Milano Marathon - 07/04/2019

Appuntamenti, esperienze, domande sulla più classica delle gare: la maratona

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andrea.basso
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Re: Milano Marathon - 07/04/2019

Messaggio da andrea.basso »

Sul Percorso, promossa la variante Portello (a parte le tavole di legno versione saponetta). Mentre, andrò controcorrente, ma a me piaceva più il finale dello scorso anno. C'erano due salite, ma alla fine l'ultima é nell'ultimo km in cui comunque dai tutto, e poi una volta 'scollinato' ti lanci per il traguardo. Invece il rientro verso il centro con i suoi lastroni bagnati mi ha ammazzato.
Dal punto di vista di pubblico sicuramente la vecchia soluzione dava più presenza di persone nel tratto finale. Dal punto di vista di gestione dei flussi quella nuova è decisamente meglio (pur non essendo stato eseguito perfettamente il piano disegnato su carta). Secondo me è anche questione di abitudine, nel giro di un paio d’anni la gente capirà che può posizionarsi tranquillamente su Viale Majno per evitare l’affollamento del rettilineo d’arrivo.

Un po' ridondante il controllo pettorali per accedere agli spogliatoi e alla partenza, soprattutto perché all'interno del parco (in teoria) c'erano solo i partecipanti, o mi sbaglio?
No, il parco era aperto a tutti, non solo ai partecipanti. I cancelli di accesso erano differenziati ma anche gli spettatori potevano entrare.

- difficoltà per me per trovare lo stand di ritiro del pacco gara (magari mettere qualche indicazione in più)
Tutto il tema indicazioni per me è una ferita aperta ;-)

- le troppe bottiglie d’acqua sprecate ai rifornimenti (capisco che Levissima sia sponsor, ma che un approccio più plastic free debba essere preso in considerazione, visto che l’80% delle bottiglie che io stesso ho buttato o che ho visto buttare erano piene).
L’ideale sarebbe la bottiglietta da 25 o quella da 33, che purtroppo in Italia è un formato “premium”. I bicchieri nei primi ristori richiederebbero un numero di tavoli enorme, e poi quando fa caldo l’acqua che non bevi la puoi versare in testa.

Personalmente ho corso 2 volte la maratona a Milano e questa volta la Relay e posso dirvi che siete in progressione positiva. Gestire i maratoneti e i 14mila staffettisti è un impegno notevole in fatto di organizzazione generale e l’unico grande strafalcione è stato quello delle maglie mancanti che oggettivamente è difficile da comprendere visto che avevate esatto numero pettorali e misure.
Come già scritto, non è una questione di numeriche, ma di vestibilità...

Peccato che i biglietti della metro ad alcuni fossero giornalieri e ad altri solo validi per 2 corse. Questo mi ha tolto il sonno visto che gestivo 24 staffettisti che si dovevano muovere in metro. Ovviamente il “problema” è stato risolto brillantemente all’italiana perché c’era così tanta gente in metro che avevano aperto i tornelli per tutti !
I biglietti per la maratona erano diversi (2 corse) da quelli per la staffetta (giornalieri). Poichè la staffetta ha avuto una crescita record (e purtroppo la modalità di iscrizione alla staffetta non è progressiva, ti arriva l’onda anomala di iscritti all’improvviso) c’erano meno biglietti del necessario per la staffetta e abbiamo cercato di tamponare con quelli della relay. In realtà ogni anno chiediamo ad ATM di fornire un QR code da stampare sui pettorali, ma finora non siamo riusciti ad avere questa soluzione.

Alle info nessuno sapeva dove ritirare accredito fotografi con tanto di doppio giro in Expo alla ricerca del desk giusto.
OK, ricevuto.

Gli accessi alle Porte sono risultati un po’ sconclusionati, ad alcuni c’era coda ad altri no; il cartellino di cartone con scritto la P puó essere forse risparmiato. Mettetelo sul pettorale come fanno nelle majors.
Metterlo sul pettorale sarebbe più facile, ma sarebbe “impositivo”. Mettiti nei panni di uno straniero che si iscrive 6 mesi prima... difficilmente conosce già dove alloggerà e di conseguenza il gate più comodo per lui. Detto ciò, il sistema va sicuramente ottimizzato.

