Ho fatto il Test Conconi + Test Lattato: vi racconto ...

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armandos
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Re: Ho fatto il Test Conconi + Test Lattato: vi racconto ...

Messaggio da armandos »

Bravo Grid, bel test =D>
Ecco perché domenica mattina alle 7,15 andavi come un razzo :mrgreen:
Ciao Paolo...
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Albertozan
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Re: Ho fatto il Test Conconi + Test Lattato: vi racconto ...

Messaggio da Albertozan »

Bravo Carlo bel post e pieno di interventi interessanti!! =D> =D>

Sono d'accordo con Keeponrunning per la poca attendibilità del test in questione....e questo per il semplice fatto che è facile sbagliare il protocollo con vari errori di misurazione.


Come dice Run Franz Run anche secondo me la linea poteva essere tracciata in maniera differente portando quindi a differenti risultati.....
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Keeponrunning
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Re: Ho fatto il Test Conconi + Test Lattato: vi racconto ...

Messaggio da Keeponrunning »

Albertozan ha scritto:Bravo Carlo bel post e pieno di interventi interessanti!! =D> =D>

Sono d'accordo con Keeponrunning per la poca attendibilità del test in questione....e questo per il semplice fatto che è facile sbagliare il protocollo con vari errori di misurazione.


Come dice Run Franz Run anche secondo me la linea poteva essere tracciata in maniera differente portando quindi a differenti risultati.....
Condivido anche io, solitamente i primi due punti della curva sono eliminati e la tracciatura parte dal terzo. Ritornando al protocollo consigliato per il test del lattato ci sono diverse strategie per avere la certezza di "beccare" la reale soglia. Però serve un po' di teoria per capire il motivo delle scelte. Storicamente, come dicevo sopra, l'utilizzo del lattato come misura dell'intensità dello sforzo e quindi come definizione delle andature si deve a Aloise Mader. Mader testando un numero considerevole di atleti di diversi sport e diverso livello si accorse che circa l'80% di questi quando raggiungeva una concentrazione pari a 4 mmol/l di lattato poteva sostenere lo sforzo per un tempo limitato. Pensò quindi di individuare, normativamente, le 4 mmol/l come soglia oltre la quale si verifica un accumulo di lattato che corrisponde ad uno scadimento della prestazione. Notiamo che Mader non ha mai detto che l'accumulo del lattato provoca l'affaticamento muscolare o l'ipossia, fu Wasserman che sostenne che si creava una situazione di deficit di ossigeno a livello muscolare e coniò l'infelice definizione di soglia anaerobica. In realtà studi successivi hanno dimostrato che il lattato protegge il muscolo e che è l'acidificazione e la presenza si ioni potassio che inducono la fatica muscolare. I più accorti oggi utilizzano soglia del lattato per riferirsi ad una condizione per cui c'è un perfetto equilibrio tra lattato prodotto e lattato smaltito. Spesso si usa anche MLSS (maxiaml Lactate steady state) per indicare la condizione di equilibrio. Torniamo ora a Mader, c'è un problema, infatti rimane un 20% di persone per cui la regola delle 4 mmol/l e anche per quelle per cui la regola funziona, mano a mano che procedono con allenamenti di resistenza, il valore della soglia tende a diminuire. In pratica dopo un buon programma di resistenza la soglia si trova ad esempio a 3 mmol/l. Per i maratoneti di alto livello i valori oscillano spesso tra 2 e 3 mmol/l. Come risolvere il dilemma? Ci ha pensato un allenatore e ricercatore sconosciuto ai più che ha scritto un librettino (The science of winning) che è un capolavoro sul metabolismo del lattato. Il ricercatore si chiama Jan Olbrecht e per capire di chi parliamo si pensi che in occasione delle olimpiadi di Atene 2004, su quaranta atleti sotto la sua supervisione, ventisette tornarono a casa con una medaglia al collo!! Ad ogni modo questo signore in base alle ricerche di un altro mostro sacro tal Brooks, dimostrò che la soglia del lattato si sposta in base al tipo di allenamento che si pratica perché il lattato è una fonte di energia utilizzata dalle fibre lente e quindi più ci si allena per la resistenza e più aumenta la capacità di utilizzare e quindi smaltire il lattato, questo porta ad abbassare la concentrazione alla quale si stabilisce l'equilibrio e dimostra anche che non è il lattato che determina lo scadimento della prestazione. Al contrario quando ci si allena molto a livello lattacido la soglia aumenta. Torniamo ora ai vari protocolli. Il prelievo del lattato durante il test Conconi è fuorviante perché gli step sono talmente brevi che non consentono al lattato di stabilizzarsi. Mader aveva raccomandato intervalli minimi di 5', mentre recentemente si è notato che in molti casi occorrono addirittura 20'. Che fare allora? La strategia migliore sarebbe quella di individuare le 4 mmol/l con test incrementale alla Mader come i 5x2000m proposti da Arcellli e Impellizzeri. Ottenuto il valore si fanno eseguire in giorni diversi tre prove continuate su 20'. Una ad una velocità leggermente inferiore a quella corrispondente alle 4 mmol/l, una alle 4 mmol/l ed eventualmente una a velocità superiore. Durante i 20' si effettuano dei prelievi di lattato e si controlla che l'andamento sia costante e non arrivi ad aumentare di 1 mmol/l. Un altro modo è quello di fare un test indiretto, come la corsa sui 30' massimale e poi ripetere le prove da 20' come sopra. Domanda fondamentale, ma per un amatore che ha un passo da 3'.30" al km o superiore si hanno dei reali vantaggi. No. C'è un parametro relativo all'allenamento che si chiama tROI (training return of investement) che dice quanto si beneficia dell'allenamento. E' dimostrato che il tROI si riduce al crescere del livello dell'atleta. In soldoni se un "tapascione" per migliorare ha un forbice di andature che possono variare notevolmente un alteta di vertice ha necessità di tarare le andature a livello di pochi secondi, poiché questi bastano per determinare un diverso tipo di adattamento. Quindi nel mondo amatoriale i test indiretti vanno benessimo per stabilire le andature e sembra che il T30, ovvero la corsa massimale per 30', sia quello più affidabile per stabilire sia la velocità di soglia che la frequenza cardiaca corrispondente.

