[Diario] Road to UltraTrail

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Valby
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da Valby »

Bel resoconto Victor! Nemmeno io riesco a capire quelli che devono piazzarsi facendo tappo. è brutto quando sei dietro e vieni rallentato, ma é altrettanto antipatico essere sorpassato da chi é più veloce di te, creando intoppi. è un equilibrio tra cultura sportiva e sensibilità organizzativa...

E chissà che non ci vediamo a Policoro... :)
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da victor76 »

Grazie, Valby... ma i tuoi racconti sono più spassosi, i miei sono abbastanza schematici :D
A Policoro io sono sempre già iscritto, come ci arriverò da queste feste non lo so ancora :pig:
5 km: 21'20'' (4'16''/km) ---10 km: 43'54'' (4'23''/km)
21 km: 1h35'29'' (4'32''/km) --- 30 km: 2h37'57'' (5'15''/km)
42 km: 4h07'29'' (5'52''/km)
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da victor76 »

Inizio il post augurando un buon anno a tutti coloro che hanno visitato e visiteranno il mio diario! :beer:
Tirando le somme del mio 2019 podistico direi che è stato abbastanza positivo in quanto ho raggiunto molti obiettivi che mi ero prefissato (vedi apposito 3d del forum).
In particolare:
1. evitare di infortunarmi :thumleft: ho avuto piccoli infortuni che non mi hanno mai impedito di correre se non per pochi giorni, ma quello che mi più mi ha limitato è stata la tosse estiva anche se non è da considerarsi proprio un infortunio...
2. km totali >2500 km :thumleft: fatti 2580
3. partecipare ad almeno 12 gare :thumleft: 12esima gara corsa in extremis il 29/12
4. esordire in una gara di ultratrail :thumleft: Cortina Trail completato con successo
5. correre una 6 ore facendo almeno 54 km (6'40''/km) :thumbdown: Ho fatto solo Curinga e ho fatto per 3 anni di fila sempre lo stesso chilometraggio...
6. correre una maratona sotto le 4h (5'41''/km) :thumbdown: Fatta solo Messina ad inizio anno senza prepararzione e come lungo... poi non ho più provato la distanza

Ho fissato quindi anche gli obiettivi del 2020 (vedi sempre apposito 3d del forum):
1) Evitare di infortunarmi (o almeno non avere infortuni che mi fermino oltre una settimana)
2) km totali >2700 km (200 km in più dell'obiettivo 2019)
3) partecipare nell'anno ad almeno 12 gare (stesso obiettivo del 2018, anche se il sogno sarebbe correrne 16 e arrivare a 100 gare totali)
4) partecipare ad almeno 2 ultra (nel 2019 ci sono riuscito e spero di rifarlo anche quest'anno)
5) correre una maratona sotto le 4h (5'41''/km) (ripropongo questo obiettivo ma sarà difficile perchè non ho maratone in programma...)
6) correre la 6 ore di Curinga facendo almeno 50 km (7'12''/km) (dopo aver fatto sempre 48 km in 3 anni consecutivi, vediamo se il 2020 sarà l'anno del miglioramento)

Inoltre, avendo fatto inaspettatamente anche il mio PB sulla mezza il 29/12, riporto anche il mio racconto su come ciò sia stato possibile. Anzi, come ciò sia stato possibile ancora non lo so :mrgreen:

