[DIARIO] L'improbabile corridore.

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[DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da JJruns »

19 NOVEMBRE 2017: Last 10Km Cangrande Marathon (Verona)

Ore 5.22: ennesimo sguardo alla sveglia. Niente da fare, di riaddormentarsi non se ne parla nemmeno. Quei led verdi mi stanno torturando da almeno 2 ore. Cioè da quando è emerso il primo pensiero cosciente dopo un sonno troppo leggero per essere riposante. E’ un pensiero veloce, davvero breve, ma efficacissimo: “Che idiota che sono”. Da lì a poche ore dovrei debuttare in una gara competitiva sui 10 km. Io. Che fino a 6 mesi fa reputavo semplicemente folle chiunque si mettesse a correre senza un valido motivo e, per valido motivo, intendo qualcosa come scappare dall'altare il giorno delle nozze.
Sono 10 km. Ovviamente consecutivi, mica a rate. 10 km equivalgono a 10.000 metri, diciamo 15.000 passi di una camminata normale. Ecco. Questo rende l’idea. Ci ho pensato un po’, due conti veloci mi dicono che 15.000 passi li facevo tipo una settimana. Ora, la mia J idiota ha convinto l’altra J pollastra e insieme faranno sti 10 km. E non piano piano. Macché: è una competitiva, figurati se andrò piano piano. Sputerò 3 o 4 volte i polmoni, lo so già. E di mattina presto, per di più. Tra l’altro, bel periodo, Novembre, che notoriamente a Verona riserva temperature caraibiche.

Ore 5.28: decido che se guardo la sveglia un’altra volta ne va della sua incolumità. E della mia pure visto che, fracassandola, sveglierei la santa donna dormiente poco più in là. Sì, è vero, mi ha sposato seppur in un momento di scarsa lucidità, non c’è altra spiegazione, ma è anche vero che guai a svegliarla durante il sacro riposo notturno, in quel caso la lucidità le tornerebbe istantaneamente assumendo nei mie confronti le fattezze di Jack Nickolson in Shining. E allora, mi alzo. J dice a J che forse è un po’ prestino per prepararsi, mancano più di tre ore e mezza alla partenza della gara. Ok - dice allora J - se vuoi stiamo in piedi in soggiorno e continuiamo a girare intorno al tavolo. Il solito polemico - ribatte J. Beh.. vabbè, intanto facciamo colazione e cominciamo a pensare a qualche plausibile giustificazione da usare quando comunicheremo a chi ne è a conoscenza che con ‘sto picchio che facciamo 10 km di corsa a tutta.

Ore 6.05: colazione fatta. Colazione… diciamo più spuntino, quel deficiente di stomaco ha mandato allegramente a quel paese le due J e più di due biscotti non ha ingerito. Amen, ciccia corporea in ordine sparso ne ho a sufficienza. Mo che faccio? Ok, mi vesto. No, prima una sigaretta sul balcone così stabilisco il primo contatto con la temperatura esterna. Ottima idea - dice J a J - una sigaretta prima di una 10 km competitiva è quello che ci vuole, l’ho sempre detto che sei un genio.

Ore 6.28: vestito, colazionato, stressato, intabaccato, pronto. Esco di casa, c’è ancora buio. Per di più, è domenica mattina, anche gli ultimi tiratardi del sabato sera sono ormai rientrati. E quindi c’è un silenzio totale, nessuno, ma proprio nessuno in giro. Ottima situazione per riprendere a riflettere su questa pazzia. Ma non posso più tornare indietro, aprendo la porta di casa sveglierei la santa Nickolson di cui prima e voglio evitare le drammatiche conseguenze. Idea! Trovare la prima pasticceria aperta ed infilarcisi per le successive 4 ore. Al rientro rotolarsi nel giardino del parco sotto casa al fine di simulare un’epica impresa sportiva. Ok, è stato un bel sogno. Monto in macchina, segna 3 °C, accendo, parto verso Verona, solo dopo 300 metri mi accorgo di non aver acceso i fari. Tranquillo, J, stai tranquillo, è tutto sotto controllo. Male che vada oggi decedi eroicamente tra le vie di Verona.

