aaaasmile ha scritto:Se provassi la metà dell'emozioni che provo durante tutte le fasi della gara, vale a dire preparazione, avvicinamento, partenza, arrivo e il dopo traguardo, che ne so, magari guardando una partita di pallone, di sicuro avrei smesso di correre da un pezzo.
Le emozioni ci sono e io le cerco (egoisticamente) proprio nella la corsa.zeromaratone ha scritto:Scusami "l'altra faccia di uno stile di vita agiato " che significa?
Ho cercato di comprendere se vuoi dire che chi corre le ultra non ha altro da pensare nella vita o se sono tutti benestanti ma non credo che tu voglia dire una bestialità del genere ..
spiegati meglio
ma le cerco perché (mi ricollego a zeromaratone) ho questa vita agiata che mi mette al riparo da possibili pericoli, da rischi
Per cui si ... un po è così: se avessi problemi più gravi forse non avrei questo bisogno di "emozioni forti" , un po di avventura
però è soggettivo, vale per me
tornando al commento così duro fatto giorni fa era riferito ai toni eroici del giornalista che faceva la ricognizione del percorso
capisco che facesse parte del suo ruolo di giornalista, ma l'ho trovato fastidioso ed eccessivo
dal mio punto di vista uno che corre il passatore è ... uno che corre il passatore (tor, ptl, utmb, quello che volete)
non è una persone migliore di altre.
Questa associazione tanti chilometri = PERSONA migliore, forte, f**a, etc io non la faccio
tanti chilometri = PODISTA allenato, migliore, forte
basta filosofia ... se volete ne riparliamo sabato mentre camminerò sulla Colla