Un sunto della gara odierna, chilometro per chilometro:
1°km: Qualche secondo perso in partenza, dribbling vari per prendere velocità, il gps che dice 3'14"/km, ok, rallentiamo. Mi guardo intorno: il grigiume del cielo e di S. Donato sono quelli dei giorni buoni. Con calma il gruppo si sfoltisce. Scatta l'autolap dei vari gps, sento un podista affermare: "Siamo a 3'55", va bene così". Mmm, interessante. Diventiamo amici?
2°km: Mi francobollo al podista di cui sopra, che viaggia affiancato a un compagno di squadra. Visto che il primo ha pure il fiato per parlare, presumo che stia facendo da pacer al secondo. Il compare si limita a grugnire ogni tanto. Come biasimarlo. Nel frattempo mi chiedo se sia meglio scoppiare e rallentare o ritirarsi tout court.
3°km: Forse troppo concentrato sulla marcatura a uomo, forse già annebbiato dalla fatica, mi perdo il cartello del terzo km. Ma i due ometti in verde davanti a me tengono un passo regolare, a naso è il treno giusto per stare sotto i 40'. Fossimo nel ciclismo sarei un succhiaruote, ma visto che stiamo correndo, tecnicamente sarei un succhiapiedi, ma visto che si scade nel fetish, anche no.
4°km: La respirazione inizia a farsi pesante, i pensieri si incupiscono. Il passo è quello giusto (7'57" nel lap "doppio"), ma quanto durerà? E poi: quanto sono definiti i polpacci dei due ometti verdi davanti a me? Perché mi guardo intorno e vedo solo gente asciutta e tirata? Perché non ho tapasciato a 500m da casa? In compenso compare Bully di rosso vestito a incoraggiarmi a bordo strada: grazie!
5°km: Si rientra sul rettilineo principale, sento un tizio gridare "Brava, 20'01"!" a una ragazza poco lontana da me. Come intermedio non è affatto male, ma la sofferenza e l'apnea sono conclamate. Tra il sottoscritto e i due
men in green si frappongono altri podisti, forse pure loro convinti di aver beccato il treno giusto, mentre io annaspo e non trovo le forze per ricucire lo strappo. L'è 'ndàcia la quàja, come dicono a Cambridge.
6°km: Panico. Il trenino si allontana, mi trovo senza riferimenti. Guardo disperato il Polar, il quale mi dice che sto andando a 4'32" e poco dopo a 3'50" - che più o meno è come se sul display fosse comparso un dito medio. Rispunta Bully ("Ma come fa?" mi domando) e mi urla che sono a quota 22'. Per fortuna qualcuno mi supera, e ogni volta cerco di rilanciare l'azione per non perdere contatto. Il lap manuale è incoraggiante: 3'58".
7°km: Finalmente ho nuova gente dai polpacci definiti a cui stare in scia! Yay! Un podista Zeloforamagno, un ragazzotto dal ciuffo ondeggiante, un più maturo atleta in maglietta arancione. Provo a distrarmi: i tibiali non si stanno lamentando (bene), come ritmo dovrei essere in linea per i 40' (benone), ma i due ometti in verde sono sempre più lontani (male male). Lap manuale: 4' precisi.
8°km: "Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore". Le scarpe strisciano, sbattono e sollevano sassolini, il momento è critico. Sono ancora circondato dai miei nuovi amici per un giorno (Zelo, Ciuffo e Arancio), ma siamo sempre più lontani dal passo ideale. Il nostro calo è collettivo, ma la cosa non rappresenta fonte di gaudio. Come già successo al terzo, cicco il cartello di fine km. Il Polar dice che viaggio a 4'14" e questa volta so che ha ragione.
9°km: Il ragionamento principale è: sono arrivato fin qui, tanto vale arrivare in fondo. Ritirarsi ora non ha senso. Per scendere sotto i 40' ci sarà un'altra occasione (non a breve, perché col ca##o che mi sottopongo a un'altra tortura simile). La modalità è "salva il salvabile". Uno dei pochi aspetti positivi è che qualche podista in difficoltà lo superiamo, e ogni tanto si tratta di persone messe talmente male a livello respiratorio, che ti senti costretto ad accelerare - o almeno a non rallentare ulteriormente - per non avere il loro rantolo satanico nelle orecchie. Il doppio lap è negativo ma non catastrofico: 8'10".
10°km: Dai tempi della Corrilambro 2016 c'è la tradizione della volata. A me piacerebbe tanto rispettarla, questa tradizione. Accelero, di nervi più che di gambe (ormai pesanti), e al tempo stesso penso che sono partito troppo presto. Mi metto alle spalle i compagni del gruppetto. Intorno ai -400m compare dal nulla Tytanico - l'incoraggiamento dà morale e allora cerco di continuare la progressione. Ma quando entro in pista per i 200m finali le energie sono finite, sento alle spalle i respiri delle iene che hanno visto la preda. Mi passano in due o tre, Ciuffo con estrema nonchalance, mentre Arancio mi affianca proprio sulla linea dell'arrivo.
Blocco il Polar ai 40'17", il risultato ufficiale sarà 40'12".
In ordine di comparsa, menzioni per:
@friz e @Mod per il cazzeggio pre-gara e il riscaldamento in compagnia
@suso che passa dalle maratone alle 10k come se nulla fosse
@uro e i piacevoli complimenti pre-gara ("No ma comunque sei sempre più magro eh!")
@bully encomiabile lungo il percorso
@tytanico ospite a sorpresa, ferito nell'orgoglio e ora costretto a riprendere a macinare chilometri
@mapina incrociata nel post-gara
Tanto vi dovevo
PS: gli ometti in verde, ho scoperto poi, fanno parte del Circolo Atletica Guardia di Finanza

e hanno chiuso in 39'39" - C.V.D.
PPS: al momento ho l'intera gamba destra che invoca pietà, dalla chiappa al malleolo. A domani per il racconto - altrettanto pregno di sofferenza - di come sarò sceso dal letto e dalle scale.
