
100 Km e quasi 13 ore fa partivo da un'assolatissima Firenze, senza riuscire a capacitarmi della mia assoluta mancanza di agitazione, prima del via di questo salto nel buio. 100 km non li ho mai fatti, io arrivo ai 42 abbastanza agevolmente, ed anche solo pensare al numero 100 richiede attenzione perchè la menta si rifiuta, oggi è proprio diverso l'ordine delle grandezze in gioco.
Comunque tutto ok, se sono qui a Firenze al via, insieme ad un'altro paio di migliaia di runner, è perchè amo mettermi in gioco. Avrei dovuto esserci l'anno scorso, ma poi dovetti postecipare l'iscrizione per cause estranee alla corsa. Fino ad un mese fa neanche pensavo di partecipare, ho assolutamente trascurato qualsiasi forma di allenamento specifico, la determinazione dell'anno scorso sembrava completamente sparita.
Subito dopo la maratona di Rimini l'idea del Passatore è tornata a fare capolino, visto che comunque avevo già pagato, mi sono detto "e perchè no", andiamoci a respirare un po' di atmosfera epica, al massimo ci si ferma alla Colla e si torna a Faenza in pullman. Ed infatti le ultime settimane sono state improntate allo studio della logistica in previsione di un ritiro il meno doloroso possibile. Ecco, al limite anche un ritiro a Marradi verrebbe bene...
Ma torniamo a Firenze, si parte tra due ali di folla in quella che è forse la più bella città al mondo, il difficile è non farsi prendere dalla frenesia, e correre il più lentamente possibile, anche se ciò significa npon riuscire a superare fitrwalkers e runner che, se visti in qualsiasi altro contesto, difficilmente si potrebbero definire tali...
La mia tattica è volutamente semplicissima:
1) corri più lentamente che puoi;
2) quando la frequenza cardiaca sale sopra i 130 bpm inizia a camminare;
3) quando scende sotto i 120 bpm riprendi a correre;
4) fermati a tutti i ristori e prenditi tutto il tempo che ti serve.
Quindi salgo tranquillo, in salita non corro quasi mai, a meno che non si tratti di falsipiani, e in discesa lascio andare le gambe al minimo sindacale, senza spingere. Ho tutto il tempo di rispondere alle telefonate ed ai messaggi di incitamento di diversi amici forumendoli, che ringrazio per avermi fatto sentire il loro affetto e la loro vicinanza, nonchè di aggiornare casa via sms sullo svolgimento della gara. E per fortuna che non mi sono portato dietro lo smartphone, ma solo il telefono da battaglia!
I km passano lenti, ma la noia non sopraggiunge mai, c'è sempre una chiacchera da scambiare con un compagno di viaggio, un paesaggio da ammirare, qualche calcolo da fare, un ristoro da assaltare, ma sempre senza alcun tipo di affanno. Cerco sempre di alimentarmi con giudizio, sempre 1 se non 2 bicchieri di sali/acqua/succhi di frutta, un biscotto, un pezzo di frutta.
Così facendo arrivo in 6h30' in vetta al Passo della Colla ed è già notte, sto benissimo per cui decido di tirare avanti fino a Marradi, ma il caos presente va ben oltre le mie aspettative. Nel giro di pochi minuti:
- perdo gli occhiali che già da tempo avevo levato ed infilato sopra la visiera del cappellino, provo a cercarli per qualche minuto in mezzo all'erba alta, ma poi ci do a mucchio (erano occhiali da due soldi presi da Decathlon, ma ci ero affezionato!);
- non trovo miglior posto per cambiarmi che di fianco al pullman-scopa col motore acceso;
- nella ressa nei pressi del ristoro perdo metà dei magnetini che tenevano il pettorale. Li ho provati a cercare per un paio di minuti con la lampada frontale, ma niente da fare, si devono essere agganciati in qualche maniera a qualche runner;
- sempre nella ressa del ristoro qualcuno urta il mio Garmin 310XT (già danneggiato alcuni anni fa, ma che ho rispolverato per l'occasione viste le sue 20 ore di autonomia), che si sgancia e, cadendo sull'asfalto, si finisce di frantumare per bene il vetro del display.
