[DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

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daffi
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da daffi »

Che belli questi racconti dal Giappone :D !
Pensavo che i giapponesi fossero piu' rispettosi dell'ambiente, proprio settimana scorsa ho visto un documentario su Hayao Miyazaki, che tra le altre cose diceva che periodicamente andava a pulire il fiume vicino a casa, e mi sembrava lo facesse come una cosa "normale", che fanno tutti insomma!
Volevo chiederti, imparare la lingua in maniera da poterla utilizzare con i giapponesi è un'impresa disperata o si può fare ?? L'anno scorso ho comprato un corso con libro+cd da ascoltare, in effetti qualcosa ho imparato ma che difficoltà! Poi mi son detta che era meglio impegnare il mio tempo libero in altro e ho lasciato perdere...

Complimenti per i tuoi progressi!!! Hai mai pensato di seguire qualche tabella da principiante? Io avevo cominciato con una tabella che indicava di alternare corsa e camminata, cosi' facendo le uscite sono più sopportabili e stare più tempo sulle gambe (anche solo camminando) comunque aiuta...
Dr.Kriger
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da Dr.Kriger »

Forse ho scritto male. Intendevo che proprio perché hanno creato questi ecomostri si è anche sviluppata più etica ambientale. Non abbattono solo i cani randagi, ma anche gli orsi che, secondo loro, si avvicinano troppo alla città. Non è che lo anestetizzano e lo portano in un'altra zona. Lo abbattono.

Comunque intendevo la maratona di Tokyo 2020 alle Olimpiadi. Quella è per forza in estate. L'inquinamento dubito che deprima la prestazione, anche se fa male alla salute. Il caldo è invece terribile. Infatti i record li fanno in periodi più freschi. Ma i giapponesi interpretano la corsa come la moderna forma del samurai. L'obesità sta prendendo anche lì, ma quando fanno una cosa la interpretano come i samurai. Poi va beh, con l'Italia non c'è paragone. Forse solo i greci sono più pigri e sedentari. Paradossalmente si fa più sport nei climi più freddi e ostici come la Scandinavia.

Non mi stupisce che anche lì ci siano auto incivili. Ho avuto i primi sospetti che i giapponesi non fossero così santi vedendo come girano per le città turistiche qui. Non guardano neanche se c'è un pedone. Decidono di passare in mandria e chi rimane sotto si arrangia. Il trucco di proseguire con il mio ritmo finché non si allarga la strada lo uso anche io. Non è essere stronzi, ma un atto di sopravvivenza. Altrimenti sfrecciano, anche se a malapena ci passano, e come minimo ti amputano il braccio. Loro non ci arrivano che rischiano di farti male, quindi uno si difende come può. Nel mio percorso c'è pure segnalato che la strada è percorsa dai pedoni, ma si sa che i cartelli e le regole non esistono per la gente.
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calcatreppola
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da calcatreppola »

Complimenti Laura. Bel diario, non smettere. Io ti capisco benissimo sulla tipologia di allenamento, che devi fare come vuoi... io ho deciso che faccio km e basta. Potrei correre meno tempo facendo ripetuto o che, ma so che poi mollo.

Concordo con Eihan: potresti camminare e correre. C’e Un americano che ne ha fatto un metodo e ti promette di portarti alle maratone in 16 settimane partendo da zero. Ci sono un paio di diari anche nel forum di chi corre il metodo Galloway. Io credo che pensi troppo.
Quanti al freddo: usa capi tecnici. Ormai hai deciso di correre. Prendi una maglietta termica attillata maniche lunghe, una calzamaglia in merino e mettici sopra una maglia e un pantalone invernali. E i guanti :)
E continua a scrivere, per favore!

Buona strada
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laurapink
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da laurapink »

Buongiorno a tutti!
Scusate la latitanza, ma è stato un periodo un po’ impegnato a lavoro.

