VII Maratona di Crevalcore (BO) - 06/01/2018

[Miro 69]

ho corso sempre con un camice

Ah, adesso ti riconosco !

[poco82]

Brava Lella! Se ce lo dicevi prima ci conoscevamo al mini raduno forum

[Lella]

Ahahahah che peccato! [emoji17] ho ripreso a scrivere da pochissimo, mi ero persa il miniraduno....
Alla prossima! [emoji4]

[poco82]

TITOLO: LA GARA PERFETTA ED IL #BREAKING200

Avevo sentito parlare di questa maratona dai racconti di un amico che l’ha fatta più di una volta, e ho deciso pertanto di iscrivermi il mese prima per diversi motivi: dopo la precedente gara di Firenze, e le buone sensazioni provate, volevo sfruttare il periodo di forma e riprovarci a distanza di un mese e mezzo, anche se il coach mi aveva avvertito che, avendo corso pure Parma ad ottobre scorso, rischiavo di arrivare un po’ cotto, ma che comunque anche per lui il #breaking200 alla terza maratona in meno di 3 mesi poteva essere un obiettivo ambizioso. Mi sono convinto anche perché proprio il 6 gennaio di un anno fa avevo colto un insperato PB sub90 in mezza senza preparazione specifica e a soli 3 settimane dalla precedente maratona, e secondo me la prestazione è arrivata anche perché in un periodo di vacanza in cui ero più riposato. E poi io almeno in questa fase come Paganini vorrei provare a cambiare e a non ripetere la stessa gara, anche se ben sapevo che questa non ha una partecipazione così massiccia e quindi rischiavo di trovarmi solo per lunghi tratti con buona pace delle speranze di aggregarmi a gruppetti o lepri. In più quest’anno il 6 gennaio cadeva di sabato, per cui avevo la domenica per recuperare.

E così grazie ai suggerimenti di @shasha per la logistica arrivo all’alloggio nel tardo pomeriggio del 5 gennaio, una stanza dall’arredo old style ma ben pulita e ordinata qualche km fuori Crevalcore, avrei provato volentieri le specialità locali dell’annessa trattoria ma purtroppo era chiuso per ferie. Così mi dirigo verso il ritiro pettorali per cominciare a prendere familiarità con l’ambiente, ormai è buio da un pezzo e la palestra è quasi deserta, breve giro tra i pochi stand dell’expo e prendo la via per il centro. Nel corso principale, molti edifici storici sono impacchettati o pieni di tiranti e assi di sostegno, segni ancora tangibili del terremoto del 2012, anche il centro non è propriamente affollato ed aleggia un’aria lievemente malinconica ma allo stesso tempo di dignità: è evidente che c’è voglia di ricostruzione.

Nel frattempo ci sentiamo con @cidue che rivedo con piacere dopo Parma, alla fine di forumendoli per la cena siamo solo in due, troviamo una buona pizzeria appena fuori dal centro e trascorriamo una piacevole serata chiacchierando di corsa e non solo. Avendo festeggiato a pranzo non muoio di fame, pizza, birra e dolce senza eccessi, poi seconda birretta in un bar del centro con la scusa da parte di @cidue di vedere in diretta l’Inter. Vedendo il risultato finale è stato meglio non vederla fino alla fine ma scappare poco dopo a causa della rumorosità dei ragazzotti locali nel bar

Pur con qualche difficoltà (soprattutto per un vicino di stanza piuttosto rumoroso) riesco a dormire per qualche ora, rispetto ad altre vigilie mi va di lusso.

La mattina me la prendo con comodo, visto che alla partenza non ci saranno particolari difficoltà logistiche: colazione al bar con il buono dell’alloggio, integrata con frutta e vari generi alimentari portati da casa, così arrivo un po’ in ritardo all’appuntamento delle 8:15 con @shasha e @cidue per il miniraduno forum al gazebo della squadra CAPPONI, i cui è presente qualche rappresentante on tanto i costume da pennuto. Vedo che siamo tutti belli carichi, un po’ di chiacchiere, foto per il forum e soprattutto tallono shasha per capire quale sarà il suo ritmo. Ho scoperto infatti solo la sera prima che non c’è più la mezza, e la 10k partirà mezzora dopo la 42k, per cui è ancora maggiore il rischio di restare da soli anche nel primo giro.