Villaggio giardini Montanelli : interessante ma non si capiva dove erano le facilities (deposito sacche, cessi, gate di accesso). Mettete magari 20 volontari che diano info (come a Berlino) nei punti critici. Un mio amico ha trovato il deposito sacche D ma non quello per la sua sacca B che ha poi lasciato da Emergency !
Non lo ha trovato perchè la sacca B andava lasciata in Piazzale Lotto, cioè alla fine della seconda frazione... ;-)
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andrea.basso
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Re: Milano Marathon - 07/04/2019

Messaggio da andrea.basso »

Zone cambio : inevitabilmente lo spazio si chiude e si rischia di farsi male. Correndo tra un’ala di folla e la transenna mi è sbucato uno staffettista all’impro dal gruppo centrandomi in pieno. Per fortuna era più piccolo di me e ne è risultato uno scontro flipper in cui lui è rimbalzato di nuovo dentro la folla stile pallina. Non credo che sia morto ma se ci fossimo sgambettati a vicenda sarebbe venuto fuori una caduta a valanga.. poi sono passati dei volontari a aprire il varco ma è questione di pochi minuti. Si richiudono perché tutti si sporgono a vedere chi arriva...
Qua è una questione di buon senso da parte degli staffettisti, organizzativamente è molto difficile da gestire.

Peggio al ricongiungimento, dove lo spazio è ancora più piccolo e in più si viaggia a due o a tre per mano..
La zona di ricongiungimento va sicuramente allungata.

Come già scritto entrare per il ricongiungimento da P5 era un giro dell’oca inutile. Parata ? Non ho capito dove si poteva sfilare senza creare intralcio, ma mi pare una complicazione organizzativa inutile (anche la relativa liberatoria). È richiesta?
Sul P5 si è già scritto, non doveva essere così, ma è saltato il transennamento. Le parate sono fortemente richieste dalle Charity e la liberatoria è un male necessario perchè durante la parata ci sono persone NON ISCRITTE sul percorso di gara, quindi se succede loro qualcosa diventa un problema organizzativo.

Ritiro medaglie e consegna testimone: coda troppo lunga, bisogna snellire. In più pioveva!
Accetto suggerimenti. Purtroppo il “calibro” della squadra è quello che è, perchè da un lato c’è il PMA e quindi rimangono circa 3 metri utili dai quali devono passare non solo i frazionisti D, ma anche – in molti casi – gli A, B e C che fanno l’arrivo insieme. O si toglie questa possibilità (di arrivare insieme) o è complicato...

Non mi è piaciuto il ristoro finale in modalità "borsa pacco gara", forse un'area open, anche non troppo ricca di cibarie, ma con integratori e magari del the caldo sarebbe stata molto gradita.
Se fai il ristoro “open” il rischio è quello dell’accampamento, con gente seduta a terra ecc. E’ bello e caratteristico nelle maratone con numeriche diverse, ma il sacchetto è l’unica soluzione per mantenere un flusso scorrevole.

spostare la zona spogliatoi all'esterno dell'area partenza (già scritto prima ma ribadisco che non puoi chiedermi di mostrare il pettorale se ancora sono vestito "da civile")
Già risposto prima, mi sembra... il pettorale deve essere il titolo di accesso allo spogliatoio, altrimenti diventa difficile discriminare il runner dallo spettatore che si ripara dalla pioggia. Serve uno strumento “drastico” per dire tu sì, tu no.

cartelli indicatori all'interno dei giardini per segnalare le varie zone (bagni, accesso partenza, ... e anche per il dopo, indicazione delle varie uscite....)
Yesss

passaggio al portello "pericoloso" con i tavolati di legno scivolosi (non so cosa quale tipo di terreno ci fosse sotto, quindi mi rimetto alla vostra intelligenza, se avete deciso così...)
Ghiaino e prato con fondo irregolare. La pedanatura serviva, ovviamente antiscivolo...

forse sono ottimista, ma per il futuro prevederei tavoli ristoro da entrambi i lati della strada, soprattutto nella prima mezza, quando ancora il gruppo è compatto (con 7000 persone comincia a essere una maratona "importante")
Il ristoro del 5° e del 10° km era previsto su entrambi i lati. Non lo era?