Mi hanno incaricato di revisionare la traduzione in inglese di un sito web di introduzione alla città per gli stranieri che si trasferiscono qui, ma appena hanno saputo che ho esperienze come webdesigner si sono presi tutto il braccio e, con la scusa di voler risparmiare, mi hanno chiesto di ristrutturare un pochino pure il codice e fare delle piccole modifiche alla grafica anche nella versione giapponese. Sono anni che non faccio queste cose e non sono più abituata a stare ore a fissare un computer e a decifrare codici, quindi mi sto stancando parecchio a livello mentale, anche se tutto sommato mi piace lavorare con la logica (anche la matematica mi è sempre piaciuta). Ho anche avuto una mezza crisi quando ho visto il casino che è venuto fuori nel codice HTML dopo decenni in cui impiegati e volontari incompetenti vari hanno copincollato testi random nel builder (il software che usano per aggiornare i contenuti senza toccare il codice) senza sapere cosa facevano. Il codice adesso è talmente un macello che non si capisce più che tabella è dentro quale tabella e dove finisce (se finisce) ciascuna tabella. (Se non capite cosa sto dicendo, non preoccupatevi... non sto capendo più niente neanche io. Hahaha!)

E quindi...
Forse per avere passato intere giornate con gli occhi fissi su linee di codice che mi hanno fatto quasi venire le crisi epilettiche, forse perché ho bevuto troppa di quell’orribile caffé brodaglia istantanea che abbiamo a lavoro questa settimana... questa settimana non sono riuscita a farmi un sonno decente. Non sono riuscita neanche ad andare a correre per impegni di lavoro vari, straordinari ed episodi di vita sociale che sono arrivati tutti insieme a riempire il calendario.
Ho ripreso quindi ieri dopo una settimana facendo 3,60 km in circa 30 minuti ad un passo lentissimo (8:20 m/km), ma mi sa che avrei dovuto ripartire con un allenamento più leggero perché in effetti oggi sento un po’ di dolorini da principiante alle gambe. Ieri comunque ho avuto la soddisfazione di poter dire di avere corso con un ritmo lento abbastanza regolare e sono riuscita a controllare la velocità senza tendere a tirare troppo col rischio di ritrovarmi poi con il fiatone. Se imparo a controllare il passo sono a cavallo!

A proposito di cavalli... lo sapete che la mascotte della mia prefettura (Gunma) è un cavallino che si chiama Gunma-chan? Il suffisso “chan” si aggiunge di solito dietro ai nomi di amici, bambini ed esserini pucciosi e coccolosi. Non che questo cavallino sia tutta questa grande coccolosità, ma pare che i Giapponesi lo amino moltissimo, tanto che è risultato una delle mascotte (in giapponese si chiamano yuru-kyara) più popolari della nazione.

Il nome della prefettura di Gunma in giapponese si scrive con i caratteri di mureru (pullulare, essercene tanti, essere affollato) e uma (cavallo) e deriva quindi dall’espressione “uma ga mureru” che significa appunto “essere pieno di cavalli”, perché in passato l’area era una zona fertile e ricca, con stazioni postali, crocevia commerciali, stalle e... cavalli. Anche il nome della città di Maebashi deriva dalla parola “cavallo”. In passato si chiamava infatti Umayabashi, perché c’erano molte stalle di cavalli (umaya) sparse intorno a una zona dove sorgeva un ponte (hashi) che collegava le due sponde del fiume Tone, il fiume col bacino più largo del Giappone. Ecco perché probabilmente hanno scelto un cavallo per rappresentare la prefettura di Gunma. Sempre meglio, comunque, di un abominevole gigantesco baco da seta (la zona era nota in passato per la produzione della seta, ma vi racconterò di questo un’altra volta magari).

Per promuovere il turismo nella prefettura, le amministrazioni locali si sono inventati persino un divertente balletto che si chiama Gunma-chan Dance (che fantasia!), che vi posto qui di seguito... nel caso abbiate bambini e vogliate tentare l’impresa di cimentarvi nell’impresa.
https://www.youtube.com/watch?v=YRGcOhdjQQo
Sullo sfondo del video potete vedere alcune note attrazioni turistiche (la prefettura è nota in particolare per essere il regno delle terme giapponesi).