Quando avevo inserito questa gara in calendario a fine novembre l'avevo fatto con l'intezione di correrla come test per poi fare una gara più tirata il 15 dicembre ad Eboli, ma a causa poi dello slittamento della data causa allerta meteo è successo il contrario. L'idea iniziale era quindi quella di partire col ritmo tenuto ad Eboli e poi dopo il 15° km valutare la condizione e decidere su che ritmo proseguire.
Ma il 29 dicembre non è una gran bella data in cui puntare ad un buon tempo tra grandi mangiate e bevute, sonno ridotto e gli ormai soliti ritmi influenzali e con l'aggiunta di un fastidio al bicipite femorale destro che mi fa riposare per cautela i due giorni precedenti alla gara. A ciò si è aggiunto la sera precedente anche un dolore al tibiale anteriore sinistro, arrivato per aver corso a freddo per 10 metri davanti casa... Con queste premesse decido la sera prima di andare alla gara e dopo cena mi preparo il borsone per la trasferta.
La gara parte tardi (9:45) quindi posso alzarmi ad un orario non mortale e partire con calma un paio d'ore prima. Faccio la colazione sperimentata nelle ultime gare, ossia doppia colazione di pane con burro di anacardi e una con miele. Sembra pesante ma mi ci sto trovando bene ultimamente e non ho poi bisogno di integrare in corsa.
Uscito da casa trovo una temperatura di 0°C, ma spero che a Policoro, essendo sul mare, le condizioni siano migliori. Arrivato sul posto i gradi esterni in effetti sono aumentati a 3, ma c'è una leggera pioggerellina accompagnata da un gelido vento che non mi fanno ben sperare. Vado a ritirare pettorale e pacco gara e incontro e saluto i miei compagnia di squadra Antonio, Emilio, Massimo e Fausta (che però non correrà oggi) e poi altri atleti di mia conoscenza quali Marco e da lontano Enrico. Fatta qualche foto di rito me ne torno in macchina con la speranza di riscaldarmi un po' perchè sento parecchio freddo. Qui accendo i riscaldamenti e inizio a pensare a cosa indossare per non sentire freddo e anche all'opposto per non corprirmi troppo e poi soffrire per il caldo. Alla fine decido di mettere sotto l a canotta societaria la termica a maniche corte come ad Eboli con l'aggiunta di una fascia per la testa e dei manicotti sulle braccia. Avrei dovuto mettere anche i guanti ma me ne dimentico...
Esco dall'auto all'ultimo momento e l'impatto col freddo esterno è abbastanza brusco. Mi metto subito a correre nel tentativo di riscaldarmi ma le mani diventano subito gelate. Incontro dopo un po' l'amico Luca e proseguo il riscaldamento con lui. Riesco a fare neanche 1,5 km che è già tempo di andare a posizionarsi nella partenza, la quale, a dispetto degli altri anni, parte con solo qualche minuto di ritardo i quali però sono sufficienti a rendermi le mani come due pezzi di ghiaccio, facendomi rimpiangere i guanti lasciati nel borsone.
Finalmente si parte e l'idea è quella di fare una gara tranquilla con Luca col quale abbiamo fatto di recente tempi molto simili. Vedo anche i pacer e decido che di impegnarmi a non farmi superare dai palloncini viola dell'1h40'. Nel primo chilometro l'andatura è abbastanza lenta (poco sotto i 5'/km) e ne approfitto per spostarmi nel gruppo e andare a salutare l'amico Enrico che ritorna finalmente a correre una mezza dopo aver avuto problemi di salute, concludendola pure con un buon tempo. Poi raggiungo nuovamente Luca e proseguo con lui per i primi due chilometri. Ho ancora le mani congelate e sento freddo per cui accelero un po' l'andatura per cercare di riscaldarmi prima lasciando un po' dietro Luca. Ci sono tanti atleti e quindi proseguo la mia gara raggiungendo e superando senza mai forzare chi mi sta davanti. Dal quarto km c'è la discesa che porta dal livello della città di Policoro alla zona sul livello del mare. Senza forzare faccio i 2 km di discesa a 4'20'' e stacco un gruppetto di atleti di una società di Altamura, che poi ritroverò in seguito. Arrivato al tratto in pianura vedo che sono abbastanza vicino ai palloncini arancioni dell'1h35' e cerco di tenere il ritmo intorno ai 4'20'' nel tentativo di avvicinarmi perchè ho pochi atleti nelle vicinanze e inizia a soffiare il solito vento che trovo ogni anno e vorrei essere più coperto dalle raffiche di vento. Tengo i 4'25'' per un paio di km e arrivo all'8°, ove è posizionato il cavalcavia che rappresenta la prima salita della gara. Lo oltrepasso abbastanza agevolmente perdendo solo qualche secondo rispetto al ritmo degli ultimi chilometri e staccando qualcuno che evidentemente non è abituato a correre in salita. 
