Fonte: Saucony Italia
In questi ultimi mesi tutte le aziende stanno puntando ad una diminuzione del peso e ad una diminuzione del differenziale tra tallone e avampiede.
Questo per molti runners (ma anche per alcuni negozianti...) equivale ad una diminuzione della protezione e dell'ammortizzazione che da la calzatura.
In realtà non è proprio così che stanno le cose! Diminuire peso e differenziale non vuol dire perdere protezione e ammortizzazione.
Protezione e ammortizzazione non sono dati dal peso della scarpa o da un differenziale rialzato (i classici 12mm), ma dai materiali che compongono la stessa.
L'Eva che forma l'intersuola, il sistema ammortizzante (nel nostro caso il Progrid o il Powergrid), il mesh che compone la tomaia, il sistema di contenimento del tallone, sono tutti fattori fondamentali che determinano la validità della scarpa (più che il peso...).
Nel nostro caso utilizziamo materiali e tecnologie di costruzione di prim'ordine:
- l'Eva che forma l'intersuola è una SSL Saucony Superlight Eva: è una speciale mescola di Eva soffiata, 15% più leggera della classica Eva che viene utilizzata nel mercato (questo non vuol dire che sia meno efficiente).
- Il Progrid: è una miscela di diverse schiume e gomme sintetiche incorporate nell'intersuola che garantiscono un'ottima ammortizzazione, dissipando lo shock dell'impatto a terra del piede.
Queste schiume e gomme sono molto leggere, resistenti e resilienti (la capacità di deformarsi della gomma e di ritornare velocemente alla posizione di partenza).
- Il Mesh è una rete di nylon leggerissima che froma la tomaia e che garantisce massima traspirabilità.
- Il Sauc Fit: è una particolare costruzione della scarpa che garantisce che il piede sia aderente all'intersuola, assecondandone però i naturali movimenti.
In pratica il tallone è bloccato mentre il resto del piede si può flettere per effettuare la rullata senza dover contrastare una tomaia troppo rigida e pesante.
Particolare attenzione va puntata al "famigerato" differenziale tra tallone e avampiede che, fino a qualche mese fa, era di 12mm per tutte le tipologie di scarpe (o quasi...).
Il passaggio da 12mm a 8mm è legato a studi biomeccanici effettuati sul campo ed in laboratorio.
Ci si è resi conto che, con il tallone abbassato di un 33%, ad un iniziale arretramento del baricentro del corpo, la nostra reazione ci porta ad un naturale avanzamento del peso del corpo (questo avviene in modo istintivo...).
Durante la corsa, l'avanzamento del peso del corpo ci porta ad assumere un assetto di corsa più orientato verso avanti e soprattutto ad appoggiare il piede maggiormente sulla parte centrale (sull'avampiede...).
L'avampiede è la parte "attiva" del nostro piede, quella che spinge, quella che da propulsione alla nostra corsa.
Un appoggio troppo sul tallone tende a frenare la rullata e quindi a creare degli attriti inutili e dispendiosi.
Con la diminuzione del differenziale non si è voluto rendere le scarpe meno protettive ma al contrario più reattive e leggere (togliendo materiale è evidente che la scarpa diventi più leggera).
In pratica non è la quantità di materiale che sta sotto i piedi che crea la protezione e l'ammortizzazione, ma la qualità e i sistemi ammortizzanti che vengono utilizzati.
Teniamo conto anche di un altro fattore: è vero che il tendine d'achille in questo modo è più allungato ma è anche vero che è meno contratto.
Anche la contrazione è uno stress per i nostri tendini che alla lunga può portare a delle infiammazioni difficili da guarire.
Molti ortopedici sconsigliano alle donne l'utilizzo delle scarpe con il tacco perchè creano instabilità all'articolazione tibio-tarsica con conseguenti infiammazioni ai tendini e lassità legamentosa.
Per quale ragione dobbiamo mettere troppo materiale sotto ai nostri talloni quando corriamo?
La posizione più naturale che il nostro piede può assumere quando ci muoviamo è appunto quella che prevede che il tallone sia in linea con l'avampiede (a differenziale 0 mm).
Un bravo osteopata e ortopedico una volta mi ha detto: "Se Dio voleva che avessimo il tallone più alto del resto del piede ci avrebbe fatto nascere con i tacchi!".
E' per quello che noi parliamo di Natural Running, più il differenziale si abbassa, più la corsa diventa naturale e tecnicamente corretta.
Queste teorie sono inoltre appoggiate da alcuni studi fatti in alcune importanti università straniere quali quella di Sidney e quella di S. Barbara in California, che hanno appurato che molti anni fa, quando le scarpe erano meno protettive, gli infortuni erano inferiori rispetto ad ora che si utilizzano scarpe troppo protettive e pesanti.
E' evidente che non possiamo passare in modo repentino dai 12mm ai 0mm.
Il nostro corpo ha bisogno di tempo per adattarsi, ci vuole quindi gradualità.
Però siamo fermamente convinti che la strada giusta sia questa: creare con le calzature quegli adattamenti biomeccanici che rendono il nostro modo di correre, più naturale, corretto ed efficacie (e quindi più sicuro...).
Togliendo un po' di materiale sotto il tallone, e rendendo la tomaia più leggera (avendo però il piede stabile dentro la calzatura), ecco che diminuisce anche il peso della scarpa.
Leggerezza che deve essere vista come un vantaggio (meno peso ci si porta via, meno si consuma).
Ormai sono quasi due anni che Saucony è uscita con la tecnologia 4mm (la prima Progrid Kinvara) e quasi un anno con la 8mm (Powergrid Triumph 9).
In questo periodo non abbiamo mai ricevuto segnalazioni di infortuni legati all'aggerimento della scarpa o al differenziale abbassato e molti runnes non riescono più ad utilizzare scarpe con i 12mm.