Breve riscaldamento, la temperatura è per me l’ideale 3-10 gradi, senza pioggia ne’ nebbia, e penso di aver azzeccato l’outfit con ciclisti al ginocchio, mezza manica e manicotti, che a metà del secondo giro srotolerò con i primi (e ultimi) sprazzi di sole.

Partenza sulla pista di atletica, clima amichevole e partecipazione da garetta di paese, mi attardo con i forumisti e con la celeberrima Lady Run in versione sexy befana e così mi ritrovo nelle prime file (non che ce ne fossero molte eh…). Neanche il tempo di finire le chiacchiere che BANG! Alle 9:02, orario della scossa più forte del terremoto del 2012, si parte per il primo giro di pista e poi l’uscita dal campo sportivo.

Pochi metri e mi raggiunge shasha, il passo è subito quello giusto e senza ulteriori richieste iniziamo a viaggiare in coppia: il percorso come ben sapete è nella campagna emiliana, può sembrare noioso ma per le mie caratteristiche è filante e soprattutto piatto. A onor del vero sono qualche secondo più veloce rispetto al target ma preferisco mantenere la compagnia di shasha nonostante più volte gli dico che se ne ha può pure accelerare. Ma a lui sta bene, la deve fare tranquilla e forse gli fa piacere un po’ di compagnia: si chiacchiera (a onor del vero più lui che io), io rispondo cercando però di usare meno fiato possibile, sarebbe bello poter parlare in libertà per ore davanti a una birra…

Ristori regolari, memore del passato bevo sempre sali e alterno acqua (anche per bagnarmi faccia e gambe) e coca, solo due bocconi di banana al ristoro in centro al paese prima della mezza. Intorno ai 15 km sento un leggero fastidio alla base del polpaccio sinistro, ma un po’ le chiacchiere un po’ mi dico che è solo una paranoia me lo fanno passare. Non c’è traffico, ma abbiamo sempre un riferimento davanti, superiamo anche una dopo l’altra le prime 4 donne (la vincitrice al momento del “sorpasso” era quarta). Le gambe girano, la testa è serena, shasha mi racconta delle caratteristiche locali (il luogo dell’incidente, la Lamborghini, la locomotiva a vapore come souvenir fuori da una casa…). Il temuto cavalcavia lo vediamo nei primi km e lo percorriamo (2 volte, come tutto il percorso) negli ultimi, è lungo e, per un padano come me, con una discreta pendenza, ma cerco di superare l’unico “dislivello” della gara (i due sottopassi pedonali neanche li considero) accorciando il passo, cercando di spingere ma senza andare fuori giri e sfruttando la discesa per sciogliersi. Tutti discorsi belli da un punto di vista teorico ma validi se stai bene. E infatti…

Al passaggio alla mezza non si ha un vero riscontro cronometrico, ma so di essere intorno a 1:38-39, i cartelli kilometrici al primo giro sono quasi perfetti col gps (quindi è più corta? No perché è certificata ), al secondo arrivano circa 100 m dopo il bip.

I primi km dopo la mezza rischiano di pesare da un punto di vista mentale, ripercorro strade già fatte ma so già quanta ne ho ancora davanti, e qui diventa fondamentale il supporto anche solo morale di shasha: spesso corre qualche metro davanti, più raramente lo affianco, lui ogni tanto attacca bottone e mi distrae, ma comincio a necessitare di voler dosare le energie, e così ad un certo punto gli dico “guarda ora non farmi più parlare perché devo starti attaccato”, la risposta è tutta un programma della sua simpatia

Intorno ai 25 bevo l’unico gel, al ristoro subito dopo (l’unico con la musica) c’è la canzone dei Joy Division di cui scherzo sempre con Sara, e mi viene da canticchiarla metre strizzo l’occhio al ristoratore. Altra carica di adrenalina. Anche perché in quel frangente sento la pancia un poco gonfia e rallento, salvo poi digerire e rilanciare.