Sul lungo e ventoso rettilineo successivo capisco che il percorso di quest'anno è stato modificato in quanto vedo dall'altro lato della strada i cartelli delle chilometriche, segno che prima o poi bisogna tornare indietro dalla stessa strada. Sto correndo da un paio di chilometri fianco a fianco con un atleta di una società di Bitritto, continuiamo a sorpassarci a vicenda e in tal modo riusciamo a tenere un ritmo abbastanza alto. Dopo l'11 incrociamo la testa della gara e incito l'amico Marco che si trova nel gruppetto dei primi. Al tredicesimo km si arriva all'Oasi WWF Herakleia e si fa inversioni di marcia. C'è anche allestito un ristoro di liquidi e solidi, ma non prendo nulla. Mi farò bastare fino a fine gara quei pochi sorsi d'acqua bevuti nei ristori precedenti. Nella via di ritorno incontro sia Luca sia Enrico e incito entrambi a non mollare, ma in realtà sono io che in quel tratto (14-15° km) sto mollando complice forse la lievissima salita del percorso. Ma è a questo punto che avviene la svolta della gara perchè da dietro mi riprende il gruppo di atleti di Altamura che avevo notato al 4° km e uno di loro mi chiede di unirmi a loro. Io rispondo che ci posso provare ma che non garantisco, ma incredibilmente le mie gambe vanno. Due di loro vanno spediti e io cerco di tenere il loro passo, mentre gli altri componenti del gruppo man mano si separano restando indietro. Più volte penso di mollarli e proseguire la gara ad un ritmo più tranquillo, ma ho voglia di finire in fretta questa lotta contro le folate di vento e non mollo.  Al 17° c'è di nuovo un cavalcavia da superare e uno dei ragazzi di Altamura dice a me e al suo compagno di squadra che ora lui andrà in progressione per scendere sotto l'1h35'. Dice al suo compagno che il peggio è ormai passato e che deve solo tenere questo ritmo. Io in realtà so che si sbaglia perchè conosco il percorso e so che la parte finale è quella più dura ma non ho fiato sufficiente per comunicarglielo. 
Restiamo in due e quando arriviamo sul cavalcavia il vento ci rallenta notevolmente. Cerchiamo di alternarci in testa al mini trenino ma la fatica si fa sentire. Per fortuna recuperiamo e sorpassiamo ancora qualche atleta che non ha più forze per proseguire nel ritmo tenuto nei primi km e questo ci spingi a non mollare. 
A metà del 19° km ecco il penultimo ostacolo del percorso: il sottopasso che permette di passare sotto la SS 106. La salita dopo la galleria è breve ma a quel punto della gara si fa sentire tutto, soprattutto in funzione del fatto che nella mia testa c'è già l'immagine della durissima ultima salita della gara che ci riporterà alla stessa quota della partenza e che inizierà dopo poche centinaia di metri. 
Col compagno di viaggio affrontiamo la salita a denti stretti e questo sarà il mio chilometro più lento della gara (4'52''). Per fortuna la salita è più corta degli altri anni perchè l'ultima breve rampetta è stata sostituita da un giro di circa un chilometro ad integrazione del tratto eliminato giù nell'oasi. Alla visione del traguardo le mie gambe abituate ai cambi di pendenza riescono subito ad uscire dall'imballaggio causatoi dalla salita, così aumento il passo e riesco a raggiungere e quasi a superare l'atleta che mi precede. Tagliato il traguardo mi mettono la medaglia al collo e corro a ringraziare i due atleti di Altamura che mi hanno permesso di fare un'ottima gara, poi scappo nella zona ristoro a prendere qualcosa. Cerco di mangiare una banana ma continuo a tossire di continuo, così prendo un tè caldo nel tentativo di riscaldarmi. Essendo vano anche questo, ricomincio a correre verso la macchina, salutando pure Luca che nel frattempo sta raggiungendo il traguardo.  
In macchina accendo i riscaldamenti e mi cambio velocemente e finalmente la tosse diminuisce e riesco a riscaldarmi un po' e a smettere di tremare. La cosa strana è che, eccetto i primi km, non ho mai sofferto il freddo in gara...
Poi controllo l'orologio che dice che ho fatto il mio nuovo personale sulla distanza. Mi sembra strano visto come avevo iniziata la gara e attendo l'uscita della classifica ufficiale per averne conferma. E così avverrà incredibilmente un'oretta dopo.
In conclusione sono riuscito a fare un nuovo primato in una distanza per cui non mi sono allenato, senza fare alcun lavoro di qualità negli ultimi 14 mesi e arrivandoci pure in condizioni precarie e con un clima pessimo. Forse la temperatura fredda ha pure aiutato la prestazione ma di sicuro il vento mi ha tolto diversi secondi preziosi. I malanni fisici invece durante la gara si sono fatti sentire poco: qualche fitta nella prima discesa al bicipite femorale dx e qualche dolorino occasionale dal 13° in poi al tibiale sinistro, ma niente che abbia influito negativamente sulla mia prestazione.
Anno concluso nel migliore dei modi, con raggiungimento dell'obiettivo prefissato ad inizio anno di correre 12 gare. Ora via con la programmazione del 2020, in cerca di nuove ed entusiasmanti avventure!
5 km: 21'20'' (4'16''/km) ---10 km: 43'54'' (4'23''/km)
21 km: 1h35'29'' (4'32''/km) --- 30 km: 2h37'57'' (5'15''/km)
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da gambacorta »