Rinuncio quindi al ristoro, e mi avvio verso Marradi, lanciando una serie di improperi che, se non hanno tirato giù dal cielo qualche santo, sicuramente hanno piallato di un paio di metri la quota sul livello del mare del Passo della Colla...
Dopo il passo l'atmosfera diventa fantastica, con il cielo stellato senza luna e nulla di abitato nelle vicinanze c'è un buio assoluto, spezzato solamente dalle lampade dei runner. Questo fino a quando non si risolve l'ingorgo su al Passo, per cui riprende il traffico continuo di auto al seguito, unico aspetto negativo di tutto il Passatore.
In discesa continuo nella mia corsa alla velocità minima possibile, cercando tutte le cautele del caso per preservare i muscoli. Incredibilmente, e contro tutte le mie aspettative, non sperimento nessun risentimento, anzi, continuo a correre con piacere. Arrivo quindi in un amen a Marradi, a questo punto si tira diritto, non c'è una che sia una ragione per fermarsi qui. Non ho nessuno al seguito che mi faccia assistenza, ma la gentilezza e la disponibilità dei volontari è tale che mi convinco di essere in buone mani. Certo, ogni tanto mi chiedo perchè, a differenza del 99,99% della gente "normale", questo sabato notte io mi trovi sperduto in mezzo al nulla a correre con una lampada in fronte, ma mi rendo conto che in quel momento non vorrei essere in nessun altro posto, per cui nessun ripensamento: si va fino a Faenza!
Non conto più i km, mi pongo sempre l'obiettivo del prossimo ristoro, dove potermi riposare un attimo e rifocillare adeguatamente. Noto con piacere che il brodo caldo è un toccasana, rimette in sesto lo stomaco debilitato dopo litri di sali e kg di banane. Noto però anche con un certo sgomento che ripartire dopo i ristori diventa sempre più difficile, il ginocchio sinistro fa fatica e lancia dei segnali non troppo rassicuranti. Dopo l'80° km dunque mi fermo lo stretto necessario, un bicchiere ed un uovo sodo al volo e via, meno mi fermo e con meno fatica riparto. Noto anche che è sempre più la gente che supero, e verifico col gps ormai illeggibile che i parziali chilometrici stanno tornando sotto i 6'/km. Anzi, sto proprio andando in progressione!
Da Brisighella in poi sono letteralmente euforico, non sento più la fatica, corro smpre più agevolmente, ed essendo praticamente in piano non ho nemmeno più bisogno di rifiatare in salita. Supero tanta gente che cammina, ed anche quelli che corrono li passo agevolmente, sto volando! Dal 90° km inizia il conto alla rovescia,devo solo stare attento a non farmi prendere troppo dall'entusiasmo, anche perchè dopo l'ultimo ristoro non riesco più a ripartire. Faccio due conti e stabilisco che anche camminando arriverei sotto le 13 ore, risultato più che soddisfacente, però no: voglio arrivare di corsa! E quindi ci provo una, due, tre volte, alla fine il ginocchio si sottomette, e smette di lanciare fitte. Fino all'ultimo km, dove devo assolutamente fermarmi per fotografare il cartello stradale...
Arrivo in Piazza a Faenza con le budella attorcigliate per la commozione, appena taglio il traguardo inizio a singhiozzare come un deficiente, e continuo mentre al ristoro mi snocciolo tre banane, the coi biscotti, panini con affettato e nutella. Chissà che brutto spettacolo devo essere stato, ecco un'altra ragione per cui non voglio nessuno al seguito!
Esperienza fantastica, ancora non ho deciso se la ripeterò, è andata talmente tanto bene che avrei paura di rimanere deluso! Bah, vedremo, c'è ancora un sacco di tempo per decidere!