[DIARIO] In viaggio con le scarpette in valigia

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Hellboy
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Re: [DIARIO] In viaggio con le scarpette in valigia

Messaggio da Hellboy »

Che spettacolo!!!!!!!!!!! Top!!!!!!!!
"Sai cosa farò?
Prenderò tutta questa negatività e la userò come carburante per trovare il lato positivo!
È questo che farò!
Non è una stronzata...Ci vuole impegno!"


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Re: [DIARIO] In viaggio con le scarpette in valigia

Messaggio da HappyFra »

Valby, il tuo diario è uno spasso! :thumleft:
Ti confermo che i veneti sono capaci di bere l'impossibile :mrgreen: emh….sono di Verona, hehe!
Sul fatto di bere in gara però mi trovo d'accordo con te, non esiste! [-X
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Valby
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Re: [DIARIO] In viaggio con le scarpette in valigia

Messaggio da Valby »

:D Grazie a tutti voi per questi complimenti!!!!!! :hail:

Devo ringraziare perché raccontando mi aiuta a ricordare tanti piacevoli momenti! Ora sono indeciso se il prossimo racconto sarà tragicomico (Lisbona) o emozionale/motivazionale (Bucarest + Edimburgo) :D

@Happyfra e @Beppogo, si ho visto un video di arrivo di una delle irlandesi che barcollava (non per la fatica ma per la sbronza) arrivando. Onestamente, giocare con la salute non è divertente. È stupido. Fare una bella bevuta la sera dopo la gara ha molto più senso e... Piacere!
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Beppogo Utente donatore Donatore
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Re: [DIARIO] In viaggio con le scarpette in valigia

Messaggio da Beppogo »

@Valby pienamente d’accordo, io sono praticamente astemio, adoro Dublino per la musica, ma le scene che vedevo nei week end erano poco edificanti...ah dimenticavo io voto per Edimburgo, città splendida
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victor76 Utente donatore Donatore
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Re: [DIARIO] In viaggio con le scarpette in valigia

Messaggio da victor76 »

Sempre molto divertenti e originali i tuoi racconti, Valby! =D>
Riguardo l'alcool, ad agosto per la prima volta ho assunto la birra come integratore (era presente in maniera ufficiale nei ristori insieme ad acqua, sali, coca cola e te) durante una gara di 6 ore. Gli altri anni non ho voluto rischiare, quest'anno l'ho fatto e non mi ha causato alcun effetto ne positivo ne negativo. Dovrò riprovare per vedere se produce qualche effetto... :beer:
5 km: 21'20'' (4'16''/km) ---10 km: 43'54'' (4'23''/km)
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--- 6 ore: 50,506 km (7'08''/km)

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Valby
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Re: [DIARIO] In viaggio con le scarpette in valigia

Messaggio da Valby »

@Victor76 interessante... forse una birretta in una 6 ore ci può stare.... del resto conosco gente che non sa stare senza birra per più di 6 ore :D

Visto che mi date la carica per ricordare, raccontare e rivivere, mi piace parlare di quella volta in cui mi sono sentito davvero toccare il fondo... per poi risalire. E il punto più basso, per me, nella corsa, è stato alla mezza maratona di Bucharest, il 13 maggio del 2018.

Come ho detto più volte, la corsa é una compagna leale. Ti premia quando hai investito in lei, ma ti punisce quando l'hai trascurata. Io in quel periodo l'ho trascurata, e anche tanto. Pochi allenamenti, e devo dire che qualche chiletto lo avevo messo su. Ma era la mia decima mezza maratona, qualcosa mi diceva che arrivare al traguardo non era di fatto un'impresa. Stavo dando la mezza per scontata!

Vale per tutti gli amori, soprattutto quelli nati con un colpo di fulmine. Dopo un paio d'anni si rischia di dare qualcosa per scontato. Ma la corsa é una compagna leale ma molto passionale. Stavo per fare i conti con lei...

Bucarest non é una capitale europea che molti considerano una priorità turistica, ma é una città orgogliosa, ferita da guerre e uno dei più opprimenti regimi. Il manifesto del totalitarismo più evidente é probabilmente il Parlamentul Palatului: secondo edificio più grande del mondo, costruito in un'idea vaneggiante di grandezza da un dittatore che non avrebbe visto la fine del suo progetto più vanitoso. La partenza é a pochi passi dal palazzo, che da vicino é veramente imponente. Un plauso all'organizzazione di questo evento: si può dire tutto dei rumeni e dar fondo agli stereotipi più vari; organizzazione, partecipazione e cura dei dettagli come per le tante gare per bambini sono veramente indice di grande lavoro.

Mi dirigo alla partenza facendo un po' di riscaldamento. Fa caldo, ci sono 30 gradi circa, e non sono abituato a correre con queste temperature. Non ci faccio molto caso, per ora.

