New York City Marathon - 05/11/2023

Appuntamenti, esperienze, domande sulla più classica delle gare: la maratona

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tomaszrunning
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Re: New York City Marathon - 05/11/2023

Messaggio da tomaszrunning »

Tutta 🤦🏼
Capisci mec [-o< :-"
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Gio579
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Re: New York City Marathon - 05/11/2023

Messaggio da Gio579 »

Hey, nessun racconto dai forumendoli che han corso NYC?
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Beppogo Utente donatore Donatore
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Re: New York City Marathon - 05/11/2023

Messaggio da Beppogo »

Mi associo, nessun racconto ?
e le scarpe da 500 euri (usa e getta) del vincitore ???
Se ti perdi almeno 3 volte nel negozio svedese di mobili, ti convalidano il cammino di Santiago

A scanso d’equivoci, amo il cammino
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andre.u
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Re: New York City Marathon - 05/11/2023

Messaggio da andre.u »

cari amici del forum,
ho corso NY (prima volta a NY e prima major). Spettacolare!!! (se vi basta una parola)
Se ne volete qualcuna in più, ho scritto questo posto su FB e mi fa piacere condividervelo... Spoiler 1: è lungo. Spoiler 2: poca tecnica, solo le emozioni.
Dal “basso” della mia piccolissima esperienza, rispondo volentieri a qualche dubbio/curiosità...

