Ecco
Io non sono fan di Ozpetek
Invece ho visto un dramma polacco...
La storia ispirata dal primo trapianto di faccia in Polonia:
Twarz (titolo italiano
Un altra vita: Mug
Jacek ama Metallica e il suo cane. Si diverte ad attraversare le strade di campagna in fiat 127 rosso come se fossero piste da corsa e a giocare la parte del tipo alternativo in un tradizionale ed ottuso villaggio della Polonia. Jacek lavora in un cantiere vicino alla frontiera polacco-tedesca dove verrà costruita la più grande statua di Gesù al mondo, che deve competere con quella di Rio de Janeiro.
https://it.wikipedia.org/wiki/Cristo_Re ... wiebodzin) Tuttavia poco dopo aver chiesto la mano alla sua fidanzata Dagmara con cui progettava un futuro insieme, un terribile incidente al lavoro gli sfigura completamente il viso e gli stravolge la vita. Assediato dalla stampa polacca, Jacek diventa il primo caso nel Paese di trapianto alla faccia. La gente lo festeggia come eroe nazionale e martire del lavoro, ma lui non riesce più a riconoscersi allo specchio. Nel frattempo la statua di Gesù diventa sempre più alta.
un campionario di comportamenti, di cui si sorride tristemente. In ordine di successione vediamo: una “corsa grottesca in intimo” ai saldi natalizi, con la quale gli avventori del negozio cominciano a spogliarsi fuori al freddo, per correre poi a disputarsi televisori a megaschermo e altre merci di cui siamo schiavi (così se ne dichiara perfino la regista, Malgorzata Szumowska); nella calca spicca simbolicamente un sedere coperto da mutande con sopra scritto Polska, Polonia. E' la volta poi delle orazioni in chiesa e, dato che a Natale “si è tutti più buoni”, nella preghiera davanti a una ricca cena si promette che non possiamo lasciare fuori al freddo il nostro prossimo... Tocca poi al voyeurismo dei media, che arrivano dopo l'incidente a Jacek, per celebrare la “vicinanza” della comunità attorno al ragazzo, alla fidanzata che lo lascia, all'esorcismo che si tenta di praticare come se a procurargli quel viso mostruoso e innaturale fosse il diavolo (ammesso che il diavolo esca dalla persona al solo volerlo o pregare, abbandona questo servo di dio!..., forse che da servi di dio si sia più meritevoli). Poi viene la tempesta di foto da smartphone nella processione religiosa, tutto va effigiato e “salvato”. C'è posto pure per uno scontro con operai immigrati, che non guasta nell'attualità, e un accenno del vescovo agli zingari che però sono cittadini polacchi, ma c'è di più: il prevosto della chiesa che indaga in confessione con la ex fidanzata di Jacek sui dettagli dei suoi toccamenti col nuovo compagno. Un pot-pourri o accozzaglia, un po' eccessiva, di comportamenti tipici della modernità ipocrita, come ad esempio le generose offerte per la costruzione della statua e gli appena 5€ che si raccolgono per aiutare Jacek nelle sue cure, che lo Stato non passa. Ciò fa pensare al crowd-funding a cui a volte si concorre per qualcosa di lontano mentre non si riesce ad aiutare chi ha pure bisogno e vive vicino a noi.
Un film odiato dal governo nazicattolico che vive grazie ai voti della gente semplice, ignorante e rurale... La chiesa è rappresentata senza filtri
90 minuti non da buttare, Gran Premio della Giuria a Berlino 2018.