L'efficienza Tecnica - Appoggio & Rullata
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Re: L'efficienza Tecnica - Appoggio & Rullata
http://www.ordineingegneri.bergamo.it/N ... 10/004.pdf cosa ho trovato...
Drogatemi di adrenalina, e morirò correndo...
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Re: L'efficienza Tecnica - Appoggio & Rullata
Hai trovato un concentrato di inesattezze, totalmente privo di spirito critico, come ce ne sono pochi in giro. Quelle che dovrebbero essere le conclusioni, qui sono invece il punto di partenza e si fa di tutto per dimostrarle.Alba ha scritto:http://www.ordineingegneri.bergamo.it/N ... 10/004.pdf cosa ho trovato...
Me l'avevano già segnalato ma non sono riuscito a leggerlo tutto. La cosa più plausibile è il grillo parlante.
La ricerca era nata come risposta agli infortuni dell'autrice; non si può giudicare da un singolo risultato che, cmq, non ha avuto successo.
L'argomento è interessantissimo, ma se si discute sulla base di simili argomentazioni, mi sento prevenuto nei vostri confronti.
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Re: L'efficienza Tecnica - Appoggio & Rullata
A parte che concordo con wmic sulla parzialità e poca scientificità di questi studi, a mio avviso le statistiche con campioni disomogenei valgono praticamente zero, ma, se tu l'avessi letto bene, avresti letto che in tutti i tre tipi di atterraggio confrontati (tallone-pianta-avampiede) viene chiaramente detto che il tallone tocca sempre terra, anche nel contatto sull'avampiede seppur in leggero ritardo, e dopodiché segue lo scarico del peso in pronazione e la spinta in supinazione. Qui non si dice che si può correre il fondo senza toccare con il tallone come con il video di Lewis volevi presupporre.Alba ha scritto:http://www.ordineingegneri.bergamo.it/N ... 10/004.pdf cosa ho trovato...
Cito testualmente:
"Appoggio di retropiede (heel striking): il tallone appoggia per primo a terra, seguito poi dal medio piede.
Appoggio di mediopiede (midfoot striking): tallone e avampiede atterrano nello stesso momento.
Appoggio di avampiede (forefoot striking): l'avampiede appoggia per primo, solitamente sotto il 4° e 5° metatarso, seguito poi dal tallone.
Si faccia attenzione che l'appoggio di avampiede qui descritto è diverso da quello tipico dei corridori di velocità, gli sprinters, in cui l'appoggio è sempre sulla pianta del piede e il tallone non tocca mai."
Inoltre se guardi le foto dove si spiega che atterrando scalzi sull'avampiede o con le scarpe sulla pianta dice chiaramente che la scarpa anche mantenendo identico il gesto influenza il contatto a terra. Ciò significa che a causa dell'intersuola di solito molto alta delle scarpe protettive per atterrare sull'avampiede con una A3/A4 bisognerebbe necessariamente inclinare innaturalmente il piede in avanti di parecchi gradi con tutto quello che può portare a livello di scompenso.
Un'ultima considerazione: correre scalzi sul tallone sull'asfalto fa male, certo che sì, ma dove lo trovavano l'asfalto i nostri antenati? come si fa a parlare di naturalezza quando si presuppone un terreno innaturale, perché nessuno potrà mai affermare che il nostro piede si sia evoluto così come è per correre sull'asfalto.
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Re: L'efficienza Tecnica - Appoggio & Rullata
beh... ci sono superfisci naturali più dure e abrasive dell'asfalto.
Minc..ia! appoggio il piede come un kenieno
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Re: L'efficienza Tecnica - Appoggio & Rullata
Era così per fare una considerazione su che cosa reputiamo naturale e non. Comunque a me, pur non condividendone molti degli studi a supporto, il movimento del barefoot e del minimalismo interesserebbe anche ma non è ancora il momento di pensarciCalogero ha scritto:beh... ci sono superfisci naturali più dure e abrasive dell'asfalto.
He, heCalogero ha scritto:Minc..ia! appoggio il piede come un kenieno
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Re: L'efficienza Tecnica - Appoggio & Rullata
Per non toccare terra col tacco delle A3/A4 devi correre sulle punte o con calzature da gara o minimali. Nessuna delle soluzioni mi pare salutare per un amatore che corre a 5'/km.edy ha scritto:per atterrare sull'avampiede con una A3/A4 bisognerebbe necessariamente inclinare innaturalmente il piede in avanti di parecchi gradi con tutto quello che può portare a livello di scompenso.
Per rispondere alla tua domanda di prima, da piccolo correvo le campestri, non avevo particolari doti di velocita' ma sembravo avere quelle di resistenza tra quelli della mia eta'.
Cerco di riassumere quella che e' la mia idea su questa storia degli appoggi giusti/sbagliati/boh...
La cosa sulla quale trovo giusto concentrarsi e che, secondo me, anche l'amatore che corre a 6 dovrebbe imparare, e' quella di acquisire un minimo di tecnica che gli consenta di correre in modo fluido e non troppo traumatico, il mio approccio a questo tipo di corsa e' quello di accorciare la falcata e mantenere un'ampiezza del passo tale da permettermi di trovarmi col peso sopra o leggermente avanzato rispetto al punto di appoggio.
Correndo in questo modo viene quasi naturale atterrare di pianta piena/avanpiede gia' per le velocita' attorno ai 5'km.
