Credo che Lassù debba davvero esserci qualcuno che, quando serve, unisce telepaticamente le nostre menti: perchè trovo semplicemente incredibile che, tornando sul forum dopo svariate settimane - e dico settimane - più che altro proprio per verificare se nel frattempo qualcuno avesse risposto in questo thread, ecco... vedo una risposta lasciata praticamente in tempo reale !!!
Cosa posso dire ?
Che sono decisamente "a terra" (ed è anche per questo che ho seguito poco il forum, il che per uno che a suo tempo ebbe l'idea di suggerire una sezione "compagni d'allenamento" dà l'idea della depressione: è proprio vero che quando non c'è la salute non c'è niente).
In sostanza, ogni tanto ho svuto dei miglioramenti, salvo poi avere delle ricadute rendendomi così conto del fatto che trattasi dei tipici andamenti delle patologie croniche: ossia brevi periodi di "remissione" (leggi: tregua) che servono solo a illuderti o addirittura a peggiorare le cose nella misura in cui, credendoti sulla via della guarigione, ti rimetti a fare quello che non dovresti.
Naturalmente non me ne sono stato con le mani in mano.
Ma non sono (almeno finora) venuto a capo di nulla.
Dalle radiografie non è uscito fuori alcunchè.
Sono andato dll'ortopedico. Il quale mi ha diagnosticato una "semplice" borsite (effettivamente al tatto andava a premere proprio la "cipolla" facendomi vedere le stelle: la classica sensazione che hai quando un medico sembra andare a mirara a colpo sicuro proprio i punti in cui soffri). E mi ha fatto fare un ciclo di infiltrazioni di acido ialuronico.
Cos'è accaduto? E' accaduta una cosa strana. Praticamente il dolore è come "scomparso" dalla zona trattata (insomma, premendo non mi faceva più male) e per alcuni giorni, non di più, pareva del tutto risolto (pur nella consapevolezza che un simile trattamento avrebbe comunque avuto un'efficacia di alcuni mesi). Invece dopo alcuni giorni è di fatto ricomparso in modo molto più subdolo, ovvero distribuendosi su un'area molto più vasta, e in più si sono aggiunte altre cose prima assenti (ad esempio veri e propri bruciori lungo il polpaccio) che hanno fatto precipitare la situazione complessiva.
Ma la cosa ancora più strana ed assurda è che tutta questa fenomenologia dolorifica è enormemente più intensa quando cammino, mentre tende a scomparire quando corro, ossia facendo quello che, in teoria, non dovrei lontanamente fare.
Insomma, è come se il dolore fosse direttamente proporzionale a quanto sono "freddi" il tallone (e i tendini, il piede, il polpaccio, ecc.).
Inutile dire che altra roba (tipo il Ligatender da prendere per due mesi, le bustine sciolte nell'acqua che forse molti conoscono) sono scivolate via senza alcun effetto.
Ultimamente, più che altro per la classica disperazione che porta a fare tentativi a casaccio, ho provato a inserire nella scarpa una soletta presa da un altro paio di calzature, le Salomon. Si tratta di una soletta particolare, molto imbottita e morbida, tipica di questa marca, si chiama Ortholite, credo sia un brevetto. Per l'ennesima volta la situazione è parsa migliorare ed ora sono - sempre per l'ennesima volta - in quella specie di limbo chiamato remissione davanti al quale, però, non so cosa mi aspetti.
Ma al fondo di tutto cio che mi ha depresso sono state le ricerche fatte su Internet in lungo e in largo, dalle quali mi sarei aspettato di trovare qualcosa, ed invece l'unico vero "messaggio" che ne ho ricavato è che le tendinopatie sono qualcosa di fronte alla quale, incredibile a dirsi, la medicina è ancora come se si trovasse allo stadio di un secolo fa, ossia tende a fare ancora errori grossolani non solo in fase di cura (procedendo per tentativi) ma addirittura in fase di diagnosi.
Si trova denunciato tutto e il contrario di tutto.
Solo a titolo di esempio, con riguardo proprio alla Sindrome di Haglund, ho trovato scritto che questa "diagnosi" viene fatta da molti medici con troppa faciloneria. Quando è "vera" sindrome, infatti, si tratta di una patologia congenita, ossia una sorta di malformazione ossea (classica "spina" calcaneare) che proprio in quanto tale crea la necessità di un intervento. Ma se è congenita, allora si dovrebbe manifestare fin dalla giovane età, al massimo entro i 10-12 anni. Non è concepibile - secondo questa tesi - che una malattia CONGENITA, si manifesti a 30, 35, 40 anni, come nel mio caso: ed effettivamente, come non concordare ! Se c'è una malformazione ossea....le conseguenze appaiono dopo 15 anni di corsa ???? E' evidente quindi che un medico il quale diagnosticasse al sindrome di Haglund ti starebbe facendo una diagnosi sbagliata, indirizzandoti verso un intervento che equivarrebbe a cadere dalla padella nella brace !
Altro esempio, quello delle nuove tecniche o presunte tali che si susseguono nel tempo facendo intravedere improbabili miracoli. A un certo punto è stato elaborato un intervento di autotrapianto, e subito se ne è parlato in alcuni articoli...; ebbene a distanza di mesi, nel fare un consuntivo, è risultato che questo intervento era risultato efficace nel caso del gomito ma NON in quello del tendine d'Achille, e i medici brancolavano nel buio sbizzarrendosi nelle possibili spiegazioni di questa differenza; ebbene, anche in questo caso, non erano certo pochi i medici che secondo gli articoli - come niente fosse - continuavano a proporre ai pazienti questa "innovativa" tecnica come se fosse la panacea per i tendini d'Achille... (ho controllato personalmente sul sito di Villa Stuart, quella dei calciatori per intendersi, giusto per verificare: ed è effettivamente così!).
Credo di aver reso l'idea: si tratta in sostanza di una situazione dove - da chiunque ti rechi - dovresti essere tu (paziente) già informato ed edotto quasi quanto il medico a cui ti stai affidando, altrimenti corri il rischio di peggiorare la situazione !
Il punto di fondo è proprio questo: non ci sono specialisti ! Specialisti veri !
In grado di andare "al di là" del solito "prova questo prova quello" (infiltrazioni, ultrasuoni, plantari, o addirittura interventi a casaccio).
Ed allora lancio un appello: se ne conoscete, SEGNALATELI !!!!!!!
Un saluto