8)
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madeinjapan
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Re: Ho fatto il Test Conconi + Test Lattato: vi racconto ...

Messaggio da madeinjapan »

Keeponrunning ha scritto:Quindi nel mondo amatoriale i test indiretti vanno benessimo per stabilire le andature e sembra che il T30, ovvero la corsa massimale per 30', sia quello più affidabile per stabilire sia la velocità di soglia che la frequenza cardiaca corrispondente.
Peccato che la maggior parte delle tabelle di allenamento siano tarate sui 10 km o 60'
Venti giorni fa ho corso una 7,5 km in 29'53'' direi che come test dei 30' potrebbe andare :wink: come dovrei calcolare le andature secondo te?
Il dolore è il modo con cui il corpo si sbarazza della debolezza (Dean Karnazes)
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Keeponrunning
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Re: Ho fatto il Test Conconi + Test Lattato: vi racconto ...

Messaggio da Keeponrunning »

madeinjapan ha scritto:
Keeponrunning ha scritto:Quindi nel mondo amatoriale i test indiretti vanno benessimo per stabilire le andature e sembra che il T30, ovvero la corsa massimale per 30', sia quello più affidabile per stabilire sia la velocità di soglia che la frequenza cardiaca corrispondente.
Peccato che la maggior parte delle tabelle di allenamento siano tarate sui 10 km o 60'
Venti giorni fa ho corso una 7,5 km in 29'53'' direi che come test dei 30' potrebbe andare :wink: come dovrei calcolare le andature secondo te?
Spaccata a 15km/h corrispondente a 4'/km.

Le andature sono:

fondo lento tra 4'.48" e 4'.40"
fondo medio tra 4'.35" e 4'.20"
fondo veloce tra 4'.04" e 4'

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madeinjapan
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Re: Ho fatto il Test Conconi + Test Lattato: vi racconto ...

Messaggio da madeinjapan »

Keeponrunning ha scritto:
Spaccata a 15km/h corrispondente a 4'/km.

Le andature sono:

fondo lento tra 4'.48" e 4'.40"
fondo medio tra 4'.35" e 4'.20"
fondo veloce tra 4'.04" e 4'

8)
Che più o meno sono quelle che ho utlizzato per preparare la deejay ten di doemnica 8)
anche se mi sembra un po' troppa la differenza tra fondo medio e fondo veloce :nonzo:
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Keeponrunning
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Re: Ho fatto il Test Conconi + Test Lattato: vi racconto ...

Messaggio da Keeponrunning »

madeinjapan ha scritto:
Keeponrunning ha scritto:
Spaccata a 15km/h corrispondente a 4'/km.

Le andature sono:

fondo lento tra 4'.48" e 4'.40"
fondo medio tra 4'.35" e 4'.20"
fondo veloce tra 4'.04" e 4'

8)
Che più o meno sono quelle che ho utlizzato per preparare la deejay ten di doemnica 8)
anche se mi sembra un po' troppa la differenza tra fondo medio e fondo veloce :nonzo:
No, un attimo...queste sono le andature fondamentali, in mezzo c'è il mondo :wink: . Mi spiego meglio queste tre andature sono quelle che sollecitano maggiormente alcune caratteristiche. Per la precisione il lento la capacità lipidica, il medio la potenza lipidica e il veloce la soglia. Le andature tra una e l'altra che non ho indicato, ma che ovviamente si inseriscono sono una via di mezzo. Così da 4'.20" a 4'.04" al km la proporzione di utilizzo dei grassi rispetto ai carboidrati si riduce in favore di quest'ultima. Diciamo che quelle andature che ho indicato sono quelle più indicate per sollecitare alcune carateristiche fondamentali dei sistemi energetici....poi in mezzo c'è un mondo, ma dipende dagli obiettivi di corsa che uno si pone. Per la precisione manca anche l'andatura a VO2max che è sopra la ritmo di soglia, ma in questo caso è necessario ricorrere alle ripetute. :wink:
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Re: Ho fatto il Test Conconi + Test Lattato: vi racconto ...

