Due gambe, due ruote.. Diario di un (quasi) triatleta

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Matteo R

Due gambe, due ruote.. Diario di un (quasi) triatleta

Messaggio da Matteo R »

Ciao a tutti...

Apro questo diario , che forse già rispecchia qualcosa che qui sul forum è stato affrontato in passato, oltre che per parlare di "me" (e sai che argomento) soprattutto per confrontarci, in modo spero costruttivo, su come coniugare varie discipline aerobiche mettendo però (e questa vorrebbe essere la "novità " rispetto ad altri post analoghi) la corsa come sport principale..

PREMETTO, A SCANSO DI EQUIVOCI, CHE NON STO INVENTANDO UN METODO / PROMUOVENDO NULLA...

Quindi qui sopra sentirete spesso parlare di "First"( perché è l'unico sistema "nero su bianco" che ho trovato in giro per coniugare varie discipline aerobiche (bici e nuoto in primis) ma che si occupi principalmente di corsa (e obiettivi "agonistici") )
Ma allo stesso modo citerò Brian Mc Kenzie e il suo "Speed Power Endurance" o "Thrive" di Brendan Brazier .. E ovviamente tanti tanti altri ancora..

Ma , ovviamente , ogni consiglio/suggerimento e quant'altro sarà ben accetto(su letture e consigli pratici)

Fatte le dovute e doverose premesse, : Perché questo diario? Intanto perché uno psicologo costa troppo :mrgreen:

Ma la scintilla principale viene dal voler dare voce a chi , come il sottoscritto, non riesce a stare senza corsa (e spararsi pure qualche gara ogni tanto) ma ,"solo" correndo , si annoia o si fa male o ,comunque, non si sente pienamente soddisfatto..

Parto quindi da me : 39 anni (ancora per tre mesi) dopo alti e bassi tra corsa e bici (e un peso che è meno regolare delle montagne russe di Gardand) , ho scoperto (o meglio riscoperto) che senza corsa non riesco a stare ma, ugualmente, non riesco nemmeno a rinunciare alle due ruote (e al gruppo di pazzi che mi accompagna nelle scorribande ciclistiche)..

Dato che ,tra lavoro e famiglia, "il tempo è tiranno" ho deciso di lanciarmi ,se così si può dire, nell'avventura di coniugare entrambe le discipline e vedere cosa salta fuori..

Come molti sapranno la bici richiede tantissimo tempo , la corsa ,spesso, nemmeno la metà ...

Della bici adoro la compagnia, il lato agonistico spesso quasi esasperato e la possibilità di "viaggiare" per ore in lungo e in largo per la provincia..

La corsa invece per me è introspezione, è comodità ma anche sfida continua con se stessi, con le proprie paure e limiti..

Insomma da una parte c'è il "bar sport" (la bici) e dall'altra un lungo mare silenzioso (la corsa)

Angeli e demoni..

Bella sfida penserete (e in effetti lo è)

Ma far convivere questi due mondi non è impossibile anzi, direi che rappresenta forse la scelta migliore che chiunque possa fare se,come il sottoscritto, ha bisogno dell'una e dell'altra "medicina" per star bene

Questo diario quindi nasce come riassunto,spero via via il meno noioso possibile, di due mondi in realtà per me molto vicini, ma per alcuni in antitesi (i puristi delle due ruote : "correre fa male, accorci la muscolatura".. I puristi della corsa : "andare in bici fa solo perdere tempo, alleni muscoli opposti che non servono e perdi elasticità")

Il tutto, ripeto almeno per me, con il (solo) principale scopo di correre senza farmi male, senza annoiarmi e con la voglia di cambiare (stravolgere?!?) un po' dei soliti schemi dell'una dell'altra disciplina (fondo si o no, ripetute sì o no ecc ecc)..

Per me è un nuovo inizio.. (Dopo quasi otto anni di running e circa 15 di bici .. Tra alti e bassi) .. Spero possa essere di ispirazione anche per altri..

Due settimane ,dopo l'ennesimo lavaggio di cervello, ho deciso di mettermi sotto seriamente con entrambe le discipline .. Quindi provvederò con l'aggiornarvi di volta in volta su quelle che saranno le gioie e i dolori di questo percorso ..

Spero ,e mi auguro davvero di cuore, che tutti (nessuno escluso) portino le loro esperienze qui sopra anche perché questo non vuol essere altro che un punto di incontro per chi ama non stare mai fermo, che sia su due gambe, due ruote (o dentro una piscina ..)

Per ora penso di avervi rubato anche troppo tempo ...