La musica poteva essere più presente nelle zone dove chiaramente il pubblico è assente, parlo delle zone "esterne" al centro. Per i gruppi che suonano avete mai pensato a gruppi militari? A Milano ci sono un paio di ottime fanfare (Aeronautica, Carabinieri) e non si creda facciano solo musica militare, anzi, fanno spesso concerti con musiche di tutti i tipi....loro chiaramente verrebbero gratis (saprei io a chi e come chiedere, si farebbero anche pubblicità). In più ci sono le bande cittadine (Milano ne ha tante basta andare a palazzo marino il 1 gennaio al classico concerto bandistico).
Per esperienza i gruppi militari vogliono andare dove c’è visibilità. Se gli chiedi di andare a suonare a Trenno (dove al runner serve di più la “distrazione”) ti mandano a quel paese.
Ultima modifica di andrea.basso il 18 apr 2019, 7:09, modificato 1 volta in totale.
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Re: Milano Marathon - 07/04/2019

Messaggio da andrea.basso »

Bagni durante il percorso, davvero pochi e non segnalati, metterli nelle aree spugnaggio ? In area ristori magari no.
In realtà c’erano su tutti i ristori e tutti gli spugnaggi, sicuramente vanno segnalati meglio.

- lo spreco d'acqua e la quintalate di plastica riversate per strada ai ristori sono eccessivi, anacronistici e (secondo me) anche controproducenti verso Levissima... io proporrei bicchieri e/o bottigliette da 25 cl... non so se sia economicamente fattibile, ma insomma...;
Già risposto prima, il problema è il formato da 25 che è premium (in altri paesi invece è di uso comune).

- docce non facilmente raggiungibili a fine gara... almeno per me... ero stracotto e nonostante io sia di Milano, ho fatto fatica a orientarmi fra transenne e vincoli di viabilità per raggiungere la Cozzi... alla fine ho desistito;
Sfortunatamente quella è l’unica struttura praticabile, sicuramente deve essere migliorata la segnalazione del percorso da seguire.

- anch'io mi aspettavo maggior "visibilità" al passaggio della mezza.
Risposto prima...

the caldo finale (invece il sacchetto con il ristoro finale è la cosa migliore e che crea meno casino)
Risposto prima...

Nota dolente a mio avviso le borse degli staffettisti, sul sito era consigliato, non fatto obbligo, di avere con sé la borsa del proprio compagno a cui si dava il cambio.
Sull’handbook però è scritto quanto segue:
DEPOSITO DELLE SACCHE PERSONALI
Hai due possibilità:
A) Portare la sacca al deposito del punto di cambio dove concluderai la tua frazione, per poi andare al punto di partenza del tratto che devi correre. È possibile effettuare la consegna della sacca anche al sabato, dalle 15:00 alle 19:00.
B) Affidare la sacca al compagno di squadra che correrà la frazione successiva alla tua (al primo frazionista se la frazione che correrai è la quarta ed ultima). Sarà il tuo compagno a consegnare per te la borsa al deposito.
In ogni caso, dovrai utilizzare l’apposita borsa trasparente fornita dall’organizzazione, contrassegnandola con l’apposita etichetta che riporta il tuo numero di gara.
ATTENZIONE: il runner della frazione 4 dovrà obbligatoriamente depositare di persona la propria sacca al sabato, oppure consegnarla al primo frazionista che la depositerà domenica mattina.

