Un breve resoconto in ritardo.
Siamo un gruppo di 4 amici, tutti ex compagni di Università in trasferta da Milano, con gara fissata molti mesi addietro.
Partenza completamente imbottigliati fino al ponte di Calatrava, poi si inizia a correre e poco dopo ci riferma per un ponte molto stretto. Poi si entra a Cannaregio ed il percorso si allarga e si corre bene. Le torce iniziano a servire, più che altro per farsi vedere dai rari passanti, perché l’illuminazione pubblica è abbastanza buona.
Si gira tutto il contorno esterno di Venezia. I ponti si sentono, più che altro perché spezzano il ritmo e ci ritroviamo in due.
Si vedono parti di Venezia che non conoscevo per niente, come la parte dell’ospedale o la zona dell’Arsenale e di Castello con i giardini della Biennale. Poi si rientra verso la parte più turistica della città e si vede in lontananza il campanile San Marco. Si fa contromano l’arrivo della Maratona e si entra da Palazzo Ducale in Piazza San Marco tra le ali dei turisti che fotografano questi “pirla” che corrono con una torcia in testa.
Intanto con il mio compare abbiamo iniziato a chiacchierare delle nostre solite cose (mogli, figli, lavoro,..) e la fatica non si sente. Teniamo il ritmo e quando sbuchiamo sulla riva del Canale della Giudecca iniziamo a pestare perché sappiamo che manca poco al traguardo. E invece ancora ponti, anche se fortunatamente hanno messo le passerelle per coprire gli scalini.
Alla fine 16 km in 1h20' a 5'00" al km.
Non è certamente una gara da tempo, ma è un modo veramente diverso di vedere questa bellissima città, apprezzando quartieri che il turista medio aveva sempre lasciato alla prossima volta. Quella che poi non arriva mai.
Poi doccia e pizza a mezzanotte in un ristorante rigorosamente prenotato in precedenza.