A presto :beer:
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Doriano Utente donatore Donatore
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Re: Due gambe, due ruote.. Diario di un (quasi) triatleta

Messaggio da Doriano »

buone...storie! :wink:
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simoc7
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Re: R: Due gambe, due ruote.. Diario di un (quasi) triatleta

Messaggio da simoc7 »

Come posso non seguire da buon appassionato del doppio sport? :beer:
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Ultra runner Naz 82
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Re: Due gambe, due ruote.. Diario di un (quasi) triatleta

Messaggio da Ultra runner Naz 82 »

Considerando il mio passato che in parte ha plasmato anche il presente...non posso che seguire! :wink:
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Re: Due gambe, due ruote.. Diario di un (quasi) triatleta

Messaggio da Fatdaddy »

...e questo mi sa che lo seguo! ;-)
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Re: Due gambe, due ruote.. Diario di un (quasi) triatleta

Messaggio da labboro »

Ti seguo , sono stato ( e in parte sono) un pessimo Ciclista. , prima di diventare un pessimo Podista :mrgreen:
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titti74
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Re: Due gambe, due ruote.. Diario di un (quasi) triatleta

Messaggio da titti74 »

E bravo Matteo!!! Seguo. :beer: :D
Chi ha un perché abbastanza forte può superare qualsiasi come
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SteVa72
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Re: Due gambe, due ruote.. Diario di un (quasi) triatleta

Messaggio da SteVa72 »

Io non ho mai sopportato andare in bici probabilmente per il peso importante che mi faceva mal sopportare lo sforzo necessario a superare che solo 2 metri di dislivello. In vita mia ho fatto qualche volta il giro del lago di Varese (su strada, allora la ciclabile non c'era, quindi 25 km mica una tappa del giro insomma) ma sempre con poco divertimento.
Quindi quel lato dell'esercizio fisico proprio non mi attira (come del resto non mi piace proprio nuotare, per motivi credo anche e soprattutto tecnici). Ma sul lato corsa...diciamo che riesco a gestirmi meglio (che è cmq tutto relativo)

Spesso ci si confronta sugli allenamenti quindi, pur avendo poco o nulla da dire su questa accoppiata, leggerò con interesse anche perchè sono convinto che un riscontro costante ti aiuti anche a tenere una linea più costante dopo aver provato molte alternative di approccio. Probabilmente, come per molti di noi, la migliore è una solo tua...e da qui la troverai!
Correre fa bene (cit.)

Il mio Diario Io corro aerobico
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Ora c'è il secondo capitolo Io corro aerobico e penso cardiocentrico
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Matteo R

Re: Due gambe, due ruote.. Diario di un (quasi) triatleta

Messaggio da Matteo R »

Grazie intanto per i feedback e le "aspettative".. Spero di non deludervi :afraid:

Stasera primo allenamento di bici della settimana .. Trattasi nello specifico di potenziamento su Spin Bike seguendo il Metodo PIT (preparazione invernale totale) creata da Fabrizio Pederzolli noto nell'ambiente ciclistico per essere ,oltre che tra gli ideatori di "Ciclismo passione " (magazine molto famoso nell'ambiente) , un grande ciclista ...

Adoro questo metodo perché , rispetto a quello che si può trovare nelle varie palestre che si occupano di spinning, è specificatamente fatto da ciclisti per ciclisti.. Insomma un altro mondo rispetto alle classiche sedute "modaiole" che si trovano in molti ambienti fitness :-"

Sono sedute che non vanno mai oltre l'ora e 20 quindi perfette per chi ha poco tempo e desidera privilegiare la qualità rispetto alla quantità (che farà poi nel weekend con le uscite lunghe )

.. E proprio l'allenamento di oggi mi offe il "fianco " per trattare il primo argomento tecnico di questo diario : la FORZA nel ciclismo e le varie applicazioni pratiche nella corsa..

Non voglio ovviamente mettermi a redigere un trattato (noiosissimo) di fisiologia o altro..

Quindi andrò subito al sodo : per fare forza occorre fare forza..

Ma dai ? ](*,)

Il provlema è che la forza, nel ciclismo, è tutt'altra cosa rispetto alla forza nel podismo..

