Fare tante Maratone fa male? cosa ne pensate

[Dodo]

Mah certo che le notizie spesso si sovrappongono.
Correre qualche volta fa bene, qualche volta fa male.
Anch'io penso che la maratona sia una corsa stressante sul filo dei secondi e che non sia il caso di correne troppe in un anno.
Diverso è invece il discorso sull'ultramaratona che si corre comunque a ritmi più blandi (perlomeno le gare oltre i 100 km).
Io faccio circa 150 km a settimana e recentemente ho corso 2 gare di 24h ore in una settimana percorrendo rispettivamente km 173 e km 176.
Penso che il mio cuore non ne abbia affatto risentito.
Forse dipende dall'allenamento o dal cuore....

[aaaasmile]

Sono andato a vedere quello dice il medico maratoneta Dieter Kleinman nel suo libro di ben 370 pagine dedicato solo agli effetti collaterali della corsa http://www.amazon.de/Laufnebenwirkungen ... 774&sr=8-1. Negli ultimi anni, comunque già nel 2006, sono stati sviluppati nuovi marcatori del sangue che permettono di stabilire danni al cuore. Questi metodi funzionano molto bene per i malati d'infarto in quanto, avendo un danno in corso, presentano valori del sangue correlati. Molti studiosi sono andati poi a fare questi test su atleti che hanno terminato una maratona, un'ultra o un ironman. I dati che sono emersi sono allarmanti, una grossa percentuale (40%-70%) di loro presenta valori fuori norma. La critica dell'autore a questi test è che non si ha un effettivo riscontro con un danno al cuore, che nel post gara è difficile da eseguire. Gli atleti con valori sballati non presentano sintomi e dopo poco tempo i valori rientrano nella norma. Tuttalpiù i più allenati, a volte, presentano nel tempo un elettrocardiogramma alterato assieme ad altri marcatori del sangue sballati, come se fossero dei veri e propri malati. In realtà continuano senza problemi le loro gare, sempre sotto controllo medico, ignorando i test in quanto non riconducibili ad un danno effettivo al cuore, riscontrato per esempio con un'ecografia.
La tesi cruciale che contrasta questi nuovi studi, sempre secondo l'autore, è che i maratoneti, ultra e triatleti vengono studiati da decenni, ma fino ad ora non si riscontra nessuna anomalia statistica a livello di malattie del cuore, anzi al contrario, le aspettative di vita sono superiori.
Atleti professionisti dello sci di fondo e degli sport di durata a livello olimpico dei primi decenni del 1900, quindi gente che con gli allenamenti non c'è andata piano, presenta un aspettativa di vita che è 5,7 anni in più rispetto a chi non ha praticato sport e comunque superiore, seppure in misura minore, a tutti gli altri atleti che hanno praticato altri sport.

[Barbara]

I dati che sono emersi sono allarmanti, una grossa percentuale (40%-70%) di loro presenta valori fuori norma.

Sarei curiosa di vedere un mio elettrocardiogramma dopo una maratona, visto che è già di tipo post-infarto a riposo

[ADB]

bisogna anche vedere come le fai le maratone. Se le fai come allenamento lento in modo da avere i rifornimenti e goderti la gara, diciamo a +20''/Km sul Best time allora ne puoi fare anche 7-8 altrimenti se vuoi tirarle max 2 direi. Poi ci sono casi e casi

[pelle]

venerdi ho fatto la visita per il certificato, il dottore mi ha consigliato di fare solo una maratona all'anno, non a me particolarmente, ma lo consiglia a tutti, dicendo che il fisico in tutte le sue parti, muscoli,cuore,articolazioni,schiena ect....subiscono uno stress altissimo.

insomma se non si fanno e' meglio.....

ritiene che poi farla con tempi superiori alle 4 ore e' ancora peggio......., quindi meglio prepararla a dovere e farla entro le quattro ore......

ovviamente e un parere suo, ma vi garantisco che e un medico molto competente.