Ore 7.02: parcheggio. Non che ci vogliano 34 minuti da casa mia al centro di Verona. Soprattutto, di domenica mattina. Ne bastano 15. Solo che ho girato e valutato 27 parcheggi diversi. Scendo, chiudo la macchina e mi incammino. Da zona Università a piazza Brà sono 10 minuti a piedi che faccio in compagnia di un po’ di gabbiani ancora mezzi addormentati sugli argini dell’Adige. Ho la netta e precisissima sensazione che mi stiano guardando un po’ male. Non che abbiano tutti i torti, eh.. Decido di essere un genio fino in fondo e mi accendo un’altra sigaretta. Odio le mezze misure, se uno è cretino, muoia Sansone con tutti i filistei. Ok, non c’entra molto, ma era una vita che volevo scriverlo.

Ore 7.15: arrivo in piazza Brà, se i gabbiani mi guardavano male, beh, è stato niente in confronto agli sguardi dei volontari che mi vedono come il primo dei rompi-maroni. Io: Scusi, posso consegnare il sacco personale? Uno di loro: Ehm.. può tornare fra 20 minuti? Siamo appena arrivati e i camion sono ancora chiusi! Io: Ah ok, mi scusi, sa, è la prima volta che faccio una corsa. Uno di loro (molto paziente): Gara. Si dice gara.

Ore 7:28: sto sudando. Ho cominciato a fare riscaldamento, ma farlo con una tuta felpata, cappellino in pile, sciarpetta, maglia termica, tight 3/4 e zainetto sulle spalle non è il massimo. Si rischia il punto di ebollizione del sangue. Allora, mi fermo a guardare piazza Brà, il Liston e i suoi tavolini vuoti, l’Arena silenziosa, i portoni con l’orologio avanti di 10 minuti, penso, chissà che non me li tirino giù 10 minuti dal tempo vergognoso che strapperò. C’è un’aria nuova, un’atmosfera irreale, sensazioni mai provate. Mah.. - attacca J - forse perché è la prima volta che ti trovo a quest’ora in Novembre di domenica in piazza Brà? Che dici? Il solito gretto razional-materialista - risponde J.

Ore 7.45: torno ai camion, stavolta il sacco me lo prendono e resto in tenuta da gara. E riprendo a scaldarmi. Freddino fa freddino, saranno 5 °C, non di più. Dai, muoviti, vedi almeno di non farti male. E poi dopo hai appuntamento con Pablo, un ottimistico forumer che si è messo d’impegno nell’aiutarmi. Faccio 3 giri dell’Arena, durante il terzo incrocio un Apollo nero che poi scoprirò essere il vincitore della mezza maratona. Ci ha messo un po’ più di me a finire la sua gara. Come dite? Lui ha fatto 11,095 km in più? Quisquilie, sempre lì a cercare il pelo nell’uovo…

Ore 8.10: anche un altro atleta forumer ha letto del meeting point con Pablo e mi riconosce, credo senza fatica essendo io, in maniera totalmente evidente, l’unico che, con gli atleti in piazza, c’entra come un fegatino alla veneziana in una tazza di caffelatte. E’ il buon Belvale che inizia subito ad incoraggiarmi. Sant’uomo. E con lui, Pablo che si unisce a noi dopo pochi minuti. Quattro chiacchiere con loro mi aiutano davvero tanto a sciogliere almeno un po’ la tensione. Poi, corricchiamo assieme per scaldarci un po’ e anche questo aiuta. Alla fine, ci separiamo anche perché la loro gara è la mezza che parte 10 minuti prima e in più c’è un bel casino con le griglie.

Ore 9.03: dopo il via della maratona e della mezza maratona mi avvicino alla partenza. C’è un caos fotonico e cerco di raggiungere la zona anteriore della griglia di partenza. Riesco ad arrivare alla quinta o sesta fila e mi accorgo di essere circondato da iscritti alla non competitiva. Che non capisco cosa ci facciano li. Non dovevano partire dietro ai 400 e passa iscritti della competitiva? Mah.. davvero, sta cosa non la comprendo. Soprattutto se mi trovo davanti 125 kg di simpatia fucsia inseriti in 156 cm. Ora, già sono sfigato di mio, non è che abbia proprio bisogno di ulteriori ostacoli.