Altra domanda/suggerimento per velocizzare il percorso, eliminando almeno un cavalcavia e credo ancora un po' di pavé (sempre che l'organizzazione non ci abbia già pensato): si potrebbe valutare una partenza con drittone in Buenos Aires, fino a Loreto (o anche prima) e successiva svolta a sinistra con passaggio in stazione/bosco verticale/diamond tower.
Come già risposto sul forum, il percorso che proponiamo è il risultato di trattative estenuanti con PL, ATM, Comune, ecc. Nel 95% dei casi, se una soluzione “ovvia” di percorso non viene proposta, è perchè c’è stato il veto di qualcuno. E’ il caso di Buenos Aires, quartiere Isola / Gae Aulenti, Navigli, ecc.
Come ho detto tante volte, il percorso deve funzionare per tutte le parti coinvolte, ognuno rinuncia a qualcosa e si cerca di avere un compromesso accettabile.

vedo il futuro di Milano con il passaggio in centro ma con partenza e arrivo fuori dal centro in spazi più ampi tipo Valencia, che potrebbe essere citylife o la nuova città dello sport stadio/ippodromo
CityLife non ha spazi adeguati, tutto molto bello, ma anche poco fruibile (per un evento di questo tipo, sia chiaro). Ed è fortemente limitante dal punto di vista degli accessi, con due sole linee di metro utilizzabili (contro le 3 più il passante che abbiamo in Porta Venezia). Per la nuova cittadella dello sport bisognerà attendere...
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andrea.basso
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Re: Milano Marathon - 07/04/2019

Messaggio da andrea.basso »

Ma la doccia? pensare a dei container è assurdo, una spesa inutile per una doccia ghiacciata per chi arriva fuori dai primi 100...
La doccia c’era, in Piscina Cozzi, 10 minuti a piedi dagli spogliatoi.

i cartelli marca km potrebbero posizionarsi ad un altezza che permetta, quando il gruppo è numeroso, di notarli?
Quest’anno erano già più alti rispetto al passato, ma sono d’accordo, non era sufficiente.

Tra i suggerimenti mi sento di aggiungere qualche mappa nei giardini con indicazione delle charity: ho vagato per un bel po' prima di trovare la mia, ed ho dovuto chiedere agli altri stand ma mi dicevano che la mappa che avevano è stata stravolta il giorno prima!
Da quanto ho capito il cantiere di Bulgari vicino al Planetario non ha rispettato i “confini” che doveva avere e per questo motivo siamo stati costretti a fare degli spostamenti al volo. Per il futuro penso ad un villaggio charity più delocalizzato che sfrutti tutta la superficie del parco.

1. Mi ha stupito che il venerdì pomeriggio l’ufficio informazioni del Comune di Milano sito in Galleria non disponesse di piantine dettagliate del percorso della maratona e anzi non sapesse in quali strade sarebbero transitati i runners e lamentasse una scarsissima comunicazione con gli organizzatori. È un evento della città, non degli organizzatori o degli sponsor.
Quando sarà un evento della città, allora avremo vinto. Per il momento non lo è. Stiamo facendo passi avanti? Sicuramente sì, ma non siamo ancora arrivati. E con questo non voglio dire che non sia anche colpa nostra.

2. La mattina della gara, sceso alla fermata Turati della gialla, mi aspettavo di trovare indicazioni, cartelli, oppure volontari che indicassero i percorsi più brevi verso i varchi di accesso alla “zona rossa” dei giardini Montanelli; e invece nulla, solo pioggia (ma questo ovviamente non dipende dagli organizzatori 😉) e pochissimi passanti a cui chiedere;
Concordo, la gestione della “viabilità esterna” dei runner è una delle criticità maggiori che abbiamo.

3. Una volta arrivato al P3, l’attesa di 30 minuti. Per carità, uno poi si mette a chiacchierare, ti confronti coi compagni di fila sulle maratone precedenti e future, e il tempo passa; come pure evidenti e lodevoli sono le misure di sicurezza da predisporre per un evento di questa portata e di questo richiamo mediatico; tuttavia, già se anziché un solo posto di controllo c’è ne fossero stati tre, i tempi di attesa si sarebbero ridotti a 10 minuti e la sacrosanta ritualità del pre-gara non avrebbe dovuto essere compressa;
Considera che c’erano 5 gate (P1-P5) ciascuno dei quali con due metal detector “a porta” al loro interno, per un totale di 10 gate. Creare attesa all’esterno vuol dire anche “diluire” l’accesso dei runner all’interno (spogliatoi, servizi igienici, ecc.). Da qualche parte il rallentamento c’è sempre, nel nostro caso è preferibile farlo a monte. Quindi un po’ è per necessità, un po’ per scelta.

