[DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

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victor76 Utente donatore Donatore
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da victor76 »

Ottimo! Tra poco ad Ouji-san lo raggiungi e lo superi!
5 km: 21'20'' (4'16''/km) ---10 km: 43'54'' (4'23''/km)
21 km: 1h35'29'' (4'32''/km) --- 30 km: 2h37'57'' (5'15''/km)
42 km: 4h07'29'' (5'52''/km)
--- 6 ore: 50,506 km (7'08''/km)

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elisa udine
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da elisa udine »

bravissima!!!!
21km: 1h36'33" 2020
42km: 3h24'02" Cividale 2019
6h: 70,3km Biella 2021
75km: 7h21'20" Ob Mrzli Reki 2019
100km: 9h18'51" Imola 2021
viewtopic.php?t=40338 :flower:
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laurapink
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da laurapink »

Grazie mille a tutti per l’incoraggiamento!
Ce l'ho fatta anche grazie a voi!
:flower:

Questa settimana vorrei evitare di farmi prendere dall’euforia dei 5 km (hehehe!) e strafare (anche perché questo weekend mi tocca lavorare), quindi ho pensato di strutturare l’allenamento di questa settimana così.
Lunedì: prova di fartlek facile sui 3 km
Mercoledì: “lungo” di 5,5 km
Sabato: progressivo con corsa facile per 2,5 km e corsa un po’ impegnata per 0,5 km

L’allenamento del lunedì (ieri) è andato benino: ho tentato il mio primo fartlek, ma devo lavorarci meglio perché ho l’impressione di averlo fatto un po’ a casaccio senza prestare troppa attenzione ai ritmi. Mi ero promessa di aumentare il ritmo di corsa solo su due lati alternati del quadrilatero che percorro di solito (i più corti), ma il vento si svegliava sempre proprio quando iniziavo a percorrere la parte più veloce. Eccavolo. Alla fine ho concluso i 3 km con un ritmo medio di 7:30 min/km (22:35 minuti). Non conto la parte di riscaldamento e defaticamento camminata ovviamente. Poi sono andata a riguardare (per curiosità) gli allenamenti passati e ho fatto un confronto con il 14 gennaio, in cui avevo fatto proprio 3 km, e ho visto che sono riuscita a tagliare 2 minuti e mezzo! Mi sembrano tantissimi!

A parte questo, vi volevo anche raccontare una cosa divertente che mi è successa invece questa mattina.

Premetto che il mio ufficio è piccolo ed è costituito da un gruppo di 5 persone (me inclusa) che lavorano al primo piano di un edificio molto vecchio e che purtroppo non è stato costruito secondo le vigenti norme anti-sismiche. Infatti entro 3 anni è stato deciso che dovrà essere demolito, quindi anche a noi toccherà trasferirci da qualche parte appena ci trovano un posto. Tanto per farvi capire il grado di “pericolosità”, quando ci fu il grande terremoto (con annesso tsunami) del 2011 l’edificio subì anche dei piccoli danni... e infatti nella sala riunioni del quarto piano c’è ancora una crepa nell’intonaco che attraversa il muro in tutta la sua lunghezza che mette un po’ d’ansia.
Per fortuna il nostro gruppo lavora a due passi da una delle uscite del primo piano, quindi abbiamo una via di fuga immediata in caso di bisogno.

Oggi quindi, assieme al resto dei pochi altri dipendenti che lavorano in questo edificio, abbiamo avuto una riunione con annessa esercitazione, durante la quale ci sono state spiegate le misure di emergenza in caso di terremoto e incendio.