Ore 9.14: lo speaker annuncia a gran voce che fra un po’ si parte, qualche minuto di ritardo per permettere ai ragazzi della maratona e della mezza di prendere ancora un po’ di vantaggio visto che, dice lo speaker, noi della 10 km terremo un ritmo folle all’inizio. Seee… come no. Chiudo gli occhi. Non basta, troppo rumore. Chiudo gli occhi e mi tappo le orecchie. Ok, ora va meglio, suoni attutiti, cosa pensi? Penso.. penso… penso che… sono felice ed emozionato. Ma pensa te. A 48 anni che ti doveva capitare. Sorrido, in maniera abbastanza ebete credo. Ma ho controllato, nessuna foto o video compromettente. Apro gli occhi.. 3.. 2.. 1.. Viaaa… Partiti.
Scarto velocemente il gabibbo XS fucsia che avevo davanti e cerco di non farmi travolgere. Ma mi rendo subito conto che questo rischio è limitato sia dal fatto di essere riuscito a mettermi abbastanza avanti sia perché la partenza è in corso Porta Nuova la cui larghezza permette a ciascuno di prendere abbastanza velocemente il proprio ritmo.
Non so se si fa così, comunque scelgo di non guardare l’orologio, mi sembra che mi possa condizionare. E decido di andare a sensazione. Ehi J, come stai? Bene - risponde J - siamo stati un po’ troppo veloci i primi 2-300 metri, ma ora siamo proprio ok, continuiamo così. Arriviamo al cartello del 2° km e cedo alla tentazione, decido di dare un’occhiata al TomTom. E quasi svengo… Solo l’immagine di me stesso riverso a terra, deriso e calpestato da tutti compreso il Gabibbo XS, mi dà la forza di non cadere. Primi 2 km in 9:27, cioè 4:43 di media! Ritmo folle per me. Brutto idiota, morirai millemila km prima del traguardo. Lo sapevi di dover partire con calma, lo sapevi tu, te l’hanno detto anche Pablo e Belvale. Rallenta, stordito, o ti portano a casa a fettine sottili sottili! E comincia a tener sott’occhio il GPS. E così, niente, rallento. Faccio il 3° km fiancheggiando Castelvecchio e guardando là in fondo Porta Borsari, uno dei punti d’ingresso alla parte più antica della città. Mi sembra di aver rallentato tanto, tantissimo e invece faccio il 3° km in 4:55. Sempre troppo veloce. Cerco di individuare velocemente alcune frasi intelligenti da pronunciare ai soccorritori prima di schiattare, ma il vuoto pneumatico all’interno della mia scatola cranica non restituisce alcun segnale intelligente, tipo Seti@Home per intenderci. Vabbè.. In fin dei conti sto ancora bene, mi attacco ad un gruppetto e va a finire che accelero ancora. Quarto km in 4:44. Fuori di testa. Ma ora, i polmoni più che le gambe cominciano a presentare il conto. E gentilmente mi ricordano la genialità delle sigarette fumate prima. Rallento per forza di cose, non per scelta. Chiudo il 5° km in Lungadige San Giorgio, uno dei punti che più amo di Verona, in 4:56. Sto morendo. Però son contento, è un bel posto per schiattare. L’inizio del 6° km mi riserva l’unica cosa a cui non avevo pensato: i dislivelli! Oh, intendiamoci, si tratta di pochi metri, ma la pendenza di Ponte Pietra mi distrugge, sulla sommità del ponte credo di aver 200 battiti per minuto o giù di lì e naturalmente, nei 400-500 metri successivi la media crolla a 6 min/km. Chiudo il 6° km in 5:04 e milioni di vocine in coro mi cantano di quanto è bello fermarsi, riprendere a respirare come un cristiano, ringraziare tutto e tutti, girare i tacchi e tornarsene a casa. Non so da dove trovo la forza di mandare a fanc.. una ad una quelle belle vocine e continuo. Continuo. Decido di non seguire più quelli che mi passano, metto la testa bassa e provo a respirare e correre bene (fico, come se sapessi come si fa). Mi accorgo che tanta forza me la sta dando una frase di Murakami di cui ho appena finito di leggere “L’arte di correre”. Continua a risuonarmi dentro. Me la ripeto come un mantra e credo di entrare quasi in uno stato di ipnosi per tutto il 