-----------
Correre la maratona di New York 🗽🇺🇸.
Nell’immaginario collettivo è “LA” maratona. Sulle stesse strade di Pizzolato, Poli, Leone. Di Bordin e Baldini. Dei più forti maratoneti africani.
Costosa 💰, con una logistica impegnativa, un percorso non facile. Ma affascinante, coinvolgente, indimenticabile.
Nei mesi scorsi la preparazione tecnica 📈 si è unita a quella turistico-organizzativa, per sfruttare al meglio la trasferta. La prima si rivelerà alla fine un po’ una delusione, per quanto possa contare. La seconda sarà un enorme successo.
Quindi partiamo. Con due amici, Alessandro e Marco (grazie per essere stati dei compagni di viaggio fantastici!), nelle settimane precedenti abbiamo condiviso tutto quanto serviva per arrivare pronti 💡. Con l’eccitazione e la positiva agitazione che questo viaggio regala. Ed è il sogno che ci mettiamo in valigia.
E’ tutto in crescita esponenziale. Dal decollo 🛫 a Malpensa, all’atterraggio al JFK (immenso). Da quando sbuchiamo dalla metropolitana 🚇 e resto con il naso all’insù a fissare quei grattacieli 🏙️. Le luci di Times Square e quelle strade che abbiamo visto in film e serie TV. E sono proprio così.
Dai, a letto presto che domani è lunga.
Il sabato mattina lo passiamo al Javits Center. Le mani tremano dopo aver ritirato il pettorale. Tempo per foto, un paio di acquisti. Tanta gente, tutte le lingue del mondo (oltre 140 Paesi rappresentati). Cerca il tuo nome sulla parete… eccomi, sono uno dei 52.000. Lo 0 virgola per cento. Ma ognuno di noi è il “suo” 100%.
Pomeriggio al Museo e poi Central Park a vedere (ma non toccare 😅) la Finish Line. Il countdown sotto l’arrivo, le bandiere dei Paesi presenti. E quell’ultimo maledetto “strappetto” ai 200 m. Cena leggera, finalizzazione abbigliamento e borsa pre-partenza e si dorme. Poco. Troppo poco.
Sappiamo che la cadenza oraria della giornata sarà implacabile.
Sveglia ⏰ alle 3:45, tra 1h comincia l’”Operazione Verrazzano”, colazione h. 5:00, transfer in bus h. 5:30 per andare a Whitehall Terminal e poi ferry+bus… (La maratona parte da Staten Island, Fort Wadsworth e l’organizzazione del NYRR cura il trasporto per 52.000 persone). Dal ferry le immancabili foto dell’alba su Manhattan e della Statua della Libertà. Ciao, Lady, ci vediamo domani.
Quando sbarchiamo ci attendono gli scuolabus 🚌 gialli (sì, quelli dei film) per l’ultimo trasporto fino alla Start Area. Domani su questi posti saranno seduti Alex, Mark e Andrew che racconteranno alla loro maestra di avere fatto il tifo per “Dad” o “Mum” che ha corso la maratona. Oggi invece ci sono seduti Alessandro, Marco e Andrea. Che la maratona stanno per viverla sul campo. E poi lo racconteranno.
Alle 8:00 siamo nella Start Area. E possiamo rilassarci e aspettare. Il sole ci scalda, il profilo del Ponte di Verrazzano è lì, si intravede maestoso dietro gli alberi.
La mia wave di partenza è la 2, alle 9:45. Saluto i miei compagni. In bocca al lupo, ci vediamo in albergo. Loro partono nella wave 3, alle 10:20.
Le griglie della partenza sono affollate ma ordinate. Poi iniziamo a defluire camminando verso la linea di partenza. La strada si allarga. Inno nazionale 🇺🇸 e poi un botto di cannone che fa tremare le gambe. Ora è davvero iniziata. La struttura del ponte è imponente, sale per un miglio e poi scende. Sul ponte il silenzio, non sono ammessi spettatori, poi si entra in Brooklyn ed inizia lo spettacolo. La folla a bordo strada è incredibile. Famiglie, bambini, anziani. Un tifo assordante per noi sconosciuti. Cartelli simpatici e ironici, l’”high five” da dare ai bambini, la musica delle band. Avevo letto e visto di tutto questo. Ma solo quando ci sei dentro lo capisci appieno.
La corsa va bene. Sto sui 5’05’’/km, ritmo facile, in linea con gli ultimi “lunghi”. Il percorso è impegnativo, con 5 ponti (anzi 4, ormai Verrazzano è alle spalle) e i saliscendi di Central Park nel finale. Ma ci penseremo. Guardiamo lo spettacolo. Si attraversano quartieri semplici, con le tipiche case basse, i gradini all’ingresso, la ringhiera in ferro. Sì, esatto, sempre quelle dei film. E lo skyline 🏙️ dei grattacieli appena alzi gli occhi. In alcuni punti la strada si stringe e il pubblico è così tanto e “dentro” la corsa che dobbiamo quasi fermarci. Avete presente le salite nelle tappe alpine del Giro d’Italia?
Solo nei quartieri degli ebrei ortodossi c’è poca gente, anzi quasi nessuno. Ma è una piccola parentesi. Così si resta concentrati sulla corsa. Gel e ristori come da tabella.
Passo alla mezza in 1h47’. Va bene. Però avverto qualche dolorino che non mi piace. Al 25esimo km il temutissimo Queensboro Bridge. Si esce dal Queens e si va verso Manhattan. Si corre nella parte sotto del ponte, al coperto. Senza il pubblico. Cala il silenzio. Solo il passo e il respiro dei podisti. Pesante, lento. La pendenza non è molta, ma costante. E’ lungo ‘sto ponte. E’ largo l’East River. Finalmente si scende. Siamo a Manhattan. Folla da stadio. Anzi, di più. 1st Avenue. Sale. E’ lunghissima, non si vede la fine. Io devo rallentare, mi vengono i crampi. Non mi fermo mai, ma devo alternare camminata e corsa. Ora è solo forza di volontà. I tempi sul “pace band” non servono più. Devo finirla. Bronx e poi ancora Manhattan, i tre rimanenti ponti. “The last damn bridge”, Madison Av. Bridge.
5th Avenue. Martedì lo shopping. Oggi la corsa. Sale, sale anche questa.
Entriamo in Central Park. Bellissimo nei colori dell’autunno 🍁🍂 e addolcito dal sole 🌤️. Camminata e corsa. Intervallate dalla pausa ai ristori. Devo finirla, manca poco. 5-6 chilometri. In tanti camminano, la fatica si sente per tutti. Poi c’è chi è in grado di gestire bene le energie ⚡️ e chi no. Io sono “chi no”.
Usciamo da Central Park, W 59th St. A piedi venerdì sera e ieri abbiamo già percorso l’ultimo km. Insidioso, sale fino a Columbus Circle. Poco, ma quando sei stanco ogni dislivello pesa. E poi “the last damn strappetto”. Le bandiere. L’ultima curva. L’arrivo. 4h07’ (per capirci: il doppio del tempo del vincitore). La medaglia al collo è il colpo finale sulle emozioni trattenute da 42,195 km. Mi viene da piangere. Un po’ (poco) per la delusione per non averla finita bene. Un po’ (tanto) per averla finita. You got it! Finisher 🏁! Ed è la gioia più grande, per i lunghi mesi di allenamento, per il tempo sottratto o da conciliare con tutto il resto, prima fra tutto la famiglia.
Mi siedo (mi accascio, in effetti 🤕) a terra a riposare. I volontari ci danno un poncho caldissimo. Non pensavo di averne bisogno e invece sotto, al calduccio, si sta bene. L’area di uscita è lunga, e cammino poi piano piano verso l’hotel. Con un po’ di messaggi a farmi compagnia. Doccia e relax. Le scorie mentali passano quasi subito. Le scorie fisiche resteranno qualche giorno. E’ la “bellezza delle scorie”. La bellezza e la passione che, poi, ancora pieno di dolori, ti fa dire “Ecco, dunque, guardando il calendario, la prossima potrebbe essere…”
Poi ci aspetta un po’ di turismo, due giorni full immersion a macinare km (ancora) su e giù per la città. Una città iconica, frenetica, assordante, con i pregi e i difetti di ogni megalopoli. Ma che per 5 giorni ci ha fatto sentire al centro del mondo. Il sogno che stava dentro la valigia è esploso in tutta la sua bellezza…
La maratona non si fa per vincere.
La maratona si fa per commuoversi. Le foto e i video catturano molte dimensioni, i sorrisi, gli sfondi, i colori, i rumori… e restano fissate negli occhi. Tutto il resto, le emozioni indescrivibili, si trovano un po’ più in basso. Nel cuore ❤️. Per sempre.
Ultima modifica di andre.u il 19 nov 2023, 14:35, modificato 3 volte in totale.
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Re: New York City Marathon - 05/11/2023