Perché ? Bè innanzitutto perché nel ciclismo la forza si usa moooooolto di più ..
Senza voler citare 1500 fonti diciamo che "la maggior parte" degli studiosi si assesta sula comoda percentuale del 50%.. Nel ciclismo si usa circa il 50% della forza massimale (nel podismo circa il 20).. Anche se per me si va ben oltre il 50% (vedi salite toste/cronometro o scatti a tutta)

Son percentuali che buttate lì non vogliono dire molto, in realtà nascondono mondi molto lontani

Intanto nel ciclismo abbiamo due tipi di forza (assunto che potrebbe comunque essere mutuato anche in altri sport aerobici, podismo compreso ma in modo molto differente) :1) la forza resistente ;2) quella esplosiva / massimale

Nei miei allenamenti del "metodo"'di cui sopra sto allenando,e andrò avanti così ancora per 2 mesi, la seconda..

Perché è importante? Perché , come diceva Gimondi, serve a tirar su i "Galun" (le cosce) ..
Tutti, immagino, abbiamo negli occhi le gambe spesso da culturisti di molti ciclisti professionisti.. Ecco la forza massimale/esplosiva (vedi anche i vari 100metristi) serve proprio a questo..

E come si fa? Come dicevo la bici è un mondo a parte rispetto al podismo .. Si parla di watt , e, (suono di trombe) di percentuali di soglia..

Già perché, allenandomi spesso con il cardio in bici (ma questo sarà argomento che tratterò in un altro intervento) io sposo la "setta" di chi in bici non usa le percentuali rispetto alla fcmax ma quelli che si basano sulla soglia anaerobica (e da lì calcolano le varie percentuali di allenamento : fondo lungo= 80% della fc di soglia.. Fondo medio = 85 della fc di soglia ecc ecc)

Perché preferisco la soglia anaerobica? Perché mi convince molto (nel senso che nella pratica l'ho trovato come sistema che meglio funziona per me) l'idea che la forza massimale intasa il muscolo di tossine e acido lattico che difficilmente si smaltire .. Più mi avvicino alla soglia meno riesco a spingere e meno riesco a spingere meno sto facendo un esercizio utile (spero di essermi spiegato)

La forza poi va fatta a basse rpm.. Serve per capire come "pedalare bene".. La famosa pedalata rotonda.. Serve a capire, come dice Fabrizio, che la pedalata non è fatta solo di spinta ma anche di trazione (cosa che molti manco sanno cos'è).. Occorre "grattare " il terreno, far girare la caviglia, spingere bene con i glutei

Questo principio (per chi è pratico di paslestra) lo seguono anche i culturisti : poche ripetute ma con carichi massimali ..

A conferma che quanto detto sopra non sono fregnacce, ho avute conferme che questo sistema viene utilizzato non solo da molti miei amici ex pro o dilettanti, ma in un articolo della Gazzetta di due anni fa su Nibali, si diceva che analizzando i dati del suo computerino su 365 giorni tra forse e allenamenti, È STATO IN SOGLIA SOLO PER 24 Ore..

Immagino che se analizzassimo quello di molti podisti il risultato sarebbe diametralmente opposto ..

Questo per farvi capire come viene "stigmatizzata" la soglia nel ciclismo e quanto raramente ci si spinga fin la (o oltre)..anche se ,scommetto, molti di voi avrebbero detto il contrario..

Nel podismo ha senso tutto ciò? Per me si (PER ME.. Ripeto, prima che qualcuno mi tacci per quello che sta creando metodi di allenamento "omnibus").. Io facendo forza ho sempre tratto grandissimo vantaggio nella corsa, tanto da ricavarne non solo benefici in termini di velocità assoluta (spingi di più) ma anche di resistenza ...

E su questo ultimo punto vi lascio un po in sospeso perché è cosa di cui parlerò più avanti (anche perché sennò va a finire che vi dico tutto in un unico post e possiamo già chiudere il diario qui :mrgreen: )

In conclusione mi sembra giusto anche dare un po di numeri:

In bici a quanto va allenata la forza ? La finestra ideale, come la chiama Fabrizio, si assesta tra il 75% e l'85 della fcmax o, come piace a me,tra l'85% e il 92% della soglia..

Come vedete sono percentuali ben lontane dal massimo accumulo di acido lattico.. Ora chiedetevi a quanto fate le ripetute a piedi.. E capite perché bici e corsa sono due mondi che appartengo a sistemi solari diversi

Alla prox
Buona serata :beer:
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mb70
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Re: Due gambe, due ruote.. Diario di un (quasi) triatleta

Messaggio da mb70 »

Leggo con molto interesse così capisco anche la sequenza dei tuoi allenamenti su strava. Bravo!
9/2014 10K 50'51"
10/2014 Mezza di Arezzo 1h53'53''
10/2015 Munchen Marathon 4h46''
08/2018 ricostruzione lca
10/2019 5k 24'28"
Meglio correre il rischio di non farcela che rimpiangere di non aver avuto il coraggio

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