Mi fa specie che nessuno si sia fatto vivo oltre a jegger per questa gara mitica, la Sky per antonomasia, molto tecnica e dai cancelli severi, per dire io che sfangai le 8 ore per un pelo (pur in una giornata caldissima tanto che classificarono fino alle 9) adesso come adesso non partirei sereno con le 8h30' come tempo limite , il percorso e' divertente ma richiede grande attenzione.
Carlo mi raccomando i mezzi guanti, dei bastoncini si puo' fare a meno, e soprattutto almeno una baby bottle da 250 da riempire per sopravvivere tra i 13 ristori, se non l'avessi avuta mi sarei ritirato sicuramente!
Bravo jegger appena arrivato con qualche minuto di troppo rispetto alle 15.30, ma con il caldo sopra la norma ci può stare...e la soddisfazione non penso cambierà di molto
Che dire... non ho mai partecipato ad una gara così tosta.
La cosa bella è che tutto il paese di Corteno Golgi/Santicolo è coinvolto nell'organizzazione della corsa dai bambini ai vecchiotti e si vede che sono molto fieri della loro gara. Inoltre sono organizzatissimi. Si vede che non è una gara messa in piedi un paio di anni fa, ma che inizia invece ad avere una certa tradizione.
Grazie Freccia per i preziosi consigli che mi hai dato. Si sono rivelati molto utili e li ho in gran parte seguiti. Sono partito con zaino con giacca antipioggia (unica materiale obbligatorio), baby bottle, guanti e bastoncini. Ma ho visto partire gente in versione minimale con solo un mini kway. Molti poi tenevano i bastoncini a tracolla con un sistema fatto artigianalmente e che proverò a copiare per il futuro. Non mi sono arrischiato a partire senza bastoncini, mi danno troppo una mano in salita; soprattutto in quest'ultimo periodo in cui mi sentivo le gambe scariche e pesanti, segno che sto pagando troppo il caldo e gli allenamenti.
Venendo alla mia gara....mega ansia prima della partenza come al solito. Parto nelle retrovie.
Il piano è camminare fin da subito per mantenere le energie, ma quelli che ho attorno alla partenza sono preoccupati per il cancello stretto posto alla Cima Sellero, la cima Coppi della gara a 2700 e qualcosa metri di quota dopo 4h10' di gara.
Quindi se sono preoccupati loro, beh mi preoccupo pure io e se alla partenza corrono tutti, beh mi metto a correre pure io! (effetto gregge!). In fin dei conti all'inizio la salita è leggera.
Così facendo si inizia a guadagnare un po' alla volta quota, il percorso in salita non è nemmeno così difficile e tecnico ed i bastoncini mi danno una gran mano visto che sento le gambe vuote e che si muovono un po' per inerzia. Cerco di mantenermi sotto i 170 bpm e di non esagerare con stupidi sorpassi o cambi di ritmo, così facendo si arriva a circa 300/400 dalla cima. Qui lo scenario cambia. Il bosco ed i prati lasciano spazio alle pietre, agli sfasciumi ed alla neve.
Si inizia a far maggior fatica, ma un po' tutti la facciamo in questo purgatorio dantesco con i gradini scalinati nella neve. Arrivo in cima con quasi mezz'ora di anticipo sul cancello e penso fra me e me: -beh il più del lavoro è fatto, ora c'è un tratto mangia e bevi o e poi discesa. Faccio insomma una cazzata: sottovaluto il percorso e la quota e smetto praticamente di alimentarmi tranne qualche bicchiere di coca e qualche pezzetto di frutta secca.
In realtà il pezzo successivo è il più tosto, sono praticamente 13 km in cresta dove devi stare attento a come mettere i piedi altrimenti finisci di sotto e dove devi rimanere concentrato e carico di energie.
Io invece mi spengo letteralmente. Battiti bassissimi ed estrema fatica. Di camminare spedito in salita non se ne parla, di correre in discesa men che meno. Mi trascino, mi siedo ogni tanto a riprendere fiato e poi riprendo a camminare. Provo a corricchiare, ma non ne ho proprio. L'umore è nero, mi domando che ci faccio lì e che forse è meglio che mi trovi un altro hobby. Mi superano tutti, ma proprio tutti quelli che hanno superato il cancello. Non mi ritiro perché anche se mi ritirassi dovrei tornare giù a piedi per lo stesso percorso (cosa che sto già facendo). Così facendo guadagno i km mentre il cielo inizia ad incupirsi ed inizia una pioggerellina leggera.
Vengo raggiunto da una ragazza ad una decina di km dalla fine, mi dice che è la terzultima ad aver varcato il cancello ed è contentissima perché sa che ormai ce l'ha fatta. Lì grazie a lei mi si riaccende la lampadina, confronto il suo umore al mio e mi rendo conto che la stessa cosa vista da 2 prospettive diverse può apparire bianca o nera; tutto merito o colpa della mente. Al ristoro successivo mi metto a mangiare, un gel e una banana e finalmente riprendo fiducia.
Riprendo a corricchiare pure in salita e a divertirmi in discesa. Di lì il passo al traguardo è breve. Sforo di una decina di minuti il tempo massimo. Ma chissefrega, è stato un gran viaggio.
Complimenti davvero, ho visto il tracciato e i tuoi "momenti di spegnimento", fanno parte della gara anche loro, ma l'hai conclusa. Per molti sarebbe inimmaginabile anche presentarsi alla partenza, figurarsi finirla.
Grazie dei complimenti!
Con la pellaccia che hai Mauro l'avresti portata a casa senza tanti patemi.
Io mi sono innamorato di sta gara. mi sa che l'anno prossimo mi riiscrivo.