Tra le varie cose di hanno fatto provare a telefonare alla stazione dei pompieri: e indovinate chi hanno scelto per la telefonata...?
.
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Esatto! La sottoscritta!
Devo dire che il mio giapponese è messo abbastanza bene da non avere problemi a parlare normalmente con le persone, anche al telefono, ma telefonare in giapponese a persone che non conosco mi mette sempre un po’ d’ansia, quindi quando mi hanno scelto ho deciso di dare un calcio all’ansia e prenderla con filosofia. E quando la prendo con filosofia io devo dire che diventa sempre una comica. Infatti ho esordito esclamando: “Va bene dai, male che va faccio pratica con il giapponese!” e giù risate (gli altri sono tutti giapponesi).
L’istruttore chiama in anticipo la stazione dei pompieri per avvertirli che stiamo facendo un’esercitazione. Poi mi passa il telefono, mi dà istruzioni su cosa devo dire e digito il numero di emergenza (che qui è 119). Mi risponde alla velocità della luce l’addetto al call center della stazione dei pompieri. Considerando tutte le volte che ho accompagnato visitatori a vedere la stazione dei pompieri, posso dire con certezza che la probabilità che un giovane e aitante ragazzotto -un figo insomma- risponda è parecchio alta. Per questo motivo dentro di me ho avuto un attimo di “Kyaaa! Che faccio ora?”
Poi mi son ripresa e ho riferito “Stiamo facendo un’esercitazione” come da istruzioni.
Da qui... provate a chiudere gli occhi e ad immaginare un fiume in piena fatto di caratteri giapponesi al posto dell’acqua. Ecco. Praticamente l’addetto al call center mi ha investito di domande pronunciate con una media di 10 parole al secondo. Dopo lo sconcerto iniziale, mi sono data da fare e ho cercato di rispondere a tutte le domande dando informazioni sul luogo del presunto incendio, le mie generalità e cose facili di questo tipo. Poi a un certo punto sono partiti paroloni tecnici e da lì ho iniziato a capire un po’ meno. A un certo punto ho dovuto dirgli che ero straniera e chiedergli se poteva parlare un po’ più piano perché non capivo (a volte mi scambiano per una giapponese al telefono, perché la mia pronuncia delle parole e il mio accento sono relativamente buoni e finiscono per parlarmi a mitraglia pensando che io sia madrelingua e capisca tutto, quindi mi tocca precisare la mia irrisolvibile incompetenza).

La telefonata poi si è conclusa con l’istruttore che verificava con l’addetto del call center com’era andata e io che aspettavo di sapere fiduciosa se il mio esame di giapponese era andato bene o meno. E soprattutto se avevo probabilità di sopravvivere all’incendio. Diciamo che ho preso un 25/30 e mi sono salvata in extremis. Hahahaha!
Finita la telefonata il mio capo esclama: “Hahaha! Omishirokatta!” (Traduzione: “è stato divertente!”) e io che uscivo da una telefonata che per me era stata come superare le fatiche di Ercole gli ho risposto: “Senza dubbio, guardarmi sudare le sette camice per capire cosa stesse dicendo l’omino dall’altra parte del telefono dev’essere stato esilarante eh! Hahahaha! Ha?” E pensavo: vorrei vedere te a chiamare la stazione dei pompieri in inglese... saresti cenere adesso. Hahaha!

Vabbè niente... comunque è stato divertente. E anche tentare l’esperienza è stata una cosa utile, quindi sono soddisfatta. Sono anche piccole cose stupide che ti fanno rendere conto di come sia importante non tirarsi mai indietro almeno dalle piccole sfide.

Un saluto a tutti!
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calcatreppola
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da calcatreppola »

Mi pare che tutto fili per il meglio... sei anche sopravvissuta ad una esercitazione di emergenza!
due minuti e mezzo sono tanti su tre km, certo... non puoi togliere due minuti e mezzo al km subito... anche se con il tuo carattere determinato ce la farai in poco tempo!
Solo non ho capito: hai fatto la telefonata (e solo in giappone i telefoni funzionano e non sono intasati anche se c'è un terremoto...) e poi vi siete seduti a lavorare? comunque sia devi ammettere che se hanno proposto a te di fare la telefonata oltre a volere divertirsi un poco ti hanno dato la fiducia che tra tutti saresti la sola ad avere il sangue freddo per farla in una situazione di emergenza :)
Meglio una lotta disperata che una disperazione senza lotta
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poco82
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da poco82 »