[Alemarconi]

In realtà quello che dice l'articolo dell'Independent, anche se un po' generico, è che gli sforzi agonistici intensi richiedono tempi di recupero adeguati; nello specifico dice che dopo uno sforzo intenso e prolungato si producono delle micro lesioni nel tessuto muscolare del cuore (come sappiamo che accade nei muscoli delle gambe) che si risanano dopo un certo tempo ( l'articolo parla d una settimana); le conclusioni dicono dunque che dopo uno sforzo simile richiede un periodo di recupero in cui non si dovrebbero ripetere lo stesso tipo di sforzi, che andrebbero a stressare ulteriormente i tessuti già danneggiati, ma si dovrebbe limitare l'attività sportiva come durata (sotto i 50 minuti) e come intensità. Dunque la settimana dopo la maratona non è il caso di fare le ripetute o una mezza... Ma questo lo sapevamo già! Alla fine il tema è lo stesso dell'articolo sul recupero attivo su RW di questo mese: più la gara è tosta, più è necessario recuperare (circa 1 giorno di recupero attivo ogni 2 km).

[La forza di crederci]

Io penso che ogni fisico risponde in maniera diversa, come per tutte le altre cose... vi dico come la penso e come ho intenzione di fare io: posto che la visita medica annuale per il rinnovo dell'idoneità non è assolutamente sufficiente alla piena definizione delle condizioni cardiocircolatorie, nel pieno della preparazione per Venezia 2012 (che poi è diventata Firenze 2012), col mio medico di base ho concordato di sottopormi a 2 esami integrativi, ovvero:
1) un approfondito Ecocardiogramma, con una macchina a tecnologia molto avanzata che in Umbria è disponibile solo all'ospedale silvestrini di Perugia e che consente di vedere anche cose non facilmente riscontrabili con gli ecografi tradizionali, ad esempio la trabecolatura del ventricolo destro
2) un holter elettrocardiografico sulle 24 ore in continua.
In entrambi i casi non è stato evidenziato alcun problema, ma se entro nell'ottica di preparare 2 maratone l'anno ho intenzione di ripetere questi 2 esami una volta all'anno. La corsa è bella ma con la salute non si scherza....

[RayGarraty]

In realtà quello che dice l'articolo dell'Independent, anche se un po' generico, è che gli sforzi agonistici intensi richiedono tempi di recupero adeguati; nello specifico dice che dopo uno sforzo intenso e prolungato si producono delle micro lesioni nel tessuto muscolare del cuore (come sappiamo che accade nei muscoli delle gambe) che si risanano dopo un certo tempo ( l'articolo parla d una settimana); le conclusioni dicono dunque che dopo uno sforzo simile richiede un periodo di recupero in cui non si dovrebbero ripetere lo stesso tipo di sforzi, che andrebbero a stressare ulteriormente i tessuti già danneggiati, ma si dovrebbe limitare l'attività sportiva come durata (sotto i 50 minuti) e come intensità. Dunque la settimana dopo la maratona non è il caso di fare le ripetute o una mezza... Ma questo lo sapevamo già! Alla fine il tema è lo stesso dell'articolo sul recupero attivo su RW di questo mese: più la gara è tosta, più è necessario recuperare (circa 1 giorno di recupero attivo ogni 2 km).

In realtà se leggo bene l'articolo dice che se è vero che si recupera dopo una settimana ripetere nel tempo qs micro lesioni (ovvero fare nell'arco della proprio vita più maratone) potrebbe portare alla lunga dei danni. Interessante invece l'articolo sul recupero attivo del quale parli è sul web? ci mandi il link?

[Alemarconi]

È su Runners World Italia di Gennaio, non so se sia anche sul sito, ma non credo.

[aaaasmile]

L'articolo parla di segni di lesioni. Sarebbe interessante sapere come questi segni siano stati misurati (esami del sangue, ecografia, elttrocardiogramma o altro). Perché è proprio qui che sta la novità dello studio americano.
Nella mia visita sportiva facoltativa che ho fatto qui a Vienna, ho fatto, oltre che all'elettrocardiogramma sotto sforzo, anche gli esami del sangue. Un solo valore era fuori norma, aveva la sigla CPK (http://health.nytimes.com/health/guides ... rview.html) e segnala normalmente danni muscolari al cuore. Non un bel valore ho pensato. Però il medico l'ha ignorato in quanto è normale avere questo valore fuori media durante il periodo di allenamento alla maratona e l'elettrocardiogramma era a posto.