4. Poi la gara. Veloce, per altri più che per me, ma questo non è un problema. Personalmente non ho apprezzato la parte di percorso extra-urbano (o forse mi esprimo male, scusate; forse è meglio dire di “estrema periferia”) compreso tra il km 19-20 (con addirittura il passaggio in quello che mi è sembrato un raccordo autostradale) e il 30-32. Ho trovato il tutto molto anonimo, non caratterizzante Milano; magari anche bello, nella parte in cui si fiancheggiavano bei parchi, ma certo avrei preferito una corsa più cittadina. Chiaro, questo avrebbe comportato chiudere strade, disagi maggiori per la cittadinanza e la circolazione, e mille altri aspetti organizzativi che probabilmente non conosco. Ma forse avrebbe fornito anche ai runner qualche elemento di distrazione in più, in una fase della gara in cui per molti si affacciano le prime crisi (ieri mi sono rivisto la registrazione della diretta Sky e vedendo le riprese personalmente non ricordavo affatto di essere passato per certe strade, tanto il paesaggio non mi aveva colpito);
Anche su questo punto c’è una risposta dettagliata in precedenza. Aggiungo un altro elemento, che a molti sfugge. Rispetto ad una maratona normale a Milano c’è la staffetta da gestire. E questo vuol dire trovare dei tratti di strada senza troppe curve, lunghi almeno 1.200 metri, vicini a fermate della metro, con spazi in prossimità per allestire un villaggio, ecc. E questo, ve lo garantisco, condiziona tantissimo le scelte.

5. Infine, a fine gara avevo bisogno di un po’ di ghiaccio al polpaccio, per una pizzicatina che avevo sentito negli ultimi km; vado..., gentilissimi, professionalissimi, ..tutto issimi..., solo che poi anziché farmi uscire da dove ero entrato (il che mi avrebbe permesso di rimescolarmi al flusso degli atleti appena arrivati e di passare a prendere il pacco gara con acqua, frutta, etc.), mi hanno fatto uscire da un altro varco che in pochi metri mi ha fatto arrivare direttamente alla parte dei Giardini dove c’erano deposito borse e spogliatoi..., e quindi alla fine non mi sono potuto prendere il pacco gara.
Hanno fatto una ca...ta! ;-)
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andrea.basso
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Re: Milano Marathon - 07/04/2019

Messaggio da andrea.basso »

Vedo che il tema della scenografia, poco cittadina, della periferia ovest ritorna. Con questi numeri non si riesce a fare un percorso meno periferico ? Questo ovviamente impattando sul trasporto pubblico, perchè i miracoli non si possono fare, anche se la rete delle metropolitane ormai è la migliore d'Italia.
Rimando alle risposte date in precedenza su questo tema.

E comunque la maggior parte delle attrazioni Milanesi sono già toccate, manca giusto un passaggio ai Navigli come nella maratona 2010 e 2011 (che però avveniva tipo al 33 esimo, in perfetto orario aperitivo, quindi eviterei
Il passaggio al 33esimo sui Navigli aveva scatenato l’INFERNO in quegli anni... A posteriori era una “cagata pazzesca” (per fortuna io non c’ero ancora ai tempi). Mi piacerebbe, ma è troppo impattante sulle linee tramviarie provenienti da Sud. Si potrebbe al massimo fare ad inizio gara, ma torniamo al problema della zona cambio (andrebbe fatta in Papiniano, ma vorrebbe dire annullare il mercato al sabato...).

- a mio avviso il percorso è ancora migliorabile. 1) Preferivo l'arrivo dell'anno scorso, nonostante la salitella ho trovato molto scenografico, per noi runner, il muro di pubblico in fondo ai bastioni, prima dell'ultima curva. 2) secondo me è un peccato non farci passare dalla zona isola-palazzo regione-piazza gae aulenti-bosco verticale (forse fattibile tagliando un po' del parco di Trenno, magari passandoci dentro anzichè circumnavigarlo come succede a Venezia al parco san Giuliano);
Già risposto in precedenza, purtroppo la viabilità interna al Parco di Trenno è stretta e soprattutto mancano ingressi/uscite agevoli a nord e a sud sulla viabilità esterna.