Brava Laura, questo tuo divertente racconto ci dimostra che hai una grande forza di volontà e perspicacia! Mi immagino io come sarei stato impacciato al tuo posto
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laurapink
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da laurapink »

calcatreppola ha scritto: 26 feb 2019, 7:22 Solo non ho capito: hai fatto la telefonata (e solo in giappone i telefoni funzionano e non sono intasati anche se c'è un terremoto...) e poi vi siete seduti a lavorare? comunque sia devi ammettere che se hanno proposto a te di fare la telefonata oltre a volere divertirsi un poco ti hanno dato la fiducia che tra tutti saresti la sola ad avere il sangue freddo per farla in una situazione di emergenza :)
Sì, trattandosi di un'esercitazione anti-incendio, ovviamente non c'era alcuna reale situazione di emergenza, quindi finite le altre attività previste dall'esercitazione (controllare dove fossero gli estintori e provare a fuggire passando per la scala di emergenza) poi siamo tornati tranquillamente a lavorare. In occasione di grandi disastri naturali però le linee telefoniche si intasano anche qui, don't worry! :mrgreen:

Comunque ieri sono riuscita a finire senza problemi i 5,5 km. Ci ho messo 46 minuti e mezzo, ma ce l'ho fatta. :thumleft:

Per altro, ho dovuto correre con la mascherina sanitaria per evitare di tornare poi a casa e ritrovarmi con i sintomi di un raffreddore da fieno dovuto ai malefici pollini di pino giapponese che imperversano nei cieli di tutto il Giappone in questo periodo (fortuna che oggi ha piovuto)!
Non ve l'ho raccontato l'altra volta perché mi son dimenticata, ma lunedì ho avuto un bruttissimo raffreddore da fieno dopo la corsa che per fortuna è passato nel giro di 2-3 ore. E per fortuna che non ho mai sofferto e non soffro di allergia.

Dev'essere una allergia tremenda quella ai pollini di pino giapponese! :afraid:
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victor76 Utente donatore Donatore
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da victor76 »

Immagino che a correre con la mascherina si faccia molta più fatica, vero?
5 km: 21'20'' (4'16''/km) ---10 km: 43'54'' (4'23''/km)
21 km: 1h35'29'' (4'32''/km) --- 30 km: 2h37'57'' (5'15''/km)
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--- 6 ore: 50,506 km (7'08''/km)

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Frulf
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da Frulf »

Ah, ecco perché vedevo (in videoconferenza oppure in alcuni viaggi di lavoro) diversi colleghi Giapponesi con la mascherina! Le allergie... Avevo pensato che fosse una forma di educazione Giapponese per non spargere germi quando hanno il raffreddore.
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laurapink
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da laurapink »

Frulf ha scritto: 28 feb 2019, 22:51 Ah, ecco perché vedevo (in videoconferenza oppure in alcuni viaggi di lavoro) diversi colleghi Giapponesi con la mascherina! Le allergie... Avevo pensato che fosse una forma di educazione Giapponese per non spargere germi quando hanno il raffreddore.
Esatto, è più una forma di prevenzione per non prendersi l'influenza o per proteggere le vie aree dai pollini, ma molti se la mettono anche per non spargere germi in giro (non sempre però: a volte non è considerato educato indossare la mascherina in determinate occasioni e quindi se la tolgono).
:study:
victor76 ha scritto: 28 feb 2019, 10:14 Immagino che a correre con la mascherina si faccia molta più fatica, vero?
Oddio, è stata la prima volta e non ho avuto particolari problemi di respirazione, anche perché andavo piano e ho evitato di correre con il fiatone.
Più che altro è bruttino perché ti ritrovi poi tutta la faccia umidiccia causa alito/sudore.
:mrgreen:
rswinger
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da rswinger »

che bel diario!
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