Il ritornello della canzone, per informazione, recita:
Dance Dance Dance! Minna no Gunma! (La Gunma di tutti!)
Metto le mani avanti e ve lo dico in anticipo, così se la canzone diventa una droga e la volete cantare, almeno sapete quelle due parole (altro che Pulcino Pio).

Se poi vi piace Gunma-chan e volete vedere altro vi posto un altro paio di video realizzati da un gruppo di miei amici ed ex-colleghi di varie nazionalità.
Gunma-chan’s Day Out: https://www.youtube.com/watch?v=4LaomnAAM98
Gunma-chan’s Tasty Tour: https://www.youtube.com/watch?v=hhurmN8dKjs&t=8s

Grazie a tutti voi che leggete, mi fa piacere troviate interessante questo diario.
Spero di non annoiarvi parlando troppo a sproposito... xD

poco82 ha scritto: 17 gen 2019, 7:45 quando si corre la maratona nella tua città?

Si svolge sempre la terza domenica del mese di aprile (intorno al 20).
Quest'anno sarà il 21 aprile, ma le iscrizioni sono ormai chiuse.
Fino all'anno scorso c'era anche la 10 km, ma da quest'anno hanno deciso di fare solo queste gare:
- Family Jogging (un genitore e un figlio che corrono insieme) / Corsa per disabili in carrozzina (1,5 km)
- 5 Km
- Pair Marathon (in coppia con il primo runner che corre sui 16 km e il secondo che corre il resto)
- Full Marathon
La maratona è abbastanza tosta per via dell'elevazione.

daffi ha scritto: 17 gen 2019, 9:49 Che belli questi racconti dal Giappone :D !
Pensavo che i giapponesi fossero piu' rispettosi dell'ambiente, proprio settimana scorsa ho visto un documentario su Hayao Miyazaki, che tra le altre cose diceva che periodicamente andava a pulire il fiume vicino a casa, e mi sembrava lo facesse come una cosa "normale", che fanno tutti insomma!
Volevo chiederti, imparare la lingua in maniera da poterla utilizzare con i giapponesi è un'impresa disperata o si può fare ?? L'anno scorso ho comprato un corso con libro+cd da ascoltare, in effetti qualcosa ho imparato ma che difficoltà! Poi mi son detta che era meglio impegnare il mio tempo libero in altro e ho lasciato perdere...

Per esperienza diretta, l’unico modo per imparare abbastanza bene il giapponese da riuscire a parlarlo più o meno fluentemente è stare con giapponesi, quindi se hai amici/conoscenti giapponesi con cui poter dialogare ti posso solo consigliare di chiedere loro un aiuto. Infatti, i libri ti danno le basi che sono importanti, ma poi il grosso si impara parlando con le persone. Io personalmente ci ho messo 6 anni di studio (5 all’università in Italia e poco più di un anno in Giappone) per imparare a parlarlo relativamente bene (perché all’università si procede molto a rilento). Il grosso l’ho imparato con un corso intensivo di un anno in Giappone e parlando con amici e colleghi. Se sei motivata e hai la determinazione di impegnarti a studiare qualcosa tutti i giorni e guardare tutti i video e file audio in giapponese che riesci a trovare online e offline, secondo me nel giro di un paio d’anni potresti essere in grado di capire e parlare abbastanza bene (sempre tenendo conto che non ti trovi in Giappone). Il sistema di scrittura è un po’ ostico, ma si può imparare a parlare bene giapponese anche senza essere in grado di leggere e scrivere tutti i caratteri possibili ed immaginabili, basta sapere quei 1000-2000 di base (che è più facile a farsi che a dirsi, in realtà). Se invece lo vuoi usare per lavoro, è obbligatorio venire qui e fare esperienza sul campo, perché si usano tante espressioni che nel linguaggio colloquiale di tutti i giorni non si usano e perché occorre imparare anche tutto ciò che non è comunicazione verbale (maniere, gesti, convenevoli, ecc.) e solo imitando i colleghi è possibile imparare tutte queste cose. Per farti un esempio, io ho imparato come rispondere al telefono solo dopo aver osservato i miei colleghi farlo per decine, centinaia di volte... ora li copio talmente bene che addirittura arrivo inconsapevolmente a fare anche io gli inchini al telefono come loro. Hahaha!

