LA FISICA, I PROIETTILI E LA TECNICA DI CORSA
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LA FISICA, I PROIETTILI E LA TECNICA DI CORSA
Studiando per anni la tecnica migliore di corsa sono giunto a una conclusione (forse banale): non esiste uno stile univoco, perchè dovremmo essere tutti fisicamente uguali e inoltre la tecnica di corsa dovrebbe essere insegnata a tutti da bambini e adolescenti, ma così non è, molti iniziano a correre in età adulta, dopo i 30 o i 40 anni e a questo punto la postura, gli adattamenti possono essere minimi. Si deve quindi trovare un compromesso efficace tra alcune regole generali imprescindibili e la propria economia di corsa, il corpo, per quanto scoordinato o poco elegante, tende a risparmiare energie.
Spesso chi inizia a "tapasciare" o chi è soggetto ad infortuni, per la paura di esagerare o infortunarsi nuovamente, tende a "frenare" nella corsa, sceglie di correre piano, non sapendo che questo è controproducente, dato che il rallentamento nella maggior parte dei casi non è dato da una minor spinta, ma da una corsa che porta un movimento soprattutto sull'asse verticale, con un arretramento del baricentro e un maggior peso sugli arti. Insomma una buona tecnica di corsa deve essere reattiva e come ci insegna la fisica, deve avere una spinta di circa 45° rispetto all'asse orizzontale: la gittata maggiore, quindi avere il punto di caduta più lontano dal punto di lancio rispetto all'asse orizzontale si ottiene, ad esempio per il proiettile, ma anche per il giavellotto e per qualsiasi cosa che lancio, effettuando il lancio a 45°. Se siete interessati approfondisco il tema sul mio blog: in poche parole per avere la maggiore efficienza di corsa la nostra spinta, la postura del nostro corpo, dovrebbe seguire una spinta di 45°, con il baricentro all'interno del punto di caduta. Il nostro baricentro farà delle piccole parabole con angolo a 45° che, grazie all'alta frequenza, potremmo approssimare quasi ad una linea parallela al terreno.
Buone corse
Spesso chi inizia a "tapasciare" o chi è soggetto ad infortuni, per la paura di esagerare o infortunarsi nuovamente, tende a "frenare" nella corsa, sceglie di correre piano, non sapendo che questo è controproducente, dato che il rallentamento nella maggior parte dei casi non è dato da una minor spinta, ma da una corsa che porta un movimento soprattutto sull'asse verticale, con un arretramento del baricentro e un maggior peso sugli arti. Insomma una buona tecnica di corsa deve essere reattiva e come ci insegna la fisica, deve avere una spinta di circa 45° rispetto all'asse orizzontale: la gittata maggiore, quindi avere il punto di caduta più lontano dal punto di lancio rispetto all'asse orizzontale si ottiene, ad esempio per il proiettile, ma anche per il giavellotto e per qualsiasi cosa che lancio, effettuando il lancio a 45°. Se siete interessati approfondisco il tema sul mio blog: in poche parole per avere la maggiore efficienza di corsa la nostra spinta, la postura del nostro corpo, dovrebbe seguire una spinta di 45°, con il baricentro all'interno del punto di caduta. Il nostro baricentro farà delle piccole parabole con angolo a 45° che, grazie all'alta frequenza, potremmo approssimare quasi ad una linea parallela al terreno.
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Ultima modifica di Doriano il 29 ago 2017, 10:42, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: il riferimento generico al blog può essere messo in firma
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Re: LA FISICA, I PROIETTILI E LA TECNICA DI CORSA
Una curiosità: Ma il tuo nick ha a che fare con Fahrenheit 451?