Al secondo giro mantenendo un passo pressoché costante ne supero una quindicina, sembrano pochi ma significa che ad ogni sorpasso ho nel mirino quello davanti, come a Firenze, ed è così che mi gaso ancora di più, e appena il ritmo cala cerco di rilanciare, e penso ai vari insegnamenti: non tallonare, tacco-punta, rimbalza sull’asfalto, spingi di punta…

Intanto si arriva di nuovo al cavalcavia, al ristoro successivo ci sono 2-3 corridori fermi e mi devo fermare, ripartire al momento è dura ma nel giro di pochi metri riprendo il ritmo. Qui shasha mi saluta e da dietro continua ad incitarmi, gli rispondo con dei cenni di ok, tranne quando mi dice che ci sarà il terzo giro, così ci stanno le corna fino all’ultimo urlo di incitamento (forse lì aveva deciso di mollare), brivido e nuovo rilancio.

Soffro veramente la stanchezza solo gli ultimi 3-4 km, nuovo passaggio in centro con un discreto numero di fotografi, mi sforzo se non di sorridere per lo meno di fare gesti di ok, urlo ad un incrocio dove i pur ammirevoli volontari non fermano un SUV che mi taglia la strada.

Purtroppo nota dolente è che si corre su strade aperte, e se è pur vero che non sono molto trafficate, soprattutto al secondo giro qualche auto di troppo la si trova…

Ultimo rettilineo, doppia curva e ingresso al campo, certo non è lo stadio olimpico e all’arrivo c’è uno sparuto gruppo di persone, ma la gioia è immensa, sub200, anzi abbondantemente sub199, sesto PB in 11 maratone, prima volta che il gap dal precedente PB è superiore ai 3 minuti.

Attendo shasha che arriva circa 2 minuti dopo, lo voglio abbracciare e ringraziare, senza di lui non so come sarebbe andata, forse uguale ma non abbiamo la controprova. Negli spogliatoi incredulo straparlo con lui, addirittura vista la scarsa partecipazione mi illudevo di sperare un premio di categoria (sarò quarto), ma la gioia porta anche a questo.

Ottimo pasta party con servizio-mensa, shasha è già scappato per un ben più lauto banchetto e così mi godo il momento in compagnia “virtuale” di amici e cari.

Finalmente posso consegnare il chip e ritirare il pacco gara, davvero notevole soprattutto per la borsa di cui avevo bisogno, mentre stavo per uscire becco @cidue (dopo averlo invano cercato), riviviamo insieme le nostre gare, e quando mi dice che verrà premiato come primo di categoria (quasi 25 minuti al secondo, eh!) devo per forza fermarmi a fotografare la premiazione

Ma c’è un problema: non può imbarcare il vino in aereo e così le due bottiglie finiscono…nel mio bagagliaio

Mi godo gli ultimi momenti con @cidue di nuovo in paese per un caffè, i saluti finali, e l’appuntamento alla prossima gara.

Al di là del crono, anche stavolta ho vissuto un’esperienza da ricordare: conoscendo già il contesto dai racconti non posso certo paragonarla ad altre città e maratone, e quindi le mie aspettative sono state ripagate in pieno. Anche stavolta non ho trovato nessun amico corridore ad accompagnarmi ma ho trovato lo stesso la piacevole compagnia di due forumisti che reputo senza dubbio oltre che grandi atleti delle persone eccezionali.

Massì e stavolta ringrazio pure il coach che mi ha sempre assecondato nelle mie scelte al limite dell’insensato, e che ogni volta sa ripagarmi con la sua competenza ed il suo senso di vicinanza.

[Miro 69]

Bravo Diego ! sempre meglio !

[poco82]

Grazie! Il tempo o il racconto?

[Lella]

Poco 82 quoto tutto, sono d'accordo ma non sono così brava a scrivere

Bella giornata, con temperatura non freddissima (circa 4-5 gradi) e cielo grigio che poi è diventato azzurro!

[Miro 69]

Grazie! Il tempo o il racconto?

Tutti e due no ?

[maarco72]

Grazie

[pippotek]

bravo poco e, "massì", bravo coach