La
10 km della StraLugano
lo so, il racconto è un po’ lungo , ma cercherò di non essere noioso
entrare al centro esposizioni a ritirare il pettorale, mi fa sempre un po’ d’effetto, qui negli anni 80 gli ampi spazi si trasformavano in discoteca; di quel tempo rimane un po’ di malinconia, musica non proprio digeribile (sono cresciuto a pane ed ac/dc), tanti due di picche e qualche bel ricordo.
Bado ai romanticismi, appunto il pettorale e mi avvio verso la griglia di partenza, pioggia tutto il giorno ma a poco dalla partenza smette, il mio obbiettivo tranquillo è andare sotto l’ora, obbiettivo super è migliorare il 58 minuti e briciole di 4 anni fa (non ridete !!!) attorno a me vedo molte facce note, tanti che sembrano usciti 2 minuti fa da un negozio di sport, certi con abbigliamenti tecnici, altri con abbigliamenti casual.
Vedo davanti a me in griglia due pink pacer dei 6 min al km, ma so che per mia natura i primi 15 minuti devo fare una specie di riscaldamento, e poi andrò a ritmo gara (per modo di dire), decido perciò di seguire il mio schema.
Si parte! per una cinquantina di metri vista la molta gente (siamo ca.1700/1800 nella 10 km) si cammina, poi via, curvone del casinò, per circa 7/8 minuti riesco comunque a tenere il passo delle pacer, poi decido che più importante il “riscaldamento” e le perdo di vista.
Interminabile rettilineo fino quasi all’università il gruppone si allunga e dietro (si! ci sono anche runners dietro!, non sono l’ultimo! è anche se lo fossi (già capitato in mtb) mi divertirei lo stesso,presumo già si fatichi.
Il mio stile di corsa è come sempre, sicuramente non proprio impeccabile
, una volta mi sono visto in un video e sembravo un cammello che crede d’essere un orso, ma non stiamo a guardare il dettaglio, qui bisogna picchiare duro sull’asfalto!
Ma man mano che aumentano i chilometri, tendo a rasentare sempre di più gli spigoli dei palazzi o gli alberi, ci deve essere qualche oscura formula matematica a spiegare questo fenomeno, non so, forse “la curva di Tapascio” filosofo e matematico greco fondatore della scuola degli Scarsisti.
Altro lungo rettilineo con curva impercettibile, che ci porta al punto di svolta, in leggerissima salita, il ponte del diavolo, da cui, nonostante il nome si gode una vista incantevole sul lago e sul San Salvatore (no! non è un miraggio tipo “ho visto la Madonna”) è una montagna di 912 metri e c’è veramente!
Qualche centinaio di metri più in avanti ricupero le pink pacer e mi incollo dietro loro, mancano circa 6 km.
Entriamo nel parco Ciani, dopo un po usciti sul lungo lago mi affianco alle pink pacer (simpaticissime e bravissime, di grande aiuto)
tratto di ca. 2km sul lago sono convinto riuscirò a tenere il ritmo, arriviamo all’ultimo punto di svolta, mancano 1,5 km all’arrivo sto veramente bene “sorpasso” le pacer, adesso il mio obbiettivo non è più l’ora ma di migliorare il 58 minuti del 2015, passaggio davanti al luogo che amo di più della mia città ,il LAC, poco oltre vedo mio padre che mi urla che il Lugano calcio si appena qualificato per l’Europa League (bravissimi), taglio traguardo in 58 minuti abbondanti, non ho migliorato il tempo del 2015, ma sono contentissimo lo stesso, sotto l’ora e Lugano in Europa!!!
Donatore
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, al limite nel corridoio d’entrata sulla parete c’è la lista dei partecipanti in ordine alfabetico e relativo numero di pettorale
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