Messaggio da grid »

Keeponrunning ha scritto:No, un attimo...queste sono le andature fondamentali, in mezzo c'è il mondo :wink: . Mi spiego meglio queste tre andature sono quelle che sollecitano maggiormente alcune caratteristiche. Per la precisione il lento la capacità lipidica, il medio la potenza lipidica e il veloce la soglia. Le andature tra una e l'altra che non ho indicato, ma che ovviamente si inseriscono sono una via di mezzo. Così da 4'.20" a 4'.04" al km la proporzione di utilizzo dei grassi rispetto ai carboidrati si riduce in favore di quest'ultima. Diciamo che quelle andature che ho indicato sono quelle più indicate per sollecitare alcune carateristiche fondamentali dei sistemi energetici....poi in mezzo c'è un mondo, ma dipende dagli obiettivi di corsa che uno si pone. Per la precisione manca anche l'andatura a VO2max che è sopra la ritmo di soglia, ma in questo caso è necessario ricorrere alle ripetute. :wink:
@Keeponrunning: grazie infinite per gli interventi di grande qualita' e di estrema chiarezza che hai postato in questo thread. E' un grande piacere avere dei giudizi cosi' tecnici. :thumleft:
=D> =D> =D>
Ultima modifica di grid il 1 ott 2010, 8:08, modificato 2 volte in totale.
PB 42k - 3h49'11'' - Barcellona - 13.03.16
PB 21k - 1h38'15'' - Cittadella (PD) - 27.12.15
PB 10k - 45'51" - Bassano (VI) - 11.06.11
Brevetto Monte Grappa Trail Running: | 1 | 2 | - | - | 5 | 6 | 7 | 8 | - | - |
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fisioandrea
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Re: Ho fatto il Test Conconi + Test Lattato: vi racconto ...

Messaggio da fisioandrea »

madeinjapan ha scritto:
Keeponrunning ha scritto:Quindi nel mondo amatoriale i test indiretti vanno benessimo per stabilire le andature e sembra che il T30, ovvero la corsa massimale per 30', sia quello più affidabile per stabilire sia la velocità di soglia che la frequenza cardiaca corrispondente.
Peccato che la maggior parte delle tabelle di allenamento siano tarate sui 10 km o 60'
Venti giorni fa ho corso una 7,5 km in 29'53'' direi che come test dei 30' potrebbe andare :wink: come dovrei calcolare le andature secondo te?
FIRST calcola i 5km come base per calcolare i passi da tenere in allenamento :wink:
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Keeponrunning
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Re: Ho fatto il Test Conconi + Test Lattato: vi racconto ...

Messaggio da Keeponrunning »

fisioandrea ha scritto:
madeinjapan ha scritto: Peccato che la maggior parte delle tabelle di allenamento siano tarate sui 10 km o 60'
Venti giorni fa ho corso una 7,5 km in 29'53'' direi che come test dei 30' potrebbe andare :wink: come dovrei calcolare le andature secondo te?
FIRST calcola i 5km come base per calcolare i passi da tenere in allenamento :wink:
Si è vero si basa sul Vdot (se fai una ricerca in rete trovi i convertitori)...tuttavia secondo questo studio il T30 resta il miglior metodo indiretto, anche nei confronti del test Conconi :wink:

J Strength Cond Res. 2005 Aug;19(3):553-8.
A comparison of methods for estimating the lactate threshold.

McGehee JC, Tanner CJ, Houmard JA.

Department of Exercise and Sport Science, East Carolina University, Greenville, NC 27858, USA.
Abstract

The purpose of this study was to examine the accuracy of tests that may be used by distance runners to estimate the lactate threshold. Competitive distance runners/triathletes (N = 27) performed a criterion test that directly measured (blood lactate of 4.0 mmol.L(-1)) the lactate threshold. Subjects then performed 4 tests (VDOT, 3,200-m time trial, 30-minute time trial, Conconi) that estimate the threshold. Mean estimations of the running velocity at the lactate threshold from the 30-minute time trial (standard error of the estimate, SEE, 0.21 m.s(-1)) and VDOT (SEE 0.41 m.s(-1)) methods did not differ (P>0.05) from the criterion. In terms of heart rate, the 30-minute time trial estimation did not significantly differ (SEE 8.0 b.min(-1)) from criterion. These findings suggest that the 30-minute time-trial method should be considered by coaches and distance runners/triathletes as a method for estimating both the running velocity and heart rate at the lactate threshold.

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