7° e 8° km. ”Se non altro, fino alla fine non ha camminato”. Una, due, tre.. Dieci volte. Non camminare, se cammini ti ritiri. Piuttosto rallenta, fatti passare da tutti, ma non camminare. Boh.. Non lo so se è stato giusto impostarla così, magari se avessi camminato anche solo 50 metri, forse poi sarei ripartito più forte. Chi lo sa.. Però in quel momento ero sicuro che, se mi fossi fermato, non sarei più ripartito. ”Se non altro, fino alla fine non ha camminato”. Termino il 7° km passando da Corso Portoni Borsari e nel cuore di Verona, Piazza delle Erbe: tempo 5:07. Sto rallentando, ma non così tanto come temevo. Ora, nell’ottavo km si transita nel quartiere di Veronetta, lo conosco come le mie tasche, vi ho trascorso la mia infanzia e pre-adolescenza. Passare da quelle vie e continuare con il mantra mi aiuta a restare in questa sorta di ipnosi che cela un po’ lo stato pietoso di gambe e polmoni. Vai, Porta Vescovo, curva quasi a 180° per via XX Settembre, so che alla fine c’è Ponte Navi e da lì siamo quasi alla fine. Ho scollinato la vetta della convinzione. Adesso so che magari crollerò a velocità bradipe, ma in fondo ci arrivo correndo. E mi scopro a ridacchiare come un fesso. 8° km in 5:05. 9° km in 5:11. L’ultimo 10° km comincia in prossimità della spettacolare chiesa di San Fermo Maggiore, mi hanno battezzato li, ok, penso per un attimo, se muoio adesso mi ci fanno pure il funerale e chiudo un cerchio così perfetto che Giotto scansati. Stradone San Fermo a tutta, alla fine c’è il miraggio piazza Bra e relativa Arena. Ormai vado e non mi rendo nemmeno conto che sto rischiando di stare sotto il muro dei 50 minuti, risultato assolutamente impensabile solo 50 minuti prima appunto. Avrei dato del pazzo scatenato a chiunque me l’avesse pronosticato, anzi mi sa che a Pablo e Belvale gliel’ho pure detto che sono dei pazzi visto che me l’avevano indicato come probabile un tempo intorno ai 50. E così, perdo una manciata di secondi a dare il 5 ai ragazzi volontari quando siamo a circa 200-300 metri dall’arrivo. Forse erano giusto giusto quelli che mi servivano per fare 49 e rotti. Dopo mi dispiacerà un po’, ma tuttora penso che se lo meritassero e chissenefrega del muro dei 50 minuti. Corro dietro l’Arena e ancora sorrido. Eccolo, il traguardo. Ah no… c’è un altro arco dopo, devo arrivare fino là. Dai, è fatta. Fatta!!!! Nello stesso istante in cui mi fermo, tutte ma proprio tutte le parti del mio corpo, credo anche unghie, peli della barba, punti neri e i pochi capelli rimasti iniziano ad insultarmi nel peggiore dei modi, un turpiloquio che nemmeno nei peggiori bar di caracas (si dice così, vero?). Il TomTom dice che ho fatto 10,13 km in 50:14, TDS mi darà in real time 50:13. Assolutamente fantascientifico. Deve esserci stato un buco spazio-temporale nel percorso, buco che ho preso solo io. E invece, non mi resta che confermare una teoria alla quale non credevo molto, in gara si dà di più, non so dove, ma si trovano energie che non saranno mai disponibili in un semplice allenamento.
Gara finita: un sacco di gente brulica intorno a me, torno a prendere il mio sacco, ora mi fa male dappertutto, pure a respirare troppo forte mi bruciano i polmoni. Mi cambio, credo di averci messo 40 minuti per infilarmi la tuta. Poi, piano piano, mi avvio alla macchina. La raggiungo, ancora incredulo. Apro, mi siedo. Mi vedo nello specchietto retrovisore. Quasi irriconoscibile. Ma così contento che, alla fine, ci è scappata pure una piccola lacrima. Ma pensa te… a 48 anni, chi l’avrebbe detto - dice J a J. Già - risponde J. Ora però ti trancio una tibia se lo rifai. Promesso: mai più, dice J. Si, si.. come no. :mrgreen: :mrgreen:
Corri! :D
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WhiteKenyan
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da WhiteKenyan »