Si parte e cerco di capire quale sarà la mia andatura. Non ho obiettivi di tempo, non mi sono allenato tutto l'inverno, ho trascurato la mia compagna corsa, tradendola più spesso con il divano che con la palestra. Dopo due km, inizierò a capire. Una fitta, un morso, netto e inesorabile. Il polpaccio si indurisce, o é il soleo? Ho già avuto fastidi in quella zona. Sempre la gamba sinistra. Li ho ignorati, sapendo che sarebbero scomparsi dopo 5-6 km. Ma questa non é una puntura, non é un graffio. è una tagliola di una trappola per orsi che mi prende il polpaccio.

Mi fermo. Mi fermo! Sono incredulo, non capisco. Mi massaggio il polpaccio, non so cosa fare. Riprovo a correre, niente. Due corridori mi scherniscono (si, proprio così...). Ma io non ero preparato a questo...

Respira, calmo, il ritiro non é un'opzione. OK, stretching. Due minuti e riparto.... fa ancora male, ma é tollerabile. Tengo circa 7' a km. Ma almeno corro, per quanto lentamente. Fino al quarto km. La tagliola riparte. Non posso far altro che fermarmi. Due minuti al secondo km. Quattro minuti al quarto. Sembra una progressione di Fibonacci, ma che porterebbe all'incubo. Riparto e sono costretto a fermarmi, brevemente altre due volte, ai ristori.

Quando riesco a prendere un certo ritmo, comunque mantenendo i 7' / km, non so che arriverà un ennesimo morso al polpaccio. Una fitta che mi fa quasi piangere, non so se dal dolore o dalla contemplazione che il ritiro é un'opzione a questo punto. Ma sono a metà gara... lontanissimo dall'arrivo. Suvvia... tanto indietro devi tornare. "Respira, riposa. Questi 10 km li farai con la mente." Mi fermerò altre 5 volte, brevemente.

Paradossalmente la mia gamba mi darà tregua a 2 km dall'arrivo, dove oserò anche accelerare leggermente. Chiuderò i quasi 22 km in 2h 35' 39". 7'06" di media. Sono incredulo... non sono mai andato così lento, ma mi rendo conto che non é quello il mio problema.

Quello che non vi ho detto, é che ho deciso di partecipare ad un'altra mezza maratona, solo 2 settimane dopo. Edinburgo, bellissima città scozzese che organizza un bel festival a maggio. 14 giorni dalla mia disfatta fisica e morale. Rimettermi a correre prima di una settimana non ha molto senso. Andare senza testare le mie condizioni nemmeno. Ho davanti a me 3 opzioni:

1. La codarda, non vado. Disdico hotel e provo a vendere o spostare l'iscrizione. Limito i danni e sto a casa a leccarmi le ferite.
2. La vacanziera: non rinuncio al viaggio in scozia! Sai quante distillerie e paesaggi delle Highlands possono essere visitati in 3 giorni? Affogare i dispiaceri nel malto scozzese.
3. La temeraria: io farò i 21K e prenderò la mia medaglia. E andrà alla grande.

Mi piacerebbe dirvi che ho scelto la 3 da subito, ma non é andata così.
Ho scelto prima la 1, dalla domenica di Bucarest al giovedì-venerdì successivo. Per fortuna, mi sono riservato di cancellare le prenotazioni in un secondo momento.
L'opzione due é stata seducente per un paio di giorni, un'amante di un paio di notti: non aveva la rassicurante calma dell'opzione 1, ma nemmeno la capacità di sedurre dell'opzione 3... che é tornata a bussare alla mia porta molto presto.

In fondo che mi costa? Siamo a domenica mattina... mancano 7 giorni. Forse dovrei fare una corsetta per valutare le mie possibilità.

Sta di fatto che quell'"oggi" c'é la Royal Run: l'erede al trono di Danimarca (runner) ha organizzato una corsa per celebrare i suoi 50 anni. Decido di iscrivermi al volo a questa 10k. Insomma non capita tutti i giorni di fare una corsa sotto un palazzo reale con una regina a salutare e supportare! Evento bellissimo comunque.

Saranno i 10 gradi in meno, ma parto con freno a mano tirato ma finisco con un progressivo la cui media é 5:43! Finisco agevolmente sotto l'ora senza problemi. Ero tornato a non fare la corsa per scontata, e la corsa aveva ripreso ad abbracciarmi. Un abbraccio tenero e passionale, come due amanti che hanno messo da parte alcune divergenze per riprendere un cammino comune. Un abbraccio fatto di silenzi ma di consapevolezza.

7 giorni dopo ad Edimburgo si scende ancora di temperatura: siamo a 10 gradi e i 30 della Romania sembrano veramente un lontano ricordo. Questa gara é perfetta per un PB, in quanto... in discesa. Soprattutto i primi 5-6 km a piombo, per lasciare il passo a un paesaggio costiero bellissimo nella sua austerità. Dalla Edimburgo dei suoi castelli, ponti ed università passiamo dentro villaggi che si alternano senza soluzione di continuità. Mi chiedo se non fossero villaggi di poveri pescatori in vicinanza della Città e dei suoi signori. Fantastico su una ambientazione stile "Game of Thrones", lo sfarzo in alto e il vivere alla giornata a pochi km di distanza.

Ed io?