- foto. non penso sia colpa dell'organizzazione ma segnalo anch'io 47 foto. tante (almeno 12) con il passaggio in duomo. alcune veramente molto belle ma zero (zero) foto dell'arrivo. per questo motivo non le comprerò. forse fossi stato un turista anzichè un residente le avrei comprate comunque. 4/5 fotografi però ragazzi vanno piazzati all'arrivo dai...
I fotografi c’erano, sicuramente più di uno. Sono gli spazi che ormai sono limitati, il prossimo anno servirà il ponteggio.

- ristoro finale. forse si può fare di più. un po' triste il sacchettino con cracker/banana/mela. alla mia gara preferita (l'alpin cup al parco nord - quest'anno un trail di 25k) il ristoro finale alpino è una roba da pranzo di natale. una via di mezzo? spazio ai giardini di porta Venezia per fare qualcosa di meno triste ci sarebbe anche...
Sul contenuto del sacchetto si può sicuramente aggiungere qualcosa. Sulla formula invece è una scelta precisa. Considerate che per l’organizzatore – suona brutto a dirsi, ma sono sincero al 100% – l’obiettivo è “mandarvi fuori dalle palle” il più velocemente possibile. Questo non per cattiveria, ma per mantenere dei flussi scorrevoli, in primis per la sicurezza di tutti. Tutto quello che “rallenta” il flusso è un potenziale problema da risolvere.

- musica. paragone con Venezia impietoso... le postazioni deserte RDS a me non danno la carica che mi hanno dato tutte le band che sparavano musica live a ogni bar di paese lungo il brenta
Già risposto prima...

la soluzione definitiva della partenza secondo me è che i staffettisti devono assolutamente partire dopo i maratoneti o scaglionati.
Partono alle 9:45, il problema è gestire l’afflusso di persone e staffettisti che vogliono fare la foto tutti insieme prima di partire.

Sicuramente ci avrete già pensato, e probabilmente è di difficile realizzazione, ma è troppo chiedere di fare griglie anche in staffetta? Ovvio senza nessun tempo certificato ma semplicemente dichiarando all'iscrizione il presunto tempo di arrivo. I furbetti ci saranno sempre, ma almeno chi si metterebbe davanti in buona fede ci farebbe un pensierino e partirebbe in una posizione più consona.
Da un lato dico che la staffetta è non competitiva, quindi se trovi casino in partenza, chissene... Dall’altro ci ho pensato anch’io, il problema è che le griglie sarebbero basate su una dichiarazione arbitraria, e che lo staffettista è meno “acculturato” del maratoneta su queste tematiche-
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andrea.basso
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Re: Milano Marathon - 07/04/2019

Messaggio da andrea.basso »

bully ha scritto: 15 apr 2019, 15:38 Andrea B. frse lo avrai già letto ma sul blog di Franz Rossi ci sono belle parole sulla GMM per l'organizzazione e per la città (leggasi automobilisti @@ imbufaliti).

http://lacorsaattorno.blogautore.repubb ... lmente-ce/
No, mi era sfuggito. Grazie. :thumleft:
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Diego_21k
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Re: Milano Marathon - 07/04/2019

Messaggio da Diego_21k »

@andrea.basso sempre il migliore a sobbarcarti di pazienza nel rispondere.

Non sono intervenuto nel topic, ma posso dire la mia. Partecipo alla manifestazione dal 2011, quasi sempre in staffetta tranne 2017 e 2018 quando l'ho fatta tutta (anche se ho continuato ad organizzare staffette per i colleghi) e negli ultimi due anni ho fatto anche la School Marathon con i figli.

Siete in netta progressione, l'evento e' organizzato sempre meglio e il coinvolgimento della citta' e' sempre maggiore. Avanti cosi'!

Diego

p.s. per quanto riguarda le maglie, secondo me la qualita' si sente!
You will always miss 100% of the shots you don't take. (Wayne Gretzky)
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Re: Milano Marathon - 07/04/2019

Messaggio da manuel28 »

Bhe che dire? Io adoro quando interviene andrea.basso perchè fa capire quanto sia difficile organizzare una gara come una maratona. Risposte puntuali e precise a tutti, grazie davvero.