daffi ha scritto: 17 gen 2019, 9:49 Complimenti per i tuoi progressi!!! Hai mai pensato di seguire qualche tabella da principiante? Io avevo cominciato con una tabella che indicava di alternare corsa e camminata, cosi' facendo le uscite sono più sopportabili e stare più tempo sulle gambe (anche solo camminando) comunque aiuta...
calcatreppola ha scritto: 17 gen 2019, 19:11 Concordo con Eihan: potresti camminare e correre. C’e Un americano che ne ha fatto un metodo e ti promette di portarti alle maratone in 16 settimane partendo da zero. Ci sono un paio di diari anche nel forum di chi corre il metodo Galloway. Io credo che pensi troppo.
Quanti al freddo: usa capi tecnici. Ormai hai deciso di correre. Prendi una maglietta termica attillata maniche lunghe, una calzamaglia in merino e mettici sopra una maglia e un pantalone invernali. E i guanti :)

Grazie per i consigli, ma per chi mi chiede perché non faccio gli allenamenti intervallati, alternando camminata e corsa: avevo accennato nel mio primo post al fatto di aver provato tutte le tabelle possibili (me ne ero anche fatta una mia personale molto molto graduale), ma non mi sono trovata bene e le ragioni sono molteplici.

A livello psicologico:
1) ho capito che non fanno per me, perché finisco per trascorrere quella mezz’oretta di allenamento a pensare al cambio di passo, a quanti minuti mancano alla fine dell’intervallo, a quante serie devo ancora fare... e finisce che mi stresso pure per correre;
2) lo ammetto, mi rompo un po’ le scatoline: se dovessi fare dalle ripetizioni una volta a settimana per fare un allenamento particolare non avrei problemi, ma nella fase iniziale in cui devo superare il muro del correre per un totale di N minuti o N km consecutivi, ho capito che un allenamento così ripetitivo mi toglie solo la voglia di fare;
3) purtroppo sono una che a volte tende a pensare “se corro un pochino più veloce finisco un po’ prima” (e per quanto mi imponga di non pensarlo, a volte purtroppo capita che le gambe si muovano da sole) quindi gli intervalli a tempo per me sono il male perché finisco per accellerare inconsapevolmente il passo dimenticandomi che tanto sempre quegli N minuti devo correre;
4) anche dividendo gli intervalli in m o in km, sempre psicologicamente, mi fa sentire meglio correre la distanza tutta in una volta perché così ho più tempo per concentrarmi sul passo, sul respiro, su quello che mi circonda, per rilassarmi e buttare fuori un po’ di stress (vedi punto 1).
5) sapere di avere corso 3 km e poi 3 km e mezzo e poi 4 km ecc. mi fa comprendere meglio i risultati ottenuti volta per volta e mi incoraggia di più a continuare.

A livello fisico:
1) sento che le mie gambe hanno bisogno di restare calde e in movimento per un tempo più o meno lungo ed intervallare con la camminata finisce solo per raffreddarmele, soprattutto in inverno, e quindi se mi fermo per camminare poi mi risulta difficile riprendere a correre.

Per l'inverno mi sono attrezzata con un bel giacchino rosa anti-vento, uno scaldacollo, una bella fascetta copriorecchie e guanti tecnici.
Finché la temperatura non scende sotto i 3 gradi di solito non ho problemi a correre, solo a respirare... più che altro per colpa del moccio al naso. :mrgreen:
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Frulf
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da Frulf »

Grazie per questo bellissimo diario, laura-san! Anzi, meglio, laura-chan!
(scusa nel caso mi sia preso troppa confidenza ...)

