gare!
Alla prossima!
Corri! :D
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