Domanda: ma quindi i controlli ai giardini alla mattina li fanno solo i maratoneti? I cittadini normali che portano a spasso il cane non vengono controllati? Se è così non capisco la logica...
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andrea.basso
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Re: Milano Marathon - 07/04/2019

Messaggio da andrea.basso »

No, tutte le persone che accedono al Parco (e più in generale all'area "protetta", che include anche Corso Venezia e alcune strade limitrofe) vengono controllate. Semplicemente, per i runner ci sono accessi preferenziali attrezzati con metal detector walk-through e altre soluzioni che velocizzano le operazioni, mentre sugli altri varchi è presente personale di security con metal detector manuale. Quello che cambia è la velocità, non il fatto che il controllo venga effettuato o meno.
cicciofuser
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Re: Milano Marathon - 07/04/2019

Messaggio da cicciofuser »

Oggi nella mailing list di tds c'era questo :

"Domenica 7 aprile: nella storia della maratona è una data destinata a essere incisa profondamente, almeno per quello che riguarda l’Italia, perché finalmente qualcuno ha dimostrato che anche nel nostro Paese si può correre forte, molto forte.

Anno dopo anno Roma e Milano hanno ingaggiato un’autentica guerra per il primato “all comers”, ossia il miglior tempo mai corso sul suolo nazionale e fino al 2017 la Capitale, pur con le difficoltà legate al fondo stradale in pavé del centro, deteneva entrambi i primati. Una leadership che a Milano non è mai andata giù, soprattutto all’organizzatore, che molto ha investito soprattutto a livello di idee per riportare il capoluogo lombardo al centro del panorama italiano e non solo.


Alla vigilia non erano pochi coloro che avevano storto il naso conoscendo i nomi dei protagonisti stranieri (diramati dall’organizzazione solo al sabato pomeriggio, mantenendo un alone di mistero non usuale) non valutando convenientemente il palmarés dei kenyani invitati. Che poi in gara si sono esaltati, dando vita a una battaglia a ritmi altissimi che ha portato il vincitore Titus Ekiru a sbriciolare il record della corsa e del suolo italiano abbassandolo di oltre 2 minuti, fino a 2h04’46”. Un tempo di altissimo valore, che ben poche città possono vantare tanto che Milano entra grazie a questa performance nella Top 10 delle città più veloci.


A mente fredda molti si sono chiesti quanti, in questa prestazione, siano i meriti del corridore e quanto sia invece attribuibile al tracciato. Va detto innanzitutto che il percorso 2019 è frutto di un lavoro partito da lontano, attraverso un progetto che vide implicato addirittura l’ex primatista mondiale Haile Gebrselassie, al quale venne chiesta una consulenza specifica su tutto ciò che serve per considerare un percorso realmente veloce. Sono state fatte ripetute ricerche per le varie strade, studiate traiettorie, valutato il numero di curve e di avvallamenti, le condizioni del manto stradale, per poi partorire un tracciato che si è subito rivelato veloce, ma non abbastanza. Già lo scorso anno Edwin Koech aveva corso in poco più di 2h07’, strappando lo scettro a Roma, ma non era ancora abbastanza: le piccole modifiche si sono rivelate decisive.


Fin qui il tracciato, ma molto del merito va ascritto anche al firmatario dell’impresa. Titus Ekiru non è un signor nessuno, in carriera aveva già vinto classiche come i 42,195 km di Siviglia nel 2017, di Città del Messico e Honolulu lo scorso anno (curiosamente nella gara hawaiiana disputata lo scorso dicembre, i vincitori furono Ekiru e la Kiplagat, gli stessi di Milano 2019) e il tempo stabilito a Milano gli permette di compiere un grande salto di qualità che si tradurrà innanzitutto in ingaggi fortemente più remunerativi e soprattutto nell’attenzione anche delle più grandi prove, quelle del World Marathon Majors, magari con un pensierino anche a una possibile convocazione mondiale. "
HOKA Arahi 6
Brooks Defyance 10
1km: 4:12 - 5km: 24:44 (08/04/2018) - 10km: 50:39 (08/04/2018) - km max: 16

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