Cosa succede se rallento?
Cerco di mantenere la stessa cadenza del passo (numero di passi per minuto) ma accorcio la falcata, verissima l'osservazione fatta da edy in uno dei suoi post precedenti: corro come nei video della newton running.
Cosa ottengo in questo modo?
Ottengo (quasi) la stessa distribuzione dei pesi e lo stesso gesto di quando corro, quindi non diventa "un'altro modo di correre" ma semplicemente "un'altra velocita' di corsa".
Questo non e' naturale!
Vero, ho dovuto imparare a farlo e dedicare del tempo perche' il mio corpo acquisisse questo schema motorio, ora pero' su schiena e ginocchia non sento piu' i dolori dopo le corse lunghe lente, cosa che prima era diventata la regola e riesco a correre anche tutti i giorni.
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Re: L'efficienza Tecnica - Appoggio & Rullata
edy ha scritto:A parte che concordo con wmic sulla parzialità e poca scientificità di questi studi, a mio avviso le statistiche con campioni disomogenei valgono praticamente zero, ma, se tu l'avessi letto bene, avresti letto che in tutti i tre tipi di atterraggio confrontati (tallone-pianta-avampiede) viene chiaramente detto che il tallone tocca sempre terra, anche nel contatto sull'avampiede seppur in leggero ritardo, e dopodiché segue lo scarico del peso in pronazione e la spinta in supinazione. Qui non si dice che si può correre il fondo senza toccare con il tallone come con il video di Lewis volevi presupporre.Alba ha scritto:http://www.ordineingegneri.bergamo.it/N ... 10/004.pdf cosa ho trovato...
Cito testualmente:
"Appoggio di retropiede (heel striking): il tallone appoggia per primo a terra, seguito poi dal medio piede.
Appoggio di mediopiede (midfoot striking): tallone e avampiede atterrano nello stesso momento.
Appoggio di avampiede (forefoot striking): l'avampiede appoggia per primo, solitamente sotto il 4° e 5° metatarso, seguito poi dal tallone.
Si faccia attenzione che l'appoggio di avampiede qui descritto è diverso da quello tipico dei corridori di velocità, gli sprinters, in cui l'appoggio è sempre sulla pianta del piede e il tallone non tocca mai."
Inoltre se guardi le foto dove si spiega che atterrando scalzi sull'avampiede o con le scarpe sulla pianta dice chiaramente che la scarpa anche mantenendo identico il gesto influenza il contatto a terra. Ciò significa che a causa dell'intersuola di solito molto alta delle scarpe protettive per atterrare sull'avampiede con una A3/A4 bisognerebbe necessariamente inclinare innaturalmente il piede in avanti di parecchi gradi con tutto quello che può portare a livello di scompenso.
Un'ultima considerazione: correre scalzi sul tallone sull'asfalto fa male, certo che sì, ma dove lo trovavano l'asfalto i nostri antenati? come si fa a parlare di naturalezza quando si presuppone un terreno innaturale, perché nessuno potrà mai affermare che il nostro piede si sia evoluto così come è per correre sull'asfalto.
ma di cosa stiamo parlando?? di APPOGGIO nella corsa e non di CONTATTO!!
tra i possibili APPOGGI nella corsa per tutta una serie di aspetti che abbiamo considerato è da prediligere quello di AVAMPIEDE e non di TALLONE, se tu Edy preferisci la seconda strada avrai i tuoi motivi....
Poi è ovvio che anche nella corsa con apoggio d'avampiede specie se si corre a velocità poco sostenute vi sia pure il CONTATTO del tallone a terra!!
riguardo al correre scalzi di tallone sull'asfalto
..... anche con una scarpa ultraleggera con un APPOGGIO DI TALLONE rischi seriamente di farti male per non parlare in pista con una scarpa chiodata.
in questo caso consiglio sì a chi ha questo tipo di appoggio di utilizzare una scarpa moooooolto protettiva!!
ma avete mai provato a correre a piedi nudi su terreni morbidi (manto erboso)?? credo che venga naturale una corsa d'avampiede ma perchè è la natura dell'uomo, in fondo sappiamo che il tallone umano non è in grado di attutire la forza d’impatto, forza che è concentrata in una ristretta area del tallone.
poi ovvio Edy che se un'atleta è abituato a correre apoggiando il tallone non può "di botto" correre magari per 1 ora d'avampiede.
ma ci sono tutta una serie di esercizi, andature per i piedi che se fatti in modo graduale possono portare a migliorare l'appoggio!!!
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Re: L'efficienza Tecnica - Appoggio & Rullata
Calogero ha scritto:beh... ci sono superfisci naturali più dure e abrasive dell'asfalto.
Minc..ia! appoggio il piede come un kenieno
pensa a una bella strada sterrata con tanti sassolini appuntiti!!
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Re: L'efficienza Tecnica - Appoggio & Rullata
Eh no, neppure la strada piena di sassolini è naturalemaurotv ha scritto:Calogero ha scritto:beh... ci sono superfisci naturali più dure e abrasive dell'asfalto.
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pensa a una bella strada sterrata con tanti sassolini appuntiti!!
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Re: L'efficienza Tecnica - Appoggio & Rullata
e chi dice il contrario!!edy ha scritto:Eh no, neppure la strada piena di sassolini è naturalemaurotv ha scritto:
pensa a una bella strada sterrata con tanti sassolini appuntiti!!