Telefilm
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- Ultramaratoneta
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Re: Telefilm
Mi sembra di ricordare che nella filmografia della Watson ci siano tanti titoli di ottimo livello, Harris e Skarsgard mi erano sconosciuti ma sono stati dei veri professionisti capaci di dare soprattutto la giusta misura ai loro personaggi.
Quando il vento ti è avverso, tu vai di bolina (R.Mercadini)
Sai oggi ho corso un pò
E perché diavolo l'hai fatto? Ti inseguivano o roba del genere? (Brittany runs a marathon)
Te Böta
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Re: Telefilm
Su Netflix non c'è.
Vista anche io, concordo coi complimenti.
Ora sto guardando Dark, serie Netflix tedesca sui viaggi nel tempo (e centrale nucleare).
3 stagioni, sono alla seconda.
This girl can.
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Re: Telefilm
Ok correggo.
Grazie della precisazione.
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Re: Telefilm
Era una serie fatta da HBO e Sky. Non so se è sull'ondemand di Sky.
Per lo share basta guardare il telecomando dei miei nonni. 1, 2 e 3 sono consumati che quasi non si legge più il numero. 4, 5 e 6 un po' consumati. 7, 8, 9 e 0 nuovi.
L'unico che azzarda superare il 6 è mio nonno con Rai Sport per il ciclismo. Ma quando ho sincronizzato la TV l'ho messo sull'11 così schiaccia due volte 1 e lo trova. Però così aumenta il consumo del Sacro 1 .
Per lo share basta guardare il telecomando dei miei nonni. 1, 2 e 3 sono consumati che quasi non si legge più il numero. 4, 5 e 6 un po' consumati. 7, 8, 9 e 0 nuovi.
L'unico che azzarda superare il 6 è mio nonno con Rai Sport per il ciclismo. Ma quando ho sincronizzato la TV l'ho messo sull'11 così schiaccia due volte 1 e lo trova. Però così aumenta il consumo del Sacro 1 .
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Re: Telefilm
Dopo tre divertenti stagioni di Unbreakable Kimmy Schmid ho visto quarta. Ed era molto deludente
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Re: Telefilm
Una serie fantasy noir politicamente correttissima con Orlando Bloom e Cara Delevingne: Carnival Row
A partire dalle cupe ambientazioni vittoriane e dalle atmosfere vagamente steampunk che si rifanno alla miriade di film e serie collocate in quel punto fondamentale della letteratura britannica che è la Londra del 1895, la trama parte raccontando della guerra che i vari regni degli uomini hanno condotto nelle terre dei fae, ovvero delle creature magiche (fata alate, simil-satiri con corna e zoccoli e molti altri), subito dopo averle scoperte: quando però la repubblica del Borgo, da sempre alleata con gli esseri fatati, si ritira dal conflitto lasciandoli in balia della violenta rappresaglia del Patto, si trova al contempo a dover ospitare la crescente immigrazione proveniente da quelle stesse terre magiche. La disperara popolazione locale, infatti, fugge in massa verso il Borgo, dove accetta i lavori più umili (fanno i camerieri, i macellai, spesso le prostitute) ma deve anche affrontare il crescente razzismo degli umani che li vedono come una minaccia
Carnival Row oscilla tra fantasy e period, tra noir e thriller quanto tra dramma e romance: la storia d’amore c’è perché sembra inserita a forza...
Il pregio maggiore di Carnival Row resta quello di vantare un buon budget e di averlo sfruttato bene per creare le belle scenografia, fotografia e i costumi di un mondo opprimente, dark ma suggestivo e pittoresco; il difetto più grande è di prendersi sul serio: priva di ironia – e di autoironia – finisce per impelagarsi nella critica sociale perdendosi nell’ennesima parabola sul razzismo tramite l’analogia con creature non umane – qui sono le fate, ma prima di loro ci sono stati i mutanti, i licantropi, i vampiri, gli alieni – e in quella politica, con un finale scontato e fatalista. Carnival Row è un fantasy noir (poco più) che guardabile
A partire dalle cupe ambientazioni vittoriane e dalle atmosfere vagamente steampunk che si rifanno alla miriade di film e serie collocate in quel punto fondamentale della letteratura britannica che è la Londra del 1895, la trama parte raccontando della guerra che i vari regni degli uomini hanno condotto nelle terre dei fae, ovvero delle creature magiche (fata alate, simil-satiri con corna e zoccoli e molti altri), subito dopo averle scoperte: quando però la repubblica del Borgo, da sempre alleata con gli esseri fatati, si ritira dal conflitto lasciandoli in balia della violenta rappresaglia del Patto, si trova al contempo a dover ospitare la crescente immigrazione proveniente da quelle stesse terre magiche. La disperara popolazione locale, infatti, fugge in massa verso il Borgo, dove accetta i lavori più umili (fanno i camerieri, i macellai, spesso le prostitute) ma deve anche affrontare il crescente razzismo degli umani che li vedono come una minaccia
Carnival Row oscilla tra fantasy e period, tra noir e thriller quanto tra dramma e romance: la storia d’amore c’è perché sembra inserita a forza...
Il pregio maggiore di Carnival Row resta quello di vantare un buon budget e di averlo sfruttato bene per creare le belle scenografia, fotografia e i costumi di un mondo opprimente, dark ma suggestivo e pittoresco; il difetto più grande è di prendersi sul serio: priva di ironia – e di autoironia – finisce per impelagarsi nella critica sociale perdendosi nell’ennesima parabola sul razzismo tramite l’analogia con creature non umane – qui sono le fate, ma prima di loro ci sono stati i mutanti, i licantropi, i vampiri, gli alieni – e in quella politica, con un finale scontato e fatalista. Carnival Row è un fantasy noir (poco più) che guardabile
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Re: Telefilm
Ho finito il cofanetto di 10 stagioni della storica serie Friends
Al confronto con HIMYM, TBBT o Modern Family sembra lentissima e poco divertente
Fino la 3za stagione era davvero pesante, poi si è riscaldata
Non avevo mai visto la serie dopo la ottava stagione.
PS ho servito il caffè a Schwimmer e Matthew Perry quando giravano le puntate a Londra. Lavoravo in un coffee shop tipo central Perk. Anzi, ero come Gunther
Al confronto con HIMYM, TBBT o Modern Family sembra lentissima e poco divertente
Fino la 3za stagione era davvero pesante, poi si è riscaldata
Non avevo mai visto la serie dopo la ottava stagione.
PS ho servito il caffè a Schwimmer e Matthew Perry quando giravano le puntate a Londra. Lavoravo in un coffee shop tipo central Perk. Anzi, ero come Gunther
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Re: Telefilm
Ho divorato con piacere The Young Pope con bravo come sempre Jude Law e poi la seconda stagione chiamata the new Pope con meno entusiasmo. Anche se John Malkovich è una garanzia....
Invece Upload e una serie incrocio tra The Good Place e Black Mirror. Così così
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Re: Telefilm
La serie dei papi molto bella, ho adorato anche Silvio Orlando, interpretazione magistrale!
"...Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori..."
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Re: Telefilm
Idem per me. Finito la serie oggileonardhomer ha scritto: ↑21 gen 2013, 15:06 A me è piaciuto anche I Pilastri della Terra: non l'ho trovato peggio del libro, perchè non l'ho letto