Ciao Letizia !Laetitia ha scritto: ↑19 lug 2018, 11:45 SCUSATE, NON SO COSA SIA SUCCESSO...
avevo cercato di creare un thread separato e più facile da consultare, senza voler assolutamente cancellare o far concorrenza a questo. Invece credo che gli amministratori li abbiano semplicemente uniti, anche se purtroppo in questo modo decade il mio scopo (E SEMBRA CHE IO STIA SPAMMANDO). Peccato...
Scusami per il ritardo nella risposta (anche al messaggio privato), ma è soltanto perché apro questo thread facendo il login saltuariamente.
Ho letto del "reinserimento" del tuo thread in questo, ma da veterano del forum posso affermare che si tratta d'una sorta di "politica" (credo giusta) da sempre attuata da parte della moderazione, quella di evitare diramazioni, sovrapposizioni e sparpagliamenti tra i vari argomenti.
Anche a me è capitato un paio di volte di essere "ricollocato" su un thread già esistente.
Del resto, in questo caso specifico, se lo scopo è semplicemente quello di rintracciare storie personali, ebbene basta cercare un po' "a colpo d'occhio" i post più lunghi (più o meno proprio come quello che hai scritto tu) per avere alte probabilità che corrispondano...a qualche storia !
E poi devo dire, personalmente, che è anche bello andare un po' a rintracciarle : non è neanche detto che uno lo debba fare col fiato sul collo di qualcuno o di qualcosa, basta la massima calma, che poi del tutto conciliabile con quella che ci concede (semmai fin troppa !) la "nostra" cara sindrome. A me è capitato di leggere storie anche mesi dopo che erano state già pubblicate...
In ogni caso, però, visto che ci sono, posso darti una buona notizia che, al tempo stesso, dovrebbe un po' consolarti, incoraggiarti e rendere superflua la tua ricerca di storie (che di solito assomiglia alla classica ricerca del "mal comune mezzo gaudio"). Per la verità non sto per far altro che ripeterti quanto ho già scritto qualche settimana fa, in alcuni post che appunto - inseriti tra le pieghe di tanti altri - devono esserti sfuggiti.
La "buona notizia" (che solo in apparenza sembra brutta) sta proprio nei tempi che dichiari : visto che hai parlato di "acqua fresca", ebbene mi verrebbe proprio da dirti che gli APPENA 3 MESI trascorsi tra aprile e luglio, dopo l'operazione, sono un'acqua fresca che più fresca non si può (oserei dire...gelata ! ) per giudicarne l'esito.
In altri termini, sei caduta in pieno esattamente nello stesso mio errore, io che dovevo operarmi ad entrambi i piedi (Haglund bilaterale ) e sull'abbrivio della prima operazione contavo - dopo 3 mesi - di fare anche la seconda di corsa, è il caso di dire.
E invece dopo 3 mesi mi sentivo proprio come te, come prima se non peggio : addirittura mi pareva d'essermi dato la zappa sul piede: dico "sul" proprio perché l'altro - quello ancora da operare - mi sembrava che almeno grazie al riposo forzato stesse addirittura meglio ! Convinto dell'inutilità dell'operazione : tempo, soldi e sofferenze buttati.
Sai quanto c'è voluto per uscirne davvero ? La bellezza di quasi un anno e mezzo ! Tant'è che uso riassumere la vicenda dicendo di aver vissuto 6 mesi in carcere (da innocente), altri 6 agli arresti domiciliari, ed altri ulteriori 6 in libertà condizionata. Da quel settembre 2016, soltanto quest'inverno, finalmente, non ho più sentito nessun dolore, e dico NESSUNO, neppure dopo nessuno sforzo, e anche qui dico NESSUNO : compresa una mezza maratona fatta in allenamento in meno di un'ora e mezzo, cosa mai riuscita neppure prima di operarmi. E anzi, in quell'occasione si è vista tutta la differenza tra un piede e l'altro : con quello ancora "malato" a lanciare ...urli Ed è proprio per questo che non ci ho più riprovato Ma per fortuna ho anche altre passioni (bici e montagna su tutte) con cui tra l'altro mi sono reso conto di aver potuto e saputo ridurre il ruolo della corsa ben più di quanto potessi immaginarmi senza risentirne.
Alla fine (a costo di farmi un "mazzo" così, scusa l'espressione) ho recuperato una forma che non avevo neppure 10 anni fa - fiato in primis - ma proprio questo mi rende terribilmente difficile da accettare psicologicamente la prospettiva di tornare al punto di partenza con l'altra operazione, come fosse un estenuante gioco dell'oca. Sì perché bene o male si tratterebbe di sacrificare letteralmente un altro anno di vita a quasi 50 anni : e mentre da giovani lo si può fare molto più alla leggera, adesso no.
Di contro, però, altrettanto potente è lo stimolo psicologico della prospettiva di levarmi il dente una volta per tutte e di come mi sentirei a quel punto : insomma, un bel tiro alla fune tra due tentazioni opposte, quella di rimandare il più possibile e quella di farlo in meno possibile
Ma siccome nel tuo caso, per tua fortuna, la cosa riguarda un solo piede e l'intervento l'hai già fatto, serve solo avere pazienza. Solo quella.
Ti renderai conto di come i meccanismi fisiologici autoriparativi del corpo siano quasi imperscrutabili, si deve davvero "rinunciare a capire" : perché ad esempio è proprio per questo che altri - nella medesima situazione - dopo 3 mesi già correvano, e l'errore consiste appunto nel fare confronti tra persone (e fisiologie) differenti. Come per tante altre cose, siamo tutti geneticamente diversi.
Un bel giorno, senza preavviso, senza alcun particolare motivo, da un momento all'altro farai un bel salto in avanti. E magari per altri mesi resterai su quel livello. Poi un altro bel giorno ne farai un altro, e così via finchè alla fine - quasi senza rendertene conto - i dolori di oggi ti sembreranno un ricordo.
Fìdati
Lo so, è difficile perché è la stessa cosa che dicevano a me e lo scetticismo, lo scoramento, il disincanto sembrano prevalere su tutto, portando quasi a un'apatia cronica verso la vita e gli altri. Ma è proprio così : fìdati. Non tanto di chi te lo dice (come me in questo caso), ma di te stessa, cioè del tuo piede.
Ciao.