Messaggio da tntpaolo »

=D>
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magiteo
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Re: New York City Marathon - 05/11/2023

Messaggio da magiteo »

=D> =D> gran bel racconto,
curiosità sei andato con tour operator o ti sei procurato il pettorale e organizzato in autogestione?
i miei P:B:
10km 42:28 (trofeo montestella 2018)
21km 1h 34' 31'' (corripavia 2018)
42km 3h 32' 57''(reggio emilia '22)
Gio579
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Re: New York City Marathon - 05/11/2023

Messaggio da Gio579 »

Bel primo racconto! E complimenti per la tua prima maratona!!!
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Re: New York City Marathon - 05/11/2023

Messaggio da grantuking »

Complimenti e grazie per aver condiviso con noi :thumleft:
21km 1:33:34 ('18) - 30km 2:45:41 ('16) - 42km 3:27:40 ('19) - 50km 4:57:44 ('19) - 100km 13:20:10 ('19) Finisher: 11 Ultra - 23 Maratone - 50 di Romagna - Pistoia Abetone - Passatore - GTC55 - UMF - LUT
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Re: New York City Marathon - 05/11/2023

Messaggio da Beppogo »

Grazie di aver condiviso il bel racconto 👍
Se ti perdi almeno 3 volte nel negozio svedese di mobili, ti convalidano il cammino di Santiago

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andre.u
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Re: New York City Marathon - 05/11/2023

Messaggio da andre.u »

magiteo ha scritto: 9 nov 2023, 15:37 =D> =D> gran bel racconto,
curiosità sei andato con tour operator o ti sei procurato il pettorale e organizzato in autogestione?
tour operator (b2run), prenotando hotel e volo (oltre che pettorale ovviamente... e assicurazione!).
Però per i trasferimenti da/per aeroporto e tutto il resto ci siamo mossi in autonomia, non partecipando a nessuno degli eventi programmati (corsetta di rifinitura a Central Park, riunione del sabato, cena del sabato) e altre escursioni nei giorni successivi. Ci siamo fatti un programma di “must” da non perdere (eravamo in 3, tutti alla prima maratona di NY, e per due di noi era anche la prima volta a NY in assoluto) e abbiamo riempito molto bene le giornate (Museo Intrepid Space Air & Sea, Statua della Libertà e Ellis Island, Memorial e Museum 9/11, Empire State Building e pure l’NBA lunedì sera Brooklyn Nets-Milwaukee Bucks), oltre che km macinati -ancora 😉- su e giù per la città, tra 5th Avenue, Central Park, Brooklyn Bridge... sono stati 5 giorni “spaziali”.
PB 21k 1:28:09
PB 42k 3:12:10
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