Mantengo 5:50 a km senza problemi, mi sento bene ed é forse il rinnovato entusiasmo, il fresco (a volte freddo) e la varietà del paesaggio che mi porta veramente a godere questa esperienza. Bucarest non é mai stata così lontana. Non spingo troppo, non so quanta energia ho, ma non ho paura di problemi muscolari... ho bisogno di avere la mente libera e me la godo.

A parte le soste ai ristori, mi fermo solo una volta, intorno al 14-15simo km. Non per fatica, non per dolore.
In questi villaggi tanti bambini con genitori sono fuori con coppette con caramelle e orsetti gommosi per darci la carica, come in tante altre cittá. Ma questa bambina di forse 4-5 anni, con quello che poteva essere suo nonno, era dal lato sbagliato della strada. Nessuno a fermarsi, ad accettare la sua offerta: la traiettoria giusta é dall'altro lato.

Mi guarda, speranzosa, con i suoi occhioni blu. Mi trafiggono, perforano, non so perché. Capisco che mi devo fermare, le devo dare quel momento di gioia. Vedendo il mio movimento, si riempie di gioia e guarda suo nonno. Lui mi guarda, quasi ringraziandomi. Prendo due orsetti gommosi, le tocco la testa e vado via. lei avrebbe dimenticato quell'incontro in pochi minuti, a me é rimasto per sempre. Il perché non lo so. Forse perché avrei sempre voluto avere una figlia, cosa che non é capitata (finora)? Troppo facile dirlo. La verità é che non lo saprò mai, ma é bello sorprendersi di qualcosa di puro e semplice allo stesso tempo.
Gli ultimi 6 km sono un "bastone" che fatto a fine gara é frustrante e motivante allo stesso tempo. Riguardo il cronometro perché inizio a sentire la fatica e devo rallentare leggermente. Ma ci siamo quasi.

Chiudo la mezza in 2h07'25", 5:57 di media. Un progresso enorme rispetto a 15 giorni fa. Col senno di poi, era semplicemente una giornata storta, il caldo, la mancanza di allenamento... ma in realtà, non é così. Se togliessimo le paure, le emozioni, l'irrazionalità dalla corsa, sarebbe un qualcosa di veramente noioso. Sarebbe come ridurre il fare l'amore alla meccanicità dell'atto, l'innamoramento con la descrizione delle reazioni chimiche alla base del cambio d'umore.

Festeggerò con whisky e haggis, godendomi un lunedì completamente diverso da quello del post Bucarest. In quelle due settimane - e chiedo scusa a chi é arrivato fin qui per la lunghezza del racconto - ho capito tante cose, provandole sulla mia pelle. Una di queste, l'importanza di non dare per scontate le cose e le persone a cui teniamo. Come usare una chat al posto di un contatto più diretto per esempio...

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Re: [DIARIO] In viaggio con le scarpette in valigia

Messaggio da Beppogo »

Tutte e due dei bei racconti, complimenti per aver riferito anche della mezza di Bucarest dove non tutto è andato bene, alcuni runner parlano solo di successi e personal best, invece la corsa è anche scuola di vita, e bisogna imparare dai propri errori. Mi ricordo la mia seconda stralugano 10km, quando avevo fatto la stupidaggine di fare un allenamento veloce il venerdì sera, con gara alla domenica, ho fatto i primi 2 km con forti dolori nella zona degli stinchi, pensavo di dovermi ritirare, poi ho rallentato e il dolore piano piano se ne andato, ho imparato cosa vuole dire, fare lo scarico.

Bel gesto cambiare traiettoria, per andare a prendere gli orsetti da mangiare dalla bambina a Edimburgo, (sicuramente il prossimo anno sarà dall’altro lato della strada), francamente non capisco i runner tutti presi dall’andatura che non trovano quella frazione di secondo per battere 5 alla gente ai bordi delle strade, soprattutto ai bambini.
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Re: [DIARIO] In viaggio con le scarpette in valigia

Messaggio da JJruns »

Scrivi benissimo Valby! Piccoli gioielli questi racconti.
Valby ha scritto: 17 dic 2019, 19:55 ... lei avrebbe dimenticato quell'incontro in pochi minuti, a me é rimasto per sempre....
Non ci giurerei, secondo me non lo dimenticherà in poco tempo. Bellissimo gesto. =D>
Corri! :D
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Re: [DIARIO] In viaggio con le scarpette in valigia

Messaggio da Valby »

:hail: Grazie mille davvero!

@Beppogo è proprio vero. Per me successi e fallimenti sono entrambi parte di me che non mi vergogno di esibire, quello che sono oggi lo devo a entrambi. In particolar modo è quello che uno fa, della lezione positiva o negativa impartita da un certo evento, che determinerà la nostra capacità di migliorare nel tempo. E questo vale per tutte le lezioni della vita :salut:
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Re: [DIARIO] In viaggio con le scarpette in valigia

Messaggio da Beppogo »

@Valby se hai tempo di leggere,avevo fatto anche io un piccolo racconto di corsa, nella sezione mezza maratona, pagina 3, stralugano half marathon, anche se ho fatto la 10km,
non è bello come i tuoi racconti, ma lo trovo abbastanza spiritoso.
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