=D> Complimenti! Racconto molto bello!
Link del mio diario: viewtopic.php?t=52482
10.000 :39'33" (3'57"/km) - Vola Ciampino 25/3/2018 -
21.097 :1h29'36" (4'14"/km) - RomaOstia halfmarathon 11/03/2018 -
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corriFabriCorri
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da corriFabriCorri »

Bellissimo :D:D:D
Complimenti!
10 Km - 44'33" - Elephant Run 2017
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mampr
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da mampr »

Bel racconto e bella gara!
Marco

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11k - 51'02" (Garmin VM10K - 22/10/2017)
21k - 1h41'44" (Cangrande Half Marathon - 19/11/2017)
41.7k - 4h03'58" (Firenze Marathon - 24/11/2019)
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Pippo72
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da Pippo72 »

Bravissimo, complimenti ! !

Inviato dal mio SM-J730F utilizzando Tapatalk
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Pescanoce
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da Pescanoce »

Bel racconto, mi ha allietato la colazione! E complimenti per il risultato!
But just because it burns, doesn't mean you're gonna die
You gotta get up and try, and try, and try
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Cagnulein
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da Cagnulein »

Gran bel racconto e complimenti per l'obiettivo portato a casa! Continua a scrivere mi raccomando!
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JJruns Utente donatore Donatore
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da JJruns »

Grazie a tutti per essere passati di qua e aver lasciato il vostro graditissimo commento. :beer:
In realtà, ci ho messo un bel pò a decidermi prima di pubblicare questo racconto, mi sembrava un po' presuntuoso per un lumacone come me.
Alla fine l'ho fatto per tutta una serie di motivi che mi sembra possano giustificare almeno in parte questa scelta:
- L'ho pubblicato come diario sia perchè nella sezione Gare non c'era un thread dedicato alla 10 Km della Cangrande ma anche perchè mi obbliga moralmente a continuare a tener traccia scritta di questa improvvisa e fantastica passione.
- Mi sono ricordato di quanto è stato stimolante per me leggere altri diari e spero di poter essere un po' d'aiuto anch'io raccontandomi. Poi, certo, dato che, da un punto di vista puramente tecnico la mia esperienza si può saltare a pie pari, ho dovuto giocoforza metterla più sul piano emozionale
- Mi sono divertito tantissimo nello scrivere questo racconto ripercorrendo tutta quella fantastica mattinata. Alla fine mi dispiaceva lasciare il tutto su un anonimo foglio Word che prima o poi sarebbe andato perso. Qui è al sicuro, grazie a RF.

Vediamo come va, tra lavoro e famiglia non è che il tempo libero abbondi, ma ho proprio voglia di scrivere di questa gioia che mi dà il correre e dove farlo se non in questo fantastico forum?

Prossimo obiettivo: 18 Febbraio 2018, Giulietta&Romeo Half Marathon. 21,097 km. Tutti insieme, uno dietro l'altro. :shock: :shock:
Corri! :D
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mampr
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da mampr »

Allora ci si inverte :D Io il 18/02 farò la Duo Marathon quindi gli ultimi 11 km della 21.
Marco

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11k - 51'02" (Garmin VM10K - 22/10/2017)
21k - 1h41'44" (Cangrande Half Marathon - 19/11/2017)
41.7k - 4h03'58" (Firenze Marathon - 24/11/2019)
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da JJruns »

Ok, mampr, fatti riconoscere così da prenderti al lazo e farmi trascinare... :mrgreen: :mrgreen:
Corri! :D
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