Il moccio al naso d'inverno dovrebbe andare via man mano che sale il livello di allenamento. Almeno per me è stato così. Presumo che la circolazione e il riscaldamento siano di beneficio e tutta l'attività aumenti la resistenza a raffreddori etc. Ragione di più per perseverare!
daffi
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da daffi »

Grazie per la risposta Laura! in effetti imparare (o meglio, tentare di imparare!) il giapponese è piu' che altro uno sfizio.. non conosco giapponesi e non ho in programma un viaggio in Giappone, almeno non a breve... mi interessano alcuni aspetti della cultura giapponese, ma la lingua è un di più (e mi sa che sia impossibile impararla se non dedicandogli molto tempo!)
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laurapink
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da laurapink »

Volevo postare qualche giorno fa, ma quando ho visitato il forum l'ultima volta non riuscivo ad accedere, perché mi mostrava un messaggio relativo a un certificato di sicurezza scaduto. Ho pensato a qualche problemino di manutenzione o di rinnovo del dominio, oppure al mio PC che faceva le bizze, per cui ho lasciato perdere sperando poi che la cosa si risolvesse da sola, quindi rieccomi ora.

Stamattina mi sono svegliata verso le 7:30 e ho fatto una bella colazione con:
- un muffin inglese integrale di quelli preconfezionati (una specie di pagnottella morbida), scaldato nel forno in modalità tostapane e poi cosparso con un bel paio di cucchiaioni di marmellata di yuzu (un agrume giapponese a metà tra un arancio e un limone) fatta in casa dalla mia collega... una bontà!
- un bel mandarino giapponese (qui si chiamano mikan);
- una tazza di tè nero senza niente, praticamente acqua sporca, ma il dentista giapponese poi mi urla dietro se scopre che bevo roba zuccherata, quindi ho preso l'abitudine di evitare di zuccherare almeno il tè... va beh che tanto poi è tutta salute.

Mentre aspettavo di digerire, ho preparato ferratelle abruzzesi come se non ci fosse un domani, così un po' le porto a lavoro per farle assaggiare ai miei colleghi e un po' me le godo a colazione per tutto il resto della settimana con quel che resta della marmellata di yuzu. La ricetta semplice semplice come mi ha insegnato la mia mamma... che proprio una settimana fa mi ha anche mandato un bel pacco di prelibatezze, tra cui anche una bella confezione di datteri (non li mangiavo da anni, credo).

Finito di preparare: corsetta. Oggi ho fatto 4,03 km in 33 minuti circa. Domenica di sole con 11 gradi e zero vento: un tempo praticamente perfetto.
Mentre correvo pensavo agli amici italiani infettati dalla febbre di Marie Kondo, a questa vignetta di Zerocalcare e all'entropia di casa mia dove ogni superficie piatta è secondo me l'estremità da cui fuoriesce tutto ciò che è finito nei buchi neri di tutta la galassia. Io onestamente non riesco a capire come sia possibile che tutte queste persone si stiano facendo influenzare da una giapponese che gira per casa salutando gli oggetti e chiedendosi ogni due per tre "Does it bring you joy?" solo per tenere un po' d'ordine in casa. Voglio dire: tenendo presente che mia madre tiene in ordine la casa anche senza farsi tutte queste seghe mentali a me basterebbe mettere in pratica tutti i consigli di mia madre per tenere la casa ordinata. Tipo passando a fare tabula rasa di tutto ciò che si trova sulle superfici piane in giro per la casa ogni 5 minuti (roba che lasci un foglietto con un appunto sul tavolo, ti giri un attimo e 2 minuti dopo non ce lo trovi più).