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Re: LA FISICA, I PROIETTILI E LA TECNICA DI CORSA
Parli della tecnica corsa di romanov?(metodo pose)
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Re: LA FISICA, I PROIETTILI E LA TECNICA DI CORSA
Non è cosi' semplice. Occorre tener conto della quota di lancio, attrito dell'aria, aerodinamicità dell'oggetto lanciato. L'angolo di rilascio ottimale per un giavellotto è ad esempio compreso tra i 30°ed i 35°runner 451 ha scritto: Insomma una buona tecnica di corsa deve essere reattiva e come ci insegna la fisica, deve avere una spinta di circa 45° rispetto all'asse orizzontale: la gittata maggiore, quindi avere il punto di caduta più lontano dal punto di lancio rispetto all'asse orizzontale si ottiene, ad esempio per il proiettile, ma anche per il giavellotto e per qualsiasi cosa che lancio, effettuando il lancio a 45°
Le mie maratone:
2010:Coast to Coast 2011:Berlino 2014:Zurigo, Biel, Jungfrau, Losanna, Firenze 2017:Terre Verdiane, Milano, Jungfrau, Parma, Losanna 2018: white marble, Boston 2019: Stoccolma, Chicago
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Re: LA FISICA, I PROIETTILI E LA TECNICA DI CORSA
Prende da spunto da lì e da il nome al mio blog, perchè intanto si scrive e poi perchè 451 gradi F sono circa 232 gradi centrigradi, una temperatura altissima, necessaria per bruciare la carta. La carta un elemeno che sembra così fragile eppure così restistente, come noi runnerpoco82 ha scritto:Una curiosità: Ma il tuo nick ha a che fare con Fahrenheit 451?
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Re: LA FISICA, I PROIETTILI E LA TECNICA DI CORSA
Vero, infatti nell'articolo approfondisco la cosa, ma è un assist al fatto che la spinta non debba essere verticale, ma in "avanti diagonale"crop74 ha scritto:Non è cosi' semplice. Occorre tener conto della quota di lancio, attrito dell'aria, aerodinamicità dell'oggetto lanciato. L'angolo di rilascio ottimale per un giavellotto è ad esempio compreso tra i 30°ed i 35°runner 451 ha scritto: Insomma una buona tecnica di corsa deve essere reattiva e come ci insegna la fisica, deve avere una spinta di circa 45° rispetto all'asse orizzontale: la gittata maggiore, quindi avere il punto di caduta più lontano dal punto di lancio rispetto all'asse orizzontale si ottiene, ad esempio per il proiettile, ma anche per il giavellotto e per qualsiasi cosa che lancio, effettuando il lancio a 45°
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Re: LA FISICA, I PROIETTILI E LA TECNICA DI CORSA
Beh diciamo che ci sono molte affinità, la mia opinione però è che serva un compromesso, perchè "forzare" qualcosa di consolidato può portare a nuovi infortuni. Con un'alta frequenza in ogni caso puoi comunque mantenere lo slancio (ripreso anche da Romanov), ma atterrando sempre nella parte posteriore del piede. Il tempo di impatto resta però minimomaarco72 ha scritto:Parli della tecnica corsa di romanov?(metodo pose)
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Re: LA FISICA, I PROIETTILI E LA TECNICA DI CORSA
Concordo sul fatto che parlando di amatori spesso che iniziano a correre in tarda età..non si può modificare totalmente una postura di corsa bisogna migliorarla dove si puo
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Re: LA FISICA, I PROIETTILI E LA TECNICA DI CORSA
No basta dai... c'è stato un lunghiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiissiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimo thread qui su runningforum sulla tecnica di corsa con tanto di immagini di campioni in overstride e tallonatori sulle lunghe distanza (non ultimo re Giorgio)runner 451 ha scritto:con il baricentro all'interno del punto di caduta.
Il mio diario tra pesi corsa e (ogni tanto) dieta
5k 19.07 (passaggio test) 10k 38.34 (test pista 01/22)
21k 1h23.23(Roma Ostia '22)
42k 2h58.47 (Milano '22)
6h 70.4km (Grosseto '24)
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Re: LA FISICA, I PROIETTILI E LA TECNICA DI CORSA
Abbiamo spazio a sufficienza sui nostri server per approfondire qui il discorso.runner 451 ha scritto: Vero, infatti nell'articolo approfondisco la cosa, ma è un assist al fatto che la spinta non debba essere verticale, ma in "avanti diagonale"
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2010:Coast to Coast 2011:Berlino 2014:Zurigo, Biel, Jungfrau, Losanna, Firenze 2017:Terre Verdiane, Milano, Jungfrau, Parma, Losanna 2018: white marble, Boston 2019: Stoccolma, Chicago
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