complimenti Victor, hai proprio chiuso l'anno in bellezza :thumleft:
…”quando l’uomo ha mete da raggiungere non può invecchiare” … cit. EF
fai correre anche tu il :pig: scopri->qui<-come!
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da victor76 »

Grazie, Gamba! Anche tu con la salita del Grappa (o ricordo male?) e con quella bella compagnia hai chiuso l'anno molto bene!
5 km: 21'20'' (4'16''/km) ---10 km: 43'54'' (4'23''/km)
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da gambacorta »

Grappa si certo :D , un classico di fine anno per liberar la mente :asd2:
…”quando l’uomo ha mete da raggiungere non può invecchiare” … cit. EF
fai correre anche tu il :pig: scopri->qui<-come!
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da victor76 »

Buongiorno a tutti!
Come già scritto in altri 3d, poco fa mi sono iscritto alla maratona di Roma. E' almeno la 3-4a volta che ci provo a farla, ma è sempre arrivato un infortunio ad impedirmelo.
Mi ero iscritto al forum nel 2010 con l'intendo proprio di "imparare" a correre con l'idea pazza che mi era venuta di andare a fare la maratona di Roma dopo qualche mese, partendo da qualcosa come 300 km di corsa all'anno nei soli mesi estivi. Poi un'infiammazione ad una caviglia mi ha bloccato per mesi.
Qualche anno dopo è arrivata la pubalgia....
E quando ci ho riprovato l'ultima volta, ho aperto appunto questo 3d come stimolo a fare bene, ma è arrivata la fascite plantare poco più di un mese prima della gara...
Da allora ho fatto due maratone ma sempre senza preparazione specifica e solo come lunghi o avventure dell'ultimo minuto.
E anche Roma stavolta la tratterò così, senza cambiare la mia preparazione attuale e facendo al massimo un paio di lunghi, che già normalmente faccio con cadenza mensile.
La maratona di Roma non sarà quindi una gara obiettivo del 2020, ma un normale lungo in mezzo ad una gita nella capitale con la famiglia, oltre che l'occasione per conoscere qualche nuovo forumendolo :beer:
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da Valby »

Sarà un piacere seguire la tua preparazione, ho notato (non mi faccio i fatti miei :D) che hai una certa discrepanza tra PB sulla mezza e sulla maratona, mi chiedo se ami troppo la mezza per dedicarti ai 42K, o sono state solo circostanze... per uno come me, che non si é ancora affacciato a tentare la Regina, é una curiosità molto interessante :D
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da victor76 »

Valby, grazie per l'interesse :D
Ti spiego subito il perchè della discrepanza.
In pratica quando ho provato a preparare la maratona non sono mai riuscito a terminare la preparazione per infortunio e non ho mai potuto correrla al ritmo prefissato in allenamento. Poi la maratona è uscita dai miei obiettivi essendo stata sostituita dall'amore per i trail, avendo capito che più correvo su terreno disconnessi meno ero soggetto ad infortuni. E più mi divertivo :mrgreen:
Nel 2017 però ho sentito parlare dell'UMF che si svolge ogni anno a Policoro (nel 2020 ci sarà sia la Winter Edition sia l'edizione normale a settembre) e mi sono iscritto all'ultimo momento alla distanza minima di gara, ossia alla 42 km. Era giugno e come unico lungo avevo fatto un "back to back" tra sabato e domenica di credo un 35 km complessivi in due giorni. Poi c'erano 30°C alla partenza, ho fatto la gara da solo perchè nessun altro era iscritto alla maratona delle 17 di quel sabato (ogni due ore in pratica si poteva partecipare ad una delle gare dell'evento quali 42 km, 6 ore, 12 ore, etc. ) e il percorso a circuito era pure tosto perchè c'erano dei tratti su sabbia. Insomma al 15°c sono già crollato e mi sono trasciano per altre svariate ore pur di raggiungere gli agognati 42 km, facendo però molti tratti camminando o seduto a riposarmi, concludendo le fatiche in ben 5 ore.
Ad inizio 2019 e una settimana prima della gara invece decido di iscrivermi alla mara di Messina. Anche in questo caso senza preparazione, ad eccezione di un lungo di 30 km fatto mi pare 15 giorni prima per accompagnare un'amica. Voglio fare la gara perchè a giugno ho Cortina e mi serve mettere chilometri sulle gambe. Parto ad un'andatura "lenta" intorno ai 5'30''-35'' e tengo bene fino al 32° poi inizio a sentire alle gambe il preavviso dei crampi. Siccome in caso di crampo rischio di non terminare la gara, sono costretto ogni tanto a fermarmi e fare stretching preventivo e perdo qualche minuto.
Diciamo che avrei potuto chiudere la gara in 3h55' mentre in tal modo l'ho chiusa in 4h07', ma ripeto il mio obiettivo non era quello di correrla velocemente ma solo quella di abituare le gambe a stare molto tempo in corsa.
Teoricamente potrei fare la mara in 3h30', ma non mi va di fare una lunga e estenuante preparazione specifica, quindi cercherò di fare si un lungo al mese, ma in pratica è proprio quello che faccio già normalmente.
E se dovessi beccare il muro al 35° so già che me lo sarei meritato ](*,) ma poco me ne importerà :D
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da Valby »

Grazie Victor!!! Molto interessante, sarà un prezioso tassello da considerare quel giorno che metterò in testa questa idea... sul trail, ho fatto solo una mezza con molti tratti sporchi (anche fangosi, circa 7 km) e... mi sono divertito un mondo! Mi sa che qualcuno breve me lo concederò prima o poi.
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