Comunque della corsa di oggi mi è rimasto impresso il Signor Miyazaki. Il Signor Miyazaki si era candidato al Consiglio Comunale e ha disseminato il quartiere in cui corro di manifesti elettorali con su stampato il suo paffuto faccione sorridente. A ogni angolo giravo e c'era la sua faccia che mi guardava. Quando alla fine del terzo giro del mio percorso ho avuto un attimo in cui sono stata tentata di fermarmi (più per pigrizia che per stanchezza) mi sono detta: "no dai... manca poco alla fine dei 4 km, ce la puoi fare, non ti fermare ci sei quasi!" Poi ho girato l'angolo e c'era lui: "Toh, guarda! Pure il signor Miyazaki fa il tifo per te!"
Per altro, a un certo punto ho notato il poster elettorale attaccato anche al muro di una villetta molto carina e mentre pensavo "Che carina questa villetta!" mi è caduto l'occhio sul nome inciso sul campanello... ed era proprio "Miyazaki". Il mio cervello per un attimo ha persino partorito la malsana di idea di fermarmi a citofonare per ringraziare il Signor Miyazaki personalmente per il caloroso incoraggiamento. Non posso dire però se in effetti si tratta dello stesso Miyazaki, magari è un parente o solo un caso di omonimia come tanti.

Non avendo la nazionalità giapponese, purtroppo non ho diritto a votare in Giappone, ma potessi farlo voterei sicuramente il Signor Miyazaki. Sì sì.

Finita la corsa, torno a casa, apro la porta, mi tolgo le scarpe (ché qui non sia mai che entri con le scarpe in casa!) e mi inonda il profumo delle ferratelle che avevo fatto prima di uscire. Proprio come se la mia mamma fosse stata lì, a fare le ferratelle mentre aspettava che tornassi dalla corsa. Mi sono fatta sopraffare un po' dalla nostalgia, ma poi mi sono ripresa preparandomi un bel nabe.

Il nabe è una sorta di hot-pot o di bollito che si mangia in compagnia, ma io in inverno lo mangio pure da sola perché mi piace assai, mi scalda e mi rifocilla di minerali preziosi. La mia personale versione la preparo mettendo a bollire un paio di ciotole d'acqua con un cucchiaino di dashi (brodo a base di alga konbu e scaglie di pesce secco) in granuli, 3 cucchiaini di salsa di soia, 2 di salsa tsuyu (che si usa per fare il brodo di base anche degli spaghetti chiamati soba e udon ed è un po' salata), 1 di mirin (una specie di vino da cucina dolce giapponese fatto a partire dal riso). Quando questo brodino bolle, ci metto nell'ordine una fetta di daikon (rafano bianco) tagliata in 4 parti, 2 pezzetti di negi (porro), 2 piccoli funghi shiitake, un paio di pezzetti di tofu, un piccolo mazzetto di shungiku (foglie di crisantemo), un mazzetto di komatsuna (una specie di mini-bieta giapponese), 2-3 foglie di cavolo nappa tagliate a pezzettoni grossi e poi... la carne! Oggi ci ho messo delle piccole polpettine di pollo insaporite con lo zenzero, che hanno dato al brodino un sapore molto gradevole. Dopo aver mangiato tutti gli ingredienti ben caldi e aver bevuto parte del brodino, ne lascio sempre un po' e ci butto a riscaldare una manciatona di riso integrale già cotto al vapore (di solito quello che avanza dal giorno prima).

A panza piena, col brodino caldo nello stomaco mi sono sentita come rinata. Non che mi fossi stancata più di tanto in realtà, ma non c'è niente di meglio di un bel nabe per riprendersi dalla fisica fisica e mentale di un'allenamento. Un piccolo premio per me. Hehehe!

Concludo questo post con queste parole pronunciate dall'anziano allenatore (solo di nome) della squadra di runners dell'anime precedentemente citato (Kaze ga Tsuyoku Fuiteiru, per chi se lo fosse perso): "il segreto sta nel continuare a mettere un piede davanti all'altro".

Buone corse!

P.S. Ovvio che poi mi sono sconafanata pure una bella ferratella! =D
Frulf ha scritto: 24 gen 2019, 17:28 Grazie per questo bellissimo diario, laura-san! Anzi, meglio, laura-chan!
(scusa nel caso mi sia preso troppa confidenza ...)
Non mi offendo, non preoccuparti. Però a chiamarmi "Laura-chan" qui sono solo alcuni signori un po' anzianotti che, a dire la verità, mi fanno venire un po' i brividi ogni volta che li sento chiamarmi così. Hahaha!
:mrgreen:
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da Eihan »

Non avevo mai sentito nominare lo yuzu, ma dopo averlo googlato ho scoperto di averlo già mangiato e mi ricordo di come fosse buono, anche se abbastanza acido ;)
Ottimo che sei arrivata a 4km! Piano piano stai riuscendo ad allungare!
Non posso che dirmi d'accordo con te riguardo Marie Kondo, io le riserverei lo stesso trattamento dell'amico Armadillo (secondo me Zerocalcare riesce a trasmettere sempre il disagio e i problemi di una grossa fatta dei giovani, io mi ritrovo tantissimo nei suoi fumetti :love: )
"il segreto sta nel continuare a mettere un piede davanti all'altro". Quando il vecchietto ha detto questa frase e poi si è subito addormentato mi ha fatto morire dal ridere, mi hai fatto proprio scoprire un gran bell'anime! Peccato che il manga non sia pubblicato in Italia, altrimenti per solo sei volumi l'avrei preso volentieri :asd2:
PB:
5km 20'17"(4'03)-18/11/18
10km 40'52"(4'05)-18/11/18
Mezza 1:31'36"(4'20)-17/2/19
Strava - Garmin - Mio diario
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calcatreppola
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da calcatreppola »

Va bene tutto, bellissimo il racconto, ottimo il rapporto km e tempo! Ma... la ricetta semplice semplice delle ferratelle?
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laurapink
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Re: [DIARIO] Dal Giappone con fatica... hahaha!

Messaggio da laurapink »

Eihan ha scritto: 3 feb 2019, 9:17 Non posso che dirmi d'accordo con te riguardo Marie Kondo, io le riserverei lo stesso trattamento dell'amico Armadillo (secondo me Zerocalcare riesce a trasmettere sempre il disagio e i problemi di una grossa fatta dei giovani, io mi ritrovo tantissimo nei suoi fumetti :love: )
"il segreto sta nel continuare a mettere un piede davanti all'altro". Quando il vecchietto ha detto questa frase e poi si è subito addormentato mi ha fatto morire dal ridere, mi hai fatto proprio scoprire un gran bell'anime! Peccato che il manga non sia pubblicato in Italia, altrimenti per solo sei volumi l'avrei preso volentieri :asd2:
Anche a me sta molto simpatico Zerocalcare, anche per via del romanesco! Mi piace per il fatto che scrive della sua quotidianità e da un pensiero che gli balena in mente riesce a tirare fuori sempre un discorso filosofico-esistenziale lunghissimo ma esilarante. Poi in effetti ci penso su e mi rendo conto che in effetti fa dei ragionamenti che non fanno una grinza. :mrgreen:
Se l'anime ha successo, vedrai che arriverà anche in Italia il manga! Io invece proprio l'altro giorno ho preso il romanzo originale: è un po' prolisso, ma la scena iniziale è proprio come quella dell'anime. Leggendola avevo il cuore a mille come se stessi correndo anche io con Kakeru. :love:

calcatreppola ha scritto: 3 feb 2019, 9:59 Va bene tutto, bellissimo il racconto, ottimo il rapporto km e tempo! Ma... la ricetta semplice semplice delle ferratelle?

Facile facile!
Metti 3 uova in una ciotola e le sbatti.
Aggiungi 3 cucchiai di olio e sbatti.
Aggiungi 3 cucchiai di zucchero e mescoli bene.
Aggiungi farina e mescoli fino a quando l'impasto non "scrive" (io ci ho messo a occhio circa 130-150 g di farina).
Per cuocerle ci vuole però il ferro apposta da usare sul gas oppure la sua versione elettrica: metti un paio di cucchiai al centro e chiudi.
Poi, se vuoi fare le cose come insegna la tradizione, fai passare il tempo di dire un'Ave Maria e ruoti il ferro.
Reciti un Padre Nostro, apri e